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Federico Pasquini in conferenza stampa nella Club House della Dinamo Sassari

Dinamo Sassari, Pasquini: “Non stiamo entusiasmando. Sul mercato non c’è chi vogliamo”

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Nella club house biancoblù il GM della Dinamo Sassari Federico Pasquini ha fatto il punto della situazione in casa Banco di Sardegna dopo la recente crisi di risultati, l’esonero di Nenad Markovic e la scelta di promuovere Massimo Bulleri come head coach fino al termine del campionato.

Il punto della situazione su infortuni, scelte e mercato
“Partiamo dagli infortuni. Sokolowski rientra oggi a Sassari dopo un mese di terapie in Polonia. Le prime analisi ci dicono che martedì può rientrare ad allenarsi in gruppo, ma è fuori da due mesi e ci vorrà ancora tempo per la condizione fisica. Udom tra 20-25 giorni sarà di nuovo in gruppo. Più complicato il discorso di Renfro che probabilmente tornerà solo dopo la sosta per la Coppa Italia. Siamo alla ricerca sul mercato di un 5 atletico ma al momento non ci sono giocatori da Sassari. Per condizione fisica, per voglia e fame non c’è quello che vorremmo. In questo momento si fa fatica e noi non vogliamo fare una scelta tanto per farla. Questo gruppo, a differenza dell’anno scorso, non ha bisogno di confusione. Questo gruppo ne ha passate troppe, quando hai tanti infortuni e troppe rivoluzioni. Dobbiamo consolidare invece che fare “casino”. Sappiamo che ci manca atletismo dentro l’area, però vi posso garantire io ho la disponibilità da parte del presidente di fare una spesa importante. Stiamo cercando, vivo malissimo questa situazione e faremo di tutto per fare una grande scelta. Con Bulleri abbiamo un’idea precisa sul da farsi, ma sul mercato al momento non abbiamo individuato il profilo giusto”. 

Sulla squadra
“Ci sono dei momenti in cui bisogna analizzare bene quello che stiamo vivendo. Stiamo dentro un campionato che ha stravolto i suoi valori. Noi in questi 14 anni abbiamo fatto sempre bene esclusi gli ultimi due anni. Per passione e legame che tutti hanno dentro la Dinamo stiamo tutti vivendo male la situazione. Purtroppo non siamo riusciti a entusiasmare quest’anno. Anche quando abbiamo vinto. Non stiamo dando spettacolo, ora però bisogna salire tutti sulla stessa barca per lottare insieme. Tornassi indietro oggi come oggi avrei dato più continuità ai progetti tecnici, a livello emotivo, come non è stato con Bucchi e Markovic. Con Bulleri abbiamo voluto ragionare sul cuore e meno sulla tattica. Dobbiamo dare una gomitata in più, fare un fallo in più per provare a tirare fuori il cuore Dinamo. Siamo nella terra di nessuno in classifica ma io guardo sempre su e mai giù. So che per come stiamo lavorando abbiamo la possibilità di ricompattare tutto”:

Bulleri
“Abbiamo scelto lui perché ha le caratteristiche umane utili alla squadra, al gruppo serve qualcuno che li conosce e lui sa dove mettere mano. Questo è il quadro della nostra situazione”

Perché queste ennesime annate al ribasso?
“Tutti facciamo errori. Io la Dinamo la divido in tre cicli. Inizio del progetto di Serie A con Diener. Poi la seconda fase era quella dell’Eurolega, dove alzavi il telefono e tutti volevano venire qui. La terza fase è quella degli italiani di livello, Spissu, Polonora e simili. Oggi siamo nella quarta fase in qui gli stranieri alzano molto le pretese e devi trovare i giusti rinforzi italiani per far rialzare il grafico. Noi abbiamo scelto molto bene gli italiani quest’anno. Sul mercato stiamo mettendo in testa solo la volontà dei giocatori di venire a Sassari. In passato non sempre abbiamo pescato giocatori che volevano davvero in Sardegna. Poi il mercato italiano è cambiato e penso in modo negativo, dobbiamo costruire su questo gruppo italiano più trovare l’incastro giusto con gli americani. Ma io errori ne faccio tanti, e li facevo anche quando vincevamo”. 

Perché l’acquisto di Gazi vista l’emergenza in altri ruoli?
“Avevamo bisogno di sostituire Sokolowski dopo cinque vittorie su sette e volevamo prendere un giocatore che avesse forza difensiva e abilità a rimbalzo senza andare a toccare il pacchetto dei lunghi. Questo è stato il motivo della scelta. Speravamo di coprire così la falla dei rimbalzi e poi avevamo pensato a Veronesi da 4. Sono stati ragionamenti di equilibrio per non stravolgere la squadra. I dubbi oggi hanno senso, ma in quel momento vivevamo un altro contesto. Poi siccome quando piove grandina, Gazi è stato malissimo. In questo momento cercheremo solo un sostituto di Renfro. Non avrebbe senso mettere dentro tanti giocatori perché non credo agli spogliatoi con troppi giocatori dentro. Ci servirà anche un mezzo risultato giusto oltre al mercato. A volte poi aiuta buttare fuori qualcuno”. 

Roberto Pinna

 

 
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