Dopo le polemiche nate in seguito all’anticipo del 20° turno di Serie D tra Cynthialbalonga e Arzachena disputato a Genzano, vinto dagli smeraldini di Nappi per 1-2, è arrivata la decisione del giudice sportivo dopo il reclamo presentato dalla società laziale.
Risultato omologato, vittoria confermata, ricorso rigettato. Dopo il reclamo presentato dalla Cynthialbalonga, che chiedeva la ripetizione del match perso per 1-2 in casa contro l’Arzachena per un presunto errore tecnico dell’arbitro – per lo scambio di persona tra Loi, poi espulso al posto di Bonu, ritenuto dai genzani il vero autore del fallo –, il giudice sportivo Aniello Merone ha disposto il respingimento dell’istanza presentata dal club laziale, che aveva allegato al ricorso anche un filmato, considerato però “non esaustivo ovvero decisivo”. A conferma della bontà della decisione dell’arbitro Silvia Gasperotti di Rovereto, anche il supplemento di rapporto compilato dal primo assistente del match, che aveva segnalato l’episodio al direttore di gara. “Considerato che – recita il dispositivo della decisione del giudice sportivo – nella fattispecie di cui è causa non risultano elementi istruttori in grado di indurre a ritenere che si sia concretizzato uno scambio di persona e che, pertanto, il provvedimento adottato dal Direttore di gara su segnalazione dell’assistente risulta correttamente rivolto a carico dell’autore materiale della condotta illecita che gli ufficiali hanno ritenuto di sanzionare e, pertanto, non ha influito sul regolare svolgimento della gara ovvero ai fini dell’omologazione del risultato ottenuto sul campo”.
Le parole del club smeraldino
Da noi interpellato, il direttore generale smeraldino Antonello Zucchi ha commentato la vicenda: “Mi ero già espresso una settimana fa, definendo il ricorso come basato sul nulla. La decisione del giudice sportivo di oggi conferma la mia previsione. Si poteva evitare di spendere tempo e risorse in scartoffie, bastava andare a rivedere la decisione del Collegio di Garanzia Coni su Pianese-Cannara (decisione n.36/2021 del 10 maggio 2021, ndr) per capire che la vicenda si sarebbe conclusa in questo modo“.
La Redazione