L’allenatore della Primavera rossoblu Max Canzi ha commentato nel dopo partita la sconfitta del Cagliari contro l’Atalanta.
“Non ho avuto modo di vedere se il gol loro fosse regolare o meno, ma al di là di questo devo ammettere che è nato da un errore nostro: non puoi prendere gol così all’89’ dopo aver recuperato l’Atalanta Campione d’Italia e che ha appena vinto la Supercoppa. Abbiamo dominato la partita, non puoi permetterti il lusso di prendere un contropiede. Questa è inesperienza, non siamo abituati a giocare a questi livelli. Dobbiamo crescere e diventare grandi; detto questo, abbiamo fatto una grandissima partita. Meritavamo di più, ma accettiamo il risultato contro una squadra di questo livello: fa parte della nostra crescita”.
Il secondo tempo è iniziato con l’inserimento di Manca e Cancellieri, ha provato a vincerla? “La partita si è sviluppata in maniera diversa rispetto a quanto ci aspettavamo: la scelta di giocare col doppio trequartista era un po’ conservativa perché pensavamo di dover giocare in ripartenza. In realtà abbiamo fatto la partita dal primo all’ultimo minuto, quindi aveva più senso mettere un giocatore d’area come Manca. A sinistra c’era da spingere e Cancellieri ha quelle qualità, in più Aly era già ammonito”.
C’è da limare un po’ di nervosismo della squadra in alcune situazioni? “Assolutamente, è la cosa che mi ha fatto arrabbiare. Dobbiamo crescere, se vogliamo dimostrare di essere una grande squadra, e ne abbiamo le caratteristiche per poterlo fare, dobbiamo migliorare anche in questo. Dobbiamo imparare a gestire tutti i momenti, quelli di difficoltà, cosa che stiamo già facendo abbastanza bene, e quelli di euforia: ci vuole un po’ di equilibrio”.
Questa partita ha confermato che questo Cagliari può giocarsela con tutti: “Si oggi abbiamo dimostrato questo e se continuiamo così potremmo arrivare lontano, però dobbiamo limare questi errori. Giochi contro l’Atalanta, la squadra più forte che c’è in Primavera 1, non puoi permetterti di prendere gol in contropiede lasciando un uomo solo dietro: questo vuol dire essere presuntuosi e noi non possiamo esserlo”
dall’inviato Roberto Pinna