Prima visita a Villa Stuart effettuata per Marko Rog. Il centrocampista croato è reduce dalla nuova rottura del legamento crociato del ginocchio destro, operato lo scorso dicembre nella clinica specialista di Innsbruck in Austria. Primo infortunio rimediato dall’ex Napoli contro la Roma in campionato il 23 dicembre.
Iter
Per Rog sono stati fatali appena 10 minuti, sabato 31 luglio, nell’amichevole in terra tedesca contro l’Augsburg. Il centrocampista, al rientro dopo 220 giorni in una partita del Cagliari, ha appoggiato il peso del corpo in un cambio di direzione in progressione offensiva e ha subito sentito dolore. Il legamento ricostruito dal dottor Fink, considerato uno dei luminari di questo tipo di operazioni a livello mondiale, non ha retto. La stessa sorte a ginocchio invertito che toccò due anni fa a Pavoletti, anche lui operato sempre da Fink.
Scelta
E pensare che appena una settimana e mezza fa Marko Rog era stato proprio in Austria nella clinica di Innsbruck per avere il via libera. Via libera arrivato per il ritorno in campo dopo una giornata di visite e test. Rog dopo l’operazione di dicembre ha svolto il percorso riabilitativo prima in Serbia e poi ad Asseminello. Nei giorni scorsi in ritiro in Trentino sembrava pronto a livello di condizione e di approccio mentale ai contrasti. E invece alla prima prova contro un avversario il ginocchio non ha retto. Lo staff medico del Cagliari indaga soprattutto sulla dinamica del nuovo infortunio. Qualcosa non ha funzionato, perché Rog ha sentito dolore in un cambio di direzione, sì causato da un blocco avversario, ma non definibile come un contrasto importante o un tocco tale da giustificare la rottura del legamento. Anche per questo prima di decidere sulla nuova operazione il club e il giocatore vogliono capire bene il dà farsi. E quella di Villa Stuart sarà una delle prime visite che porteranno nei prossimi giorni alla definitiva nuova ricostruzione in sala operatoria del legamento crociato anteriore. Insomma, il Cagliari cerca di capire cause ma soprattutto conseguenze per questa nuova tegola. Anche per capire cosa sarà meglio per il futuro del calciatore croato.
Roberto Pinna