Il direttore sportivo del Cagliari Marcello Carli è stato il protagonista di una conferenza stampa a poche ore dal via della sessione di calciomercato invernale.
“Alla gente a volte emoziona più il calciomercato che il campo, quindi mi sembrava giusto fare chiarezza- esordisce-. Escono molte voci ed è giusto parlarne. Su Nahitan Nandez è un discorso tranquillo, sta molto bene: non aveva staccato per niente e queste settimane di sosta gli hanno fatto bene. Lui sta bene qua, è un giocatore del Cagliari e non vedo perché dovrebbe andare via; poi è chiaro che se arrivasse un’offerta da 80-90 milioni… Sapevamo che questa era un’annata su cui ricostruire, l’anno scorso c’erano tanti ragazzi in scadenza; sono arrivati nuovi giocatori, figuriamoci se vogliamo perdere qualcuno ora. Anche l’anno scorso le offerte per Barella erano tante e buone, ma non abbiamo mai pensato di venderlo. Ci concentreremo sul girone di ritorno e queste due partite che mancano sull’andata”.
Ancora su Nandez: “La società è serenissima, così come lo è il ragazzo: il discorso è col procuratore e i diritti di immagine, siamo stra-tranquilli e vogliamo che migliori ancora con noi. Non c’è molto da dire, siamo contenti di averlo qui: sono sereno”.
Sui portieri: “Non vedo questa preoccupazione: abbiamo Cragno, Olsen e Rafael e ne siamo strafelici. Spetta all’allenatore decidere chi è più in forma e chi va in campo. Aresti? C’è un discorso con l’Olbia, può tornare lì perché hanno bisogno di un portiere. Non abbiamo comunque intenzione di vendere nessuno. Olsen è un ragazzo che quando lo si è preso avevamo fatto delle considerazioni; è un ragazzo che stimiamo tanto, anche se ha fatto quell’errore a Lecce. Noi siamo sereni, poi non dimentichiamoci che Cragno arriva da un infortunio: penso che il Cagliari possa avere tre portieri importanti, la concorrenza fa bene anche se la gestione diventa un po’ complicato. Offerte di Olsen per la Roma? Robin è tesserato con noi, poi se viene la Roma vedremo; per ora è così, non vedo un problema ad avere tre portieri forti, semmai fossero stati scarsi, quello si che sarebbe stato un problema”.
“Nel calcio si sottovaluta l’elemento della gestione: i risultati si fanno perché vi è un allenatore, uno staff e un gruppo che lavora bene– prosegue il direttore sportivo rossoblu-. Queste ultime due partite ci hanno levato qualche cosa, ma ammetto che il calcio ti dà ualcosa anche quando non meriti e alcune volte è capitato anche a noi. Sono comunque i punti che ci meritiamo, abbiamo lottato in tutte le partite ed è questo quello che volevamo; l’anno scorso in trasferta avevamo un brutto rendimento e quest’anno la personalità è uscita fuori. Sarà difficile migliorare questa squadra, abbiamo un giocatore importantissimo come Pavoletti ancora infortunato che potrebbe rientrare tra un mese e mezzo. L’unico problema è il difensore centrale: Ceppitelli ha un problema che pensavamo potesse risolvere prima, Pisacane è squalificato ed è anche in diffida. Siamo corti numericamente, forse pensiamo di fare qualcosa in quel ruolo: se poi dovessero nascere delle occasioni, valuteremo. Il nostro è un percorso iniziato dalla vendita di Nicolò e se siamo qui probabilmente lo dobbiamo anche a lui: si sono infortunati poi Pavoletti e Cragno e siamo stati costretti a ricorrere al mercato. Abbiamo sempre pensato che ci vogliono 19-20 titolari per far crescere anche negli allenamenti la rosa”.
Su Nainggolan: “Il presidente si è già espresso, è una situazione difficile: noi abbiamo preso un’occasione, poi chiaramente sarei contento se rimanesse a Cagliari. Sarebbe prendere in giro la gente dire che sicuramente rimarrà così: se ci sarà una possibilità su cento che a giugno possa rimanere qui, ci proveremo. Siamo seri, sappiamo che è in prestito; è un ragazzo importantissimo, ma ora non saprei cosa dire. Per noi trattenerlo sarebbe un sogno, è successo quest’anno chissà non possa succedere anche l’anno prossimo; se ci sarà la possibilità ce la giocheremo”.
Sulle uscite dei giocatori del vivaio: “C’è qualcuno che gioca meno, ma siamo ancora al 3 gennaio; non sono preoccupato della lista del vivaio, poi se qualcuno chiederà di andare per giocare potremmo accontentarlo. Affronteremo anche questo discorso. Birsa? Molto sfortunato con gli infortuni, per me è un giocatore di grande talento”.
Sui difensori centrali: “Ho sentito nomi in uscita come Juan Jesus e Tonelli, noi stiamo ancora valutando Ceppitelli e nei prossimi giorni decideremo. Cistana? Non mi pare un nome a cui abbiamo pensato. Non faccio nomi, se andremo sul mercato sarà per qualcuno che possa darci una mano”.
