Attenzione, coraggio, spesso anche la capacità di lasciarsi andare per un po’ di tempo prima di ritrovarsi pronti, adulti o quasi. Il rapporto tra calcio e giovani, tra ragazzi cresciuti nel proprio settore giovanile e società, è di quelli delicati. Anche perché finito spesso al centro delle polemiche in un pallone nostrano alle prese, nonostante i successi delle nazionali giovanili degli ultimi anni, con la parvente assenza di talenti. Tutto va studiato nei minimi dettagli, per capire quale scelta sia la migliore da prendere. In casa Cagliari, in un momento in cui il padrone della panchina ancora è assente, il futuro non è ancora delineato per alcuni giovani di proprietà del club rossoblù. Ma anche per alcuni profili che ad Assemini hanno lasciato buoni ricordi.
Spazio
Era arrivato probabilmente a fari spenti, senza destare tutte le attenzioni del caso. Isaias Delpupo però a Pontedera si è preso la scena sotto la gestione di quel Max Canzi che nella Primavera del Cagliari gli aveva fatto muovere i primi importanti passi. Nove gol in 33 presenze in campionato, con l’aggiunta di due assist e un crescendo continuo nelle prestazioni. Togliendosi dalle spalle un complicato rapporto con i cartellini che in Primavera aveva pesato in più di una occasione. La libertà di agire sulla trequarti ha permesso al nativo di Socorro di liberare il suo estro. In quella zona di campo che lo lega a un Jacopo Desogus, nonostante l’annata influenzata da un infortunio alla caviglia che ha minato la prima parte di cammino per il classe 2002. Rimasto a Cagliari a disposizione di Ranieri, l’ex numero 10 della Primavera rossoblù è approdato a gennaio a Gubbio, mettendo insieme un gol in tredici presenze totali tra campionato e playoff. L’esperienza maturata a Pescara in C, la prima parte dell’annata con la prima squadra rossoblù e la conclusione in Umbria della stagione ancora in terza serie, parlano però per il fantasista di Gergei. Così per Delpupo e Desogus la situazione è simile, con attenzioni che sono arrivate dall’Italia e dall’estero. In Serie C sono diverse le società che hanno chiesto informazioni per entrambi i profili, ma è dalla cadetteria, come già successo in passato, che due società differenti hanno provato a sondare maggiormente il campo sia per l’italo-argentino che per il sardo. Tutto però passa dall’incontro che entourage dei giocatori e società avranno nelle prossime settimane. Con il Cagliari che al momento è concentrato sul profilo dell’allenatore del futuro. Scelta che potrebbe influenzare anche il destino dei due giocatori, così come quello di Michele Carboni. Il centrocampista sassarese si è dimostrato un punto fermo della Primavera. Otto le reti, cinque gli assist, in una stagione che ha visto anche qualche piccolo acciacco fisico come fonte esterna di disturbo. Una conferma generale, dall’attitudine alle prestazioni, sottolineata anche dal premio consegnato dalla società come miglior giocatore della stagione (qui per leggere). E che l’ultimo 10 del Cagliari Primavera spera possa aprire le porte del ritiro insieme alla prima squadra per giocarsi le proprie chance, ma anche capire quale sia la scelta migliore da fare insieme a società e nuovo tecnico. Senza escludere un’esperienza lontano da Assemini, in cui però i giovani siano posti al centro del progetto. Così come capitato a Delpupo a Pontedera, dove nella prossima stagione siederà un altro ex Cagliari – importante nella crescita del centrocampista isolano – come Alessandro Agostini.
Nord
Sullo sfondo resta la situazione di chi in casa Cagliari è passato lasciando comunque un segno, come Roberto Biancu. La situazione in casa Olbia più che complessa sotto tutti i punti di vista, apre a scenari diversi per il classe 2000. Ormai un elemento esperto in Serie C, con oltre 200 presenze che rendono chiaro il valore del centrocampista passato dalle giovanili del Cagliari. Sul giocatore sassarese si sono posati anche gli occhi di alcune realtà di Serie B. Ma è dalla terza serie che gli interessi si sono fatti più marcati. L’obiettivo per il futuro prossimo è per questo quello di alzare l’asticella delle ambizioni. E approdare in una piazza che possa permettere di giocarsi qualcosa di importante. Motivo per cui non è da escludere un avvicinamento con la Torres, in quella Sassari che è casa per il giocatore. Per il momento è solamente un pour parler e nessun tavolo di trattativa è stato aperto. Quello di Biancu potrebbe tuttavia essere un profilo appetibile strada facendo nel mercato per il club sassarese, dal punto di vista tecnico e ambientale, considerando anche la possibile partenza di Francesco Ruocco.
Matteo Cardia