Dopo più di due mesi di stop, il play-guardia della Dinamo Sassari Chris Dowe è tornato a disposizione di coach Piero Bucchi. L’ex Prometey si è raccontato ai microfoni del sito della Lba. Qui un estratto.
Sulla vittoria con Tortona
“È stata una grande vittoria contro una grande squadra. Ovviamente, dopo la sconfitta con Milano volevamo rialzare la testa, provare a riprendere slancio e tentare di ottenere una vittoria. Siamo quindi andati a Tortona, una squadra che sta giocando molto bene questa stagione, con l’idea di provare a vincere e riacquisire quell’entusiasmo necessario per arrivare a occupare le posizioni che ci competono in Serie A“.
Sull’impatto con l’Europa e gli obiettivi personali
“Quando arrivi qui per la prima volta, non sai bene cosa aspettarti, tante cose che accadono all’improvviso. Quando si invecchia invece e gli anni passano, tutto rallenta ed è più facile approcciare le partite, sai cosa devi fare, come mantenere in salute il tuo corpo, come gestire la mente. È più facile concentrarsi ed entrare in campo consapevoli di cosa sia necessario fare. Obiettivi personali? Voglio rimanere in salute e giocare finché il mio corpo me lo permette. Naturalmente, voglio vincere il maggior numero di campionati, ma, prima di tutto, voglio divertirmi. So che non giocherò per sempre, ma finché lo farò voglio ancora potermi divertire e godermi questo sport. È un’esperienza fantastica essere pagati per vivere di pallacanestro e riuscire a vedere così tante parti del mondo. Questa è la cosa più bella. Quindi voglio divertirmi e far sì che il basket continui a portarmi in tanti posti diversi come è accaduto finora“.
Sul tentativo di convincere Bilan e sull’ambiente di Sassari
“Prima che lui decidesse di andare al Peristeri ho firmato con Sassari, e quando l’ho fatto ho parlato con lui per alcuni giorni di fila. Ho cercato di convincerlo a rifirmare e a stare a Sassari, perché con noi in Ucraina aveva giocato bene e quando poi, dopo la guerra, è venuto qui è stato in campo in modo straordinario aiutando la squadra a raggiungere un livello altissimo l’anno scorso. Quindi volevo che rimanesse qui. È un ragazzo fantastico, un ottimo compagno di squadra e un grande giocatore. Mi ha detto cosa aspettarmi, che tutti sarebbero stati fantastici qui e mi ha parlato di tutte le cose che poi ho riscontrato: un grande club, tifosi molto appassionati, l’Isola, il meteo buono. E infatti sono tutti molto gentili e amichevoli, ogni volta che vado in giro a piedi o in macchina la gente mi guarda, sorride, mi saluta. Tutti sembrano felici, pieni di gioia e con il buon umore e io amo questo tipo di energia. Quindi direi che la cosa che mi ha colpito di più qui in Italia è proprio la gente, le persone che non dappertutto sono così”.
La Redazione