“Attualmente questa nostra immagine positiva e la classifica ci aiuterebbe a portare giocatori- prosegue Carli-. Anche se ammetto che non ho mai avuto difficoltà a portarli qui. L’anno scorso il nostro mercato è stato di confusione perché servivano volti nuovi, ma ora è diverso perché dobbiamo cercare nel nostro organico che possono rinascere: un po’ come è successo a Klavan, un altro giocatore rispetto all’anno scorso. A volte l’inserimento è più lento, non è semplice combinare risultati con la crescita dei giovani: guardate l’Empoli, ha cresciuto i migliori giovani l’anno scorso ma è retrocesso. Dobbiamo essere bravi a bilanciare questo, Maran sa quando far giocare i giovani; Oliva e Walukiewicz possono ancora crescere, anche gli stessi Ragatzu e Mattiello. Stare un gruppo forte ti fa crescere, per questo dico che le risorse sono da guardare in casa. Questi ragazzi possono diventare ancora più forti nel girone di ritorno. Ho visto una crescita globale da parte di tutti, guardate anche la partita di Coppa Italia; Maran credeva nel passaggio del turno con questi ragazzi, Ragatzu è un altro giocatore non è più superficiale come prima in alcune cose.
Sui terzini: “Lykogiannis e Pellegrini possono ancora crescere e dare di più e sono convinto lo faranno: hanno avuto alti e bassi, ma entrambe hanno messo del suo per questi 29 punti. Su Faragò pensavamo di dover aspettare di più, magari ora sta pagando il fatto di aver accelerato i tempi per rientrare: sugli esterni non dobbiamo fare nulla, siamo a posto così”.
Sugli investimenti: “L’anno scorso abbiamo fatto degli investimenti a gennaio come Walukiwicz, Despodov e Oliva: stavolta gli abbiamo fatti a giugno con Rog, Simeone e Nandez. Non perdiamo di vista i giocatori in prestito, come Caligara, lo stesso Despodov e altri; a volte vediamo più verde il giardino del vicino, rispetto al nostro. Ora l’importante è crescere ogni anno un pochino e non fermarsi, prendiamo come esempio l’Atalanta che ha il miglior settore giovanile e non ha giocatori del vivaio tra i titolari. Ora hanno trovato un equilibrio e lo stanno mantenendo, abbinare tanti giovani con la crescita dei risultati è difficile. Noi avevamo un giocatore top del vivaio e lo abbiamo venduto a cifre importanti: ora la squadra è più giovane di quello che era l’anno scorso, abbiamo iniziato il nostro percorso e speriamo di portarlo avanti con un girone di ritorno importante”.
Sui rinnovi: “Uno dei motivi per cui il Napoli non sta facendo bene è per me il nodo dei rinnovi di alcuni giocatori. L’anno scorso ne avevamo 7 a scadenza di contratto e si sono comportati da professionisti tutti. Quest’anno ne abbiamo tre a scadenza (Cigarini, Rafael e Cacciatore) e assicuro che possono rimanere sereni per quanto stanno facendo”.
Su Ionita: “Artur è un titolare e nessun titolare va via dal Cagliari. Mai parlato con nessuno. Magari l’ho visto un po’ incavolato per la competizione, ma questo fa bene e si sta allenando alla grande. Se vogliamo che il Cagliari rimanga forte, lui rimane fino a giugno”.
Sugli obiettivi stagionali: “Mantenere certi livelli di risultati è difficile ed è un sogno, forse averne fatto 29 in 17 partite è stata una bischerata. Noi volevamo solo rompere le scatole a tutti, si può anche perdere lottando come con la Lazio. Non so dove possa arrivare questa squadra, tutto passerà dagli allenamenti e dal lavoro. Se noi pensiamo che prendendo tre giocatori sul mercato risolvano tutto, sbagliamo. Nello scorso mercato si è cambiato un po’ la gerarchia nello spogliatoio, eravamo un po’ spaventati ed è andata bene: è arrivato un grande giocatore come Nainggolan e Ceppitelli è il nostro capitano. Il nostro obiettivo è quello di rimanere nella parte sinistra del campionato e questo deve essere un punto di partenza per i prossimi campionati: all’Atalanta sono stati bravi perché ci sono arrivati e ci stanno rimanendo”.
Sul rapporto con Sarri: “L’Empoli era in difficoltà e se noi eravamo lì era per quel motivo. Ammetto che fu un colpo di culo, averlo chiamato ma sapevo delle sue qualità”.
Sugli attaccanti: “Simeone e Joao Pedro stanno facendo un campionato straordinario, ma sappiamo che ci sono altri ragazzi dietro che spingono. Il campo sta dando queste gerarchie. Questo non vuol dire che se noi troviamo un’occasione non ci buttiamo: non ho affatto detto che il mercato è chiuso. La competizione fa bene, ma questo non vuol dire che arrivi uno più forte ma uno che viene per giocarsi il posto”.
Sulla Primavera: “Stanno facendo un campionato incredibile, devo ringraziare tutti Pierluigi, Daniele, Andrea Cossu, Colombo. Questa società sta crescendo in tutto non solo nei risultati, ma anche nei dirigenti. Qui ci sono nomi importanti. La Primavera ha qualche nome importante, ma non è la più forte rispetto ad altre: sicuramente siamo primi per atteggiamento. I nostri dirigenti hanno un attaccamento che riescono a trasmettere a tutti, ho trovato dei ragazzi di livello. Abbiamo una proprietà forte, un allenatore bravo, un grande staff e vogliamo avere sfide importanti”.
dagli inviati Francesco Aresu e Roberto Pinna