Lunga intervista su Espn per Diego Lopez. L’ex capitano e allenatore del Cagliari ha parlato del suo trascorso in Sardegna e in particolare del rapporto con Fabian O’Neill, scomparso lo scorso 25 dicembre.
Sui giocatori più forti con cui ha giocato
“Se parliamo dell’Uruguay del 95’, quello che vinse la Copa America, c’era Enzo Francescoli. Solo a guardarlo ti accorgevi fosse il più forte. A Cagliari però ho avuto come compagno anche Gianfranco Zola. Era arrivato dal Chelsea per chiudere la sua carriera, pensavo fosse in fase calante, invece trovai un giocatore fisicamente forte, era impressionante vederlo anche solo in allenamento”.
Su O’Neill
“Con Abeijon arrivammo a Cagliari insieme nel 1996. Io mi ricordavo di lui come un giocatore che giocava da numero 10, dietro le punte. Ma quando arrivammo lui giocava davanti alla difesa. “Fabian che ti hanno fatto?” gli chiedevamo. Ma in realtà divenne un giocatore completo in Italia. Alla Juventus è stato sfortunato, si fece male e non poté giocare. A Cagliari, in Serie A, ha vissuto il suo miglior momento. Aveva forza, potenza. Saltava per un duello aereo e in realtà poi la portava giù con il petto, faceva cose fuori dalla norma. Un giorno avevamo un allenamento sulla tattica il venerdì. Lui aveva un problema al quadricipite destro e gli venne detto di non allenarsi. Insistette, iniziò l’allenamento e lui faceva tutto con il piede sinistro. L’allenatore si fermava, lo guardava e non poteva crederci. Tutte le punizioni le tirava con il sinistro, ma anche i cambi di gioco“.
Sull’importanza di Francescoli e O’Neill per il Cagliari
“Per il Cagliari aver avuto la fortuna di avere giocatori della loro qualità non è stato normale. Io ho fatto la differenza perché ho giocato diversi anni in Sardegna, come qualche anno ha giocato Pepe Herrera. Ma tra i migliori giocatori, non solo stranieri, della storia del Cagliari ci sono loro due: Francescoli e O’Neill”.
La Redazione














