La Dinamo dura un quarto, poi l’Olimpia scappa e va a prendersi le finali contro la Virtus Bologna. 69–87 il finale per le scarpette rosse, brave a sfruttare i momenti bui della Dinamo scavando il solco decisivo nel secondo quarto e portando fino in fondo la vittoria che vale il 3-0 nella serie. La Dinamo chiude con un dolcissimo abbraccio del pubblico che applaude e canta per ringraziare di una stagione tanto travagliata ma che l’ha portata comunque tra le prime quattro del campionato, ma alla fine i punti segnati sono solo 69, minimo stagionale nei playoff e l’uscita col cappotto indubbiamente brucia e brucerà.
Primo tempo – Partenza sprint per Sassari con l’effetto Maracanà che trasforma il PalaSerradimigni in una bolgia incandescente fin dalla palla a due e la Dinamo risponde al primo canestro del match dei meneghini col controsorpasso e la fuga sul 7-2, preludio ai primi 10 minuti vissuti sempre in vantaggio. Sulle spalle di Bendzius (che gioca tutti i minuti effettivi) i giganti scavano il primo solco del match fino al 16-8, prima del rientro in gara dell’Olimpia che sfrutta al meglio le difficoltà al tiro degli ultimi minuti per ricucire fino al 19-17.
Rientro in campo con un parzialino di 0-8 che riporta avanti l’Olimpia, ma è soprattutto la difficoltà offensiva della Dinamo a diventare un parziale, col primo canestro del quarto dopo 2’30’’ dalla linea della carità con Bilan. Superato il momento Sassari riprende fiducia e in 3 possessi va ad impattare a 27 ma Milano trova il controbreak e scappa di nuovo a +8 con 4’ da giocare, Bucchi chiama time-out e Kruslin al rientro lo premia con una bomba ma Datome spegne immediatamente gli entusiasmi ristabilendo le distanze e aprendo una nuova fase di difficoltà per i sassaresi con l’Olimpia che tocca il +12 dopo un fallo tecnico fischiato a Gentile. Nuovo botta e risposta ad 1’10’’ ma il quarto si chiude con un pesantissimo 34-47 per le scarpette rosse e la Dinamo in grave difficoltà. Poche idee in attacco, poco compatta in difesa e particolarmente innervosita per il “consueto” trattamento arbitrale sui fischi dubbi.
Secondo tempo – Al rientro dagli spogliatoi primo acuto dei giganti con un 6-0 che lascia intendere voglia di riscossa, ma l’Olimpia non sbanda e conserva il vantaggio e anzi allunga sul +20 al 27’ prima della reazione nervosa dei biancoblù che rintuzzano, arrivano di nuovo a -15 ma alla sirena il parziale dice 53-71. Ultimo quarto giocato sui nervi in tutti i sensi: la Dinamo per provare una rimonta quanto mai disperata, l’Olimpia per un atteggiamento incomprensibile votato alla protesta anche nelle situazioni a favore che ha inasprito notevolmente gli animi rendendo gli ultimi minuti una lotta senza quartiere.
Sul campo il punteggio non torna più in discussione, la Dinamo prova col cuore ma la spia della benzina è più rossa che mai, così come la sacca delle idee e Milano ha gioco facile e la conduce in porto ma il PalaSerradimigni applaude e canta fino alla fine. I giganti in campo hanno dato tutto,
quelli in tribuna anche.
Claudio Inconis
Banco di Sardegna Sassari-Olimpia Milano 69-87 (19-17, 15-30, 19-24, 16-16)
Sassari: Bilan 12, Robinson 14, Kruslin 11, Treier 1, Gentile 9, Pittirra, Logan 2, Gandini, Devecchi, Burnell 9, Bendzius 11, Diop.
Milano: Ricci 7, Biligha 4, Hall 2, Baldasso 17, Alviti, Melli 10, Grant 5, Rodriguez 12, Shields 8, Hines 8, Bentil 3, Datome 11.














