“Le voci sulla cessione? Le indiscrezioni sono false“. Netto, deciso, pronto a ripartire. Così il presidente Tommaso Giulini nel post partita di Venezia dopo lo 0-0 dei rossoblù contro i lagunari e la sentenza per il suo Cagliari chiamata retrocessione in Serie B. La polemica con Fabio Caressa davanti alle telecamere di Sky non poteva passare inosservata. Come sempre, però, la verità sembra stare nel mezzo.
Scenario
Cessione sì, cessione no, cessione forse. O, come detto dal patron rossoblù nella conferenza stampa del Penzo: “Farebbe comodo avere dei soci, abbiamo un 10% che potremmo usare anche per coinvolgere l’azionariato popolare“. Questo quanto dichiarato da Tommaso Giulini, al quale ha fatto seguito oggi 24 maggio l’indiscrezione dell’Unione Sarda sull’offerta di un gruppo americano interessato al Cagliari. Al 100% delle quote detenute da Fluorsid, nello specifico per il quotidiano, anche se l’azienda di proprietà della famiglia Giulini detiene, di fatto, il 90% delle quote con il restante 10% di proprietà proprio del Cagliari Calcio. La domanda sorge spontanea: chi c’è dietro l’interesse per il club rossoblù? E c’è davvero un interesse? La risposta arriva da un documento datato 13 maggio, due giorni prima della sfida contro l’Inter e a dieci giorni dalla chiusura del campionato. Una “Lettera d’interesse non vincolante” con oggetto, ovviamente, l’acquisto di tutte le azioni della Cagliari Calcio S.p.A., compresi tutti gli asset di proprietà della società rossoblù e gli immobili dei Cagliari Store, di proprietà dell’Unione Sarda S.p.A, cui il club rossoblù paga il canone di locazione.
La manifestazione di interesse
A presentare la lettera di interesse non vincolante è un gruppo americano, la CITIC Holding IF Group LLC. Una società con casa madre in Cina, il cui ramo statunitense ha sede nello stato di Delaware e già proprietaria dello Slavia Praga in Repubblica Ceca. Ed è proprio la Cina la sede principale del CITIC Group, creato nel 1979 da Rong Yaren e dal leader cinese Deng Xiaoping. Un legame con la politica del Paese asiatico stretto, protagonista anche delle riforme politiche cinesi. Il CITIC Group opera in diversi settori, dai servizi finanziari alla produzione di strumenti d’intelligence, passando per materie prime fino al settore immobiliare. Il legame politico con la Cina è diventato ancora più forte nel 2011, quando è diventato un istituto di investimento autorizzato dallo Stato. Tredici maggio, si è detto. La data della Lettera d’interesse da parte della Holding statunitense del gruppo è importante, perché la CITIC nel suo interesse specificava – a due giornate dal termine della Serie A – che la permanenza del Cagliari in Serie A sarebbe stata una circostanza capace di incidere in maniera considerevole sul valore dell’offerta per l’intera operazione. Offerta da presentare una volta terminata la stagione e che dunque potrebbe arrivare nelle prossime settimane se non nei prossimi giorni. In mezzo, a gestire i fili dell’eventuale trattativa, lo studio legale Avocom di Milano con in testa l’avvocato Francesco Del Bene. Interessante inoltre un altro aspetto relativo al gruppo americano CITIC. Il 22% delle quote, infatti, è detenuto dalla Qatar Holding Investment, e come gli americani tra i principali interessi del gruppo ci sono il settore del turismo e dunque degli hotel. Qatar che, va ricordato, è già ben presente in Sardegna con il Mater di Olbia e l’aeroporto sempre della città gallurese, in un filo rosso che legherebbe interessi sportivi a quelli economici sul territorio, senza dimenticare il rapporto tra i due club, quello rossoblù di Tommaso Giulini e quello gallurese del presidente Alessandro Marino.
Roberto Pinna – Matteo Zizola