Nella conferenza stampa di presentazione della prossima sfida di LBA contro Milano, dopo un lungo infortunio che l’ha tenuto lontano dal parquet per alcuni mesi, è intervenuto il giocatore della Dinamo Sassari Chris Dowe. Queste le parole del cestista americano.
Sulle sue condizioni
“Sembra essere passato un tempo infinito, sono state sette settimane difficili, ho assistito a ogni allenamento e partita della squadra. Ieri ho fatto il primo allenamento con la squadra ero sempre sorridente, ancora non mi sembra vero. Darò il massimo per tornare il prima possibile al massimo della condizione. Al momento non so quando raggiungerò il 100%, devo procedere un passo per volta, la prossima sfida è molto impegnativa sia da un punto di vista psicologico che fisico. L’infortunio inizialmente sembrava meno grave, quando mi è stato detto che per tornare ad allenarmi ci sarebbero voluti 2 mesi è stato uno shock“.
Su come ha visto la squadra in queste ultime settimane
“In queste settimane mi sono sentito un po’ come un allenatore, ho abbastanza esperienza per riconoscere dall’esterno i diversi momenti delle squadre. Sono molto competitivo e attento ai dettagli. Siamo cresciuti tanto, ma ancora dobbiamo fare molto per migliorare, abbiamo un ampio margine di crescita“.
Sull’ambiente Dinamo e su Sassari
“Dal momento stesso in cui ho firmato per Sassari i feedback e le opinioni che mi sono stati dati sono stati sempre positivi. Sono tutte impressioni confermate dal momento stesso in cui sono sceso dall’aereo. A Sassari si sta benissimo è una squadra che in passato ha ottenuto tanti successi. Ho avuto modo di legare subito con la squadra, questo mi ha permesso di vivere meglio questo lungo periodo. Insieme stiamo benissimo, c’è un bel gruppo“.
Sulla gara
“Milano non sta vivendo un momento facile, ci aspettiamo una squadra molto arrabbiata e con tanta voglia di rifarsi. Abbiamo bisogno di vincere per continuare a crescere, dobbiamo restare focalizzati su quello che è il nostro obiettivo. Dobbiamo la parte della classifica che ci compete, ovvero quella alta“.
Andrea Olmeo














