Marcello Carli si è raccontato in una lunga intervista a Cuore Rososblu.
Il direttore sportivo ha parlato anche del suo attuale ruolo nel Cagliari: “Non sarĂ difficile vendere NicolĂ² Barrlla, ma sarĂ doloroso. Uno così ha un tale talento sfavillante che devi aspettare il momento giusto. L’incontro con Giulini? Ci siamo parlati solo un mese prima del mio arrivo a Cagliari, sapevo che era una persona di ambizione. Sono andato a vedere Verona-Cagliari, la squadra perse e si ritrovĂ² tra le ultimissime, un dramma. Pensai che meno confusione ci fosse stata in una situazione del genere è meglio sarebbe stato. Confermammo Lopez e fu la scelta giusta. Il punto piĂ¹ basso? La sconfitta con la Samp a Genova, avevamo tre partite infernali dopo. Da lì è attuata una nuova alchimia, mi sono messo nella testa dei giocatori. Facciamo vedere ai nostri tifosi chi siamo, non possiamo retrocedere senza lottare. Il tifoso è la parte sana del nostro mondo, perchĂ© soprattutto a Cagliari non pretende l’impossibile”.Â
“La scelta di Maran-prosegue Carli- era condivisa col presidente, lo voleva da tanto. SerietĂ , compattezza e lavoro sono le sue caratteristiche. Ci prendiamo come moglie e marito, lui triestino e quadrato, io toscano e casinista. Il mercato dello acro sanno fu di conservazione, volevamo mantenere i contratti e costruire una salvezza piĂ¹ serena. Al di lĂ del piazzamento finale ci siamo riusciti. Mi aspettavo di piĂ¹, ma Klavan, Birsa e Castro ci dovevano dare di piĂ¹ se non ci fossero stati infortuni. Idem FaragĂ³ che abbiamo perso per quattro mesi, una serie di situazioni negative che non potevamo non risentirne”.
“Per il prossimo anno bisogna ripartire, lavorare sui giovani di testa- conclude il DS-. A parte Barella, che è un discorso a parte, a Cagliari nessuno se ne va perchĂ© ce lo portano via. Cedere Pavoletti? PiĂ¹ facile portare via la Gioconda dal Louvre. Il prossimo anno vogliamo fare felici i tifosi”.Â














