A margine della fase finale di Coppa Quartieri alla Unipol Domus, abbiamo intervistato il tecnico del Cagliari U20 Francesco Pisano, che ha partecipato insieme ad alcuni giocatori (Cogoni, Sulev, Grandu e Trepy) alla manifestazione a cui hanno preso parte oltre 300 studenti delle scuole secondarie di primo grado della città e del circondario.
Sull’ultimo successo
“Una vittoria importante soprattutto alla luce di quanto fatto dai ragazzi. Non vogliono accontentarsi e vorrebbero risolvere la situazione di classifica il prima possibile”.
I senatori
“I grandi come Sulev, Trepy, Cogoni e Grandu, stanno facendo un lavoro molto importante. Stanno coinvolgendo i ragazzi con meno esperienza, li stanno facendo entrare nel gruppo e si sta migliorando. Sono fondamentali per la crescita di tutta la squadra”.
Su Hamdoua e Mendy
“Sono due ragazzi con grandi qualità e margini di miglioramento. Sono due ragazzi che si sono ambientanti bene pur venendo da fuori e non conoscendo la lingua. Sono in crescita e si sono integrati nel gruppo, vogliono dare una mano per raggiungere i risultati”.
Sul calendario
“Approcciamo le prossime gare sempre con i nostri principi e prendendo in considerazione la forza delle altre squadre. Nel campionato Primavera non ci sono risultati scritti, tutte hanno giocatori di qualità al di là dei nomi che hanno le squadre”.
Eredità Pisacane
“Per me è un grande stimolo. Fabio mi ha dato una grande mano e mi ha lasciato in eredità un gruppo con esperienza e grandi valori. La collaborazione e il dialogo con la prima squadra è fondamentale e mi facilita il lavoro”.
Sul rapporto con i giovani
“La fortuna più grande è avere altre figure del settore giovanile che curano tutti gli aspetti, mi sono ritrovato con ragazzi maturi e responsabili, al di là di tutte le distrazioni che possono avere i giovani. Sono contento di essere il loro allenatore, l’importante per me è trasmettere il valore della maglia che si indossa e i valori dello sport. Non potevo che chiedere di meglio”
Obiettivi
“Fare crescere i ragazzi, cercare di portarli in prima squadra e poi ovviamente salvarsi”.














