Dopo l’annuncio dell’addio al mondo della bicicletta Fabio Aru si sta godendo la famiglia e gli amici di una vita, ma l’ex ciclista sardo sta già progettando per il suo futuro sempre nelle due ruote come raccontato ai colleghi di Fanta-Cycling.
Il futuro
“Sto definendo quello che sarà il mio “equipaggiamento” tecnico. – Ha confessato il corridore di Villacidro – Nel senso che c’è l’interesse di alcune aziende delle due ruote che sono interessate ad accordi con me per la promozione dei loro prodotti e delle sponsorizzazioni. Poi parteciperò a diversi eventi inerenti al ciclismo. Su altri fronti non ho ancora deciso, è sicuro che non farò parte di team anche se proposte ne sono arrivate”.
Tra ricordi e passato
“Se riguardo indietro ho un rimpianto: mi manca il podio del Tour nell’anno in cui sono arrivato quinto. Ammetto che ho sempre voluto di più da me stesso come corridore, questo mi ha portato a fare qualche errore ma è più quello che ho avuto rispetto agli sbagli che ho fatto. Se ho sentito Nibali? Sì, gli ho fatto gli auguri e lui dimostra che lo sport non ha età. Inoltre se ha deciso di tornare in Astana vuol dire che ha trovato i giusti stimoli per riprendere questa avventura. A lui voglio augurare il meglio. E se si sente di fare la Roubaix, perché no?”
Il momento del ciclismo italiano
“Intanto vorrei dire che Davide Cassani ha fatto un ottimo lavoro da commissario tecnico. Conosco bene Daniele Bennati, il nuovo ct, che stimo tantissimo e credo si meriti questa opportunità. Il 2021 è stato magico per il ciclismo di casa nostra con Sonny grandissima conferma e rivelazione. Per le corse a tappe non dimentico Vincenzo che è una garanzia. E poi direi di guardare con attenzione Lorenzo Fortunato e Giulio Ciccone: il primo ha vinto una bella tappa al Giro e può puntare in alto. Il secondo ha avuto tante sfortune fisiche ma lo ritengo pronto per fare una classifica che conta”.
La Redazione