Un ruolo fondamentale nel Cagliari dello Scudetto, ma anche nell’Italia sconfitta in Brasile ai mondiali del 1970: Pierluigi Cera ha spento ieri 80 candeline (“Sto bene mi godo ogni momento”) e ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport di cui vi proponiamo un estratto.
Sul Cagliari attuale: “A inizio stagione mi aspettavo di più, nelle prime giornate mi piacevano molto anche se non c’era tanto equilibrio. Se fai un punto in 10 partite giusto provare a dare una svolta con una scelta forte come un cambio in panchina. Possono salvarsi e ci credo”.
Sul peso della maglia menzionato da Giulini in conferenza: “Questi ragionamenti sono fuori dalle logiche del calcio moderno. Una storia come la nostra è irrepetibile per come è diventato il calcio moderno. Noi eravamo una famiglia e sentivamo la responsabilità di rappresentare un’isola e una terra”.
Una battuta anche su Gigi Riva: “Mi ha chiamato e sono stato contento di sentirlo. Mi avevano detto che non stava benissimo, ma l’ho trovato pimpante. Sono contento, è un guerriero nato”.
La Redazione