Max Canzi, allenatore della Juventus Women, è stato ospite ai nostri microfoni di Buongiorno 131 per parlare di calcio sardo e femminile. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni.
Su Pisacane
“Una scelta coraggiosa quella di Giulini. È una scelta che sta pagando, Fabio è una persona molto intelligente. Allena da pochi anni, ma ha dimostrato da subito grande capacità di imparare e di adattamento. La scelta è stata complicata, perché se non va bene tutti si rivoltano tutti. Sono stato tanti anni al Cagliari e per me sarebbe stata una cosa diversa: arrivavo da tante esperienze, di tutti i tipi, per 10 anni ho fatto anche il collaboratore di Berretta. Ero un uomo di società e quando mi fu chiesto di dare una mano a Zenga lo feci molto volentieri per aiutare il club: è una scelta che rifarei. Sono rimasto sorpreso dalla scelta di Pisacane, ma i dati dicono che ciò sta ripagando”.
Sul calcio femminile
“Il calcio femminile oggi è un altro sport. Nel 2001, alla Geas di Sesto San Giovanni, oggettivamente era un campionato amatoriale, ma Nazionale. Era stata una grandissima esperienza, organizzavo tutto io, anche le trasferte. Ora, al di là del fatto che siamo sempre in aereo quando giochiamo in Europa, ho la fortuna di avere quasi venti collaboratori. A Pontedera, alcuni anni fa, ne avevo cinque. Questo è stato possibile con l’ingresso dei grandi club nel mondo del calcio femminile, altrimenti il processo sarebbe stato più lungo. Ma c’è ancora tanta strada da fare”.
Sulla Torres
“Nessuno poteva immaginare questa situazione. Le ragioni non le conosco, ma sicuramente non è una sola. Ma vedere la Torres in queste posizioni fa impressioni. È difficile, il loro è un girone che seguo con grande attenzione. Sono legato alla Torres nonostante la rivalità, dispiace vedere una società e una piazza così importante in questa situazione. Riprendersi non è facile, non posso che augurare il meglio: non ci sono retrocessioni dirette e ciò aiuta, ma bisogna fare grandissima attenzione”.
Sugli investimenti americani nel Cagliari e situazione dell’Olbia
“Il Cagliari ha avuto un aiuto esterno che può essere importante. Se Giulini ha fatto questa scelta non posso che pensare che essa sia positiva, anche in virtù del discorso legato allo stadio. Il Cagliari è una delle poche proprietà italiane rimaste e tenere a galla una società solida e sostenibile è una cosa che fa pensare che si stia lavorando bene. Olbia? Grande dispiacere. A partire dalla retrocessione, poi la situazione attuale, che a momenti sembrava migliorata. L’altro giorno, in aeroporto, ho incontrato parte della squadra e dello staff: il mister e i giocatori stanno facendo qualcosa di incredibile, vanno solo sostenuti proprio come la piazza sta facendo in questo momento”.
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