Nell’ultima domenica di campionato, la Dinamo Sassari di Piero Bucchi ha ritrovato la vittoria ma anche il proprio capitano. Giacomo Devecchi è infatti tornato a disposizione dopo oltre un mese di assenza a causa di una frattura a un dito della mano destra rimediata durante la preparazione verso i primi impegni ufficiali. La guardia biancoblù contro Trento ha potuto riassaggiare il parquet, allungando così le rotazioni a disposizione dell’allenatore dei sassaresi. Qui un estratto dell’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna in vista della sfida contro la Virtus Bologna, prevista per sabato 29 ottobre alle 18 al PalaSerradimigni.
Sul proprio infortunio
“Peccato per quell’incidente in un periodo in cui avevamo già rotazioni ridotte e volevo dare un aiuto ancora maggiore. Sì, vincere contro Trento ci voleva, per me e per tutto l’ambiente“.
Sullo spogliatoio
“Gruppo meno coeso rispetto a quanto ci si aspettasse? No, no, posso assicurare che le cose sono esattamente all’opposto. Le cattive prestazioni sono legate alle difficoltà nel trovare la chimica. Dalla Supercoppa in poi abbiamo cominciato a giocare ogni tre giorni. Stiamo lavorando per cerare di trovare un equilibrio maggiore, per essere costanti nei 40 minuti, e lo si è visto contro Trento, avversario difficile, team che gioca in Europa e con il quale ci serviva una vittoria per morale e fiducia, affrontato dopo due sconfitte che bruciavano“.
Sulla sfida con la Virtus Bologna
“La sconfitta in Supercoppa non è mai stata digerita. Era una grossa occasione che ci è scappata dalle mani, un trofeo che comunque poteva finire in bacheca e sarebbe stato bello da ammirare, ma anche lì avevamo rotazioni ridottissime e si fece pure male Gentile, anche se pure loro avevano diverse assenze. Noi abbiamo dimostrato negli anni che il nostro fortino specie in casa non è facile da conquistare: ci proviamo“.
La Redazione
