Il portiere del Cagliari Elia Caprile è stato intervistato da Vivo Azzurro TV, in occasione della sua prima convocazione con la maglia della Nazionale maggiore: vi riportiamo alcune delle sue dichiarazioni.
La prima convocazione
“Questo è il coronamento di un sogno. Penso sia un punto di arrivo e non di partenza, sono arrivato qua con il lavoro e i sacrifici e non voglio smettere di farlo. Non mi aspettavo la convocazione, l’ho scoperto post allenamento con il Cagliari al venerdì. La prima telefonata che ho fatto per dirlo è stata alla mia fidanzata. Sono giorni particolari e di gioia, diventerò padre a giorni e spero che mio figlio aspetti qualche giorno in più (ride ndr)”.
Esperienze
“Andare a fare un’esperienza all’estero è stata fondamentale. Mi ha aperto la mente, mi ha spinto ad adattarmi a situazioni nuove e diverse. Sono molto contento di averla fatta. Gli allenatori? Sono stati decisivi tutti quelli che hanno creduto in me, tutti quelli in Serie B, Zanetti e Nicola in Serie A e lo stesso Antonio Conte anche se ho giocato poco a Napoli. Ma anche Fabio Pisacane e tutti gli allenatori dei portieri che ho avuto. Cerco di trarre qualcosa di nuovo e di utile in tutte le persone che incontro nel mio percorso. Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre sopportato e creduto in me”.
La scelta CagliariÂ
“Mi alleno per giocare, se non ho la partita soffro tanto. Voglio essere decisivo e mi piace prendere le responsabilità . Ho scelto di andare via da Napoli perché non avevo sbocchi per giocare, sono molto contento di Cagliari e ringrazio il club per aver creduto in me. Mi chiamano Sant’Elia i tifosi, si rifà a uno dei santi della città ”.
Ruolo
“Io portiere moderno? Significa essere un estremo difensore che non si limita a parare ma partecipa alla partita, presente con la voce e con le uscite, ma anche con i piedi. Se sono un portiere moderno però lo lascio dire agli altri”.
La Redazione














