Continua il tour della Coppa Davis conquistata dall’Italia del Tennis per la Sardegna. L'”insalatiera” più famosa del mondo dello sport nel suo Trophy Tour dopo la tappa di Alghero è visitabile presso il Torres Tennis di Sassari in via Corraduzza da oggi, 28 dicembre e fino al prossimo 31. Poi la Coppa si sposterà ad Arzachena (2-4 gennaio) e infine a Cagliari dal 5 gennaio. Per l’evento ospitato dal circolo sassarese è intervenuto anche il Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi, che ha analizzato il momento degli sport di racchetta in Italia, il momento del movimento azzurro e la situazione del Torres Tennis.
Sulla tappa sassarese della Coppa Davis
“Volevamo che la Coppa uscisse dai circoli e transitasse nei luoghi iconici del nostro Paese perché è una gioia che va condivisa con tutti e non solo con i tennisti. – ha sottolineato Binaghi – Il fatto che sia a Sassari nel Torres Tennis è un’anomalia, che però è voluta. La Coppa Davis è la più antica competizione a squadre dello sport e il Torres Tennis è il circolo tennistico più longevo del nostro tennis regionale. Tutti noi che facciamo tennis e siamo cresciuti con il tennis in Sardegna, senza il circolo Torres saremo diversi. La Coppa Davis arrivò nel ’99 a Sassari con una forte volontà del circolo, del Comune e della Regione. Un match che si rivelò drammatico perché stavamo perdendo 2-1 con la Finlandia, rischiammo di perdere un’imbattibilità storica, perché la Sardegna porta bene al tennis azzurro da se,pre, ma alla fine vincemmo anche qui a Sassari. Io a Sassari da cagliaritano mi sono sempre sentito a casa mia da giocatore, anche perché qui ho perso quasi mai (ride, ndr). A Cagliari ero visto in modo anche antipatico, a Sassari hanno sempre riconosciuto il Binaghi tennista. Ho un ricordo incredibile di quegli anni. Non mi ricordo mezzo episodio antipatico ma solo grandissime giornate di sport e di festa”.
Sul successo del 2023
“La Coppa Davis ha un nome e un cognome e si chiama Jannik Sinner, poi però c’è il lavoro di tutti un gruppo, uno staff e un insieme di circoli in tutto il Paese che vanno verso la stessa direzione. E non è un caso che ora il tennis italiano in TV faccia più numeri anche della nazionale di calcio”.
Sul momento del tennis
“Il tennis? È lo sport che è cresciuto di più e il padel, che è quello che sta crescendo di più, è il nostro compagno di doppio. E ora abbiamo un giovane campione come Sinner più tanti giovani rampanti che vengono accompagnati dal nostro fenomeno verso alti livelli. Questo è il momento di investire nel tennis in Italia, lo dicono tutti i tecnici. Il tennis già ora è il secondo sport più diffuso nel nostro Paese dopo il calcio. E non parlo solo di risultati ma anche di ritorno economico, guardate i numeri recenti del padel. Bisogna però anche svegliarsi, perché ci sono regioni e amministrazioni locali che per anni hanno dormito e ora vogliono tutti investire nel tennis. Specie le amministrazioni di sinistra che hanno sempre visto il tennis come sport di élite e lontano dal popolo, ora invece anche l’Emilia Romagna fa a cazzotti per avere la Coppa Davis e qualcosa vorrà dire”.
Tennis e Sardegna
“In Sardegna sul tennis ci abbiamo sempre visto lungo e ora dobbiamo sfruttare gli investimenti e il lavoro fatto negli anni passati. Il tennis e il padel sono sia un valore per i giovani che un volano per lo sviluppo economico e turistico della nostra regione. Il bilancio della nostra federazione è quello del calcio, vogliamo raggiungerlo anche nella scuola dell’obbligo e ci stiamo riuscendo e anche nei piccoli comuni, in periferia il calcio è più diffuso ma in 4-5 anni vogliamo essere popolari quanto il calcio e il calcetto. Sicuramente non resteremo a cullarci sui successi e i traguardi raggiunti, l’obiettivo è diventare il primo sport nazionale”.
Sul Torres Tennis
“Sulle manifestazioni che mancano da anni a Sassari? Certamente, questo circolo le deve ospitare come le ha sempre ospitate. Ci sono una serie di problemi, uno è dato dal calendario internazionale Atp che è completamente intasato. Però per i challenger e per i tornei future c’è assolutamente spazio per Sassari. Ma anche i tornei internazionali individuali e a squadre, che il Torres Tennis deve recuperare perché in passato è stato un fiore all’occhiello anche a livello mondiale. Io posso dire che sono a totale disposizione e non è un problema di risorse, visto quanto investe la Regione nello sport. Non appena il circolo sarà pronto (da anni vanno avanti i lavori di copertura di uno dei sei campi, ndr) con le strutture noi ci siamo. Parliamo di uno dei più grandi circoli di Italia che al momento non fa determinati tornei. Ma un circolo è di spessore quando fa un ottimo lavoro di settore giovanile come fanno qui a Sassari”.
Roberto Pinna