Dai cori allo stadio durante le partite al malumore espresso sui social network e tra i banconi dei bar dopo la retrocessione del Cagliari in Serie B. Tommaso Giulini, patron della squadra isolana dall’estate 2014, mai come in questo momento negli otto anni alla guida dei sardi aveva vissuto un’estate così lontano dai cuori della piazza rossoblù. Tanti i messaggi di critica arrivati al presidente da parte di alcuni tifosi del Cagliari nelle ultime ore e in molti, con l’ormai noto botta e risposta con Citic circa l’interesse di acquisizione da parte della holding americana di investimenti internazionali, hanno fatto capire al numero uno del club che vorrebbero un suo passaggio di consegne. Non solo commenti e parole però perché la zona esterna tra la nuova Unipol Domus e il vecchio Sant’Elia è stata tappezzata di scritte contro Tommaso Giulini.
Scritte
“Giulini Vattene!“, la scritta più ricorrente ma anche: “Giulini: il Cagliari non è la Fluorsid“. Con alcune di queste già cancellate nelle ultime ore dagli operai della ditta che svolge i lavori nello stadio rossoblù. A conferma del crescente malumore della piazza e di parte della tifoseria rossoblù nei confronti del proprietario del Cagliari Calcio. E una situazione che la dirigenza isolana dovrà capire il prima possibile come gestire e sanare, anche perché una retrocessione dolorosa come quella dell’ultimo campionato va dimenticata il prima possibile con la creazione di un nuovo progetto stabile e capace di risalire nel minor tempo pronosticabile in Serie A. Impresa non semplice per nessuno. Inoltre sarà curioso capire se queste sempre più evidenti manifestazioni di insofferenza da parte dell’ambiente cagliaritano convinceranno o meno Giulini a cambiare idea sul tema futuro e cessione. Insomma, a Cagliari la lunga estate della necessaria ripartenza rossoblù è appena incominciata.
La Redazione
