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Cagliari, ritorno al futuro: tra campo e mercato Mazzarri cerca il doppio trequartista

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Adattarsi e sfruttare il materiale a disposizione senza integralismi. Partendo dalle scelte, perché a volte modellarsi non basta e le possibili soluzioni vanno ricercate anche nella duttilità. Fino a chiedere sacrifici, a spostare le pedine in posizioni inconsuete, plasmare la propria idea considerando anche chi si ha di fronte.

Ritorno al futuro

Il mio modulo preferito è il 3-4-2-1, voglio due trequarti di qualità. Chiaro che ci vogliono i giocatori congeniali per farlo, altrimenti mi devo adattare“. Walter Mazzarri è stato chiaro nel post partita di Verona. Alla domanda sul mercato di gennaio che si avvicina, l’allenatore rossoblù ha indicato la propria via. Lasciando aperta comunque la porta a soluzioni differenti, ma con in testa quello schema che fece le sue fortune in passato, soprattutto in quella Napoli da lui citata. Le parole di Mazzarri aprono così diversi scenari e allo stesso tempo diventano una conferma su altri piani. La squadra vista al Bentegodi, con un 5-3-2 flessibile come gli uomini utilizzati per interpretarlo, sembra essere la strada maestra da qui in avanti. O per lo meno finché le trattative non porteranno nuovi giocatori più adatti al doppio trequartista. Avanti dunque con il 5-3-2, pronto a diventare 4-4-2 in alcune fasi di gioco. Nonostante l’assenza dell’ultimo momento di Razvan Marin, nonostante l’adattamento di Dalbert come interno di sinistra con il compito di allargarsi o stringersi all’occorrenza. E già su questo aspetto si apre una questione da risolvere quanto prima, quella dei centrocampisti che mancano alla voce alternative. Le dichiarazioni sono una cosa, i fatti un’altra. Il recente endorsement per Deiola e Strootman non è bastato, alla fine un Grassi appena recuperato e un terzino adattato a mezz’ala sono stati preferiti al sangavinese e all’olandese.

Bocciatura senza appello

La sentenza però arriva soprattutto nei riguardi di Gastón Pereiro. Il Tonga è ormai fuori dalle idee di Mazzarri e, come se non bastasse il suo mancato utilizzo nonostante la penuria di alternative – nemmeno in corsa tra l’altro – ecco la dichiarazione del tecnico rossoblù a chiudere definitivamente la porta. “Voglio due trequarti di qualità“, il tutto con un giocatore in rosa al quale proprio la qualità non fa difetto. Il problema di Pereiro, però, sia per Mazzari che per chi lo ha preceduto, è l’assenza di quell’intensità soprattutto nella fase di non possesso, necessaria per una squadra che a Verona ha intrapreso con decisione la strada dell’aggressività, delle seconde palle e della marcatura a uomo nella zona. Tutte caratteristiche che il Tonga non ha dimostrato di possedere e che, appare ormai chiaro, non ha messo in mostra nemmeno tra i campi del centro sportivo di Assemini. Quindi non solo una punta che possa fare da alternativa a Joao Pedro, Pavoletti e soprattutto Keita – che lascerà la Sardegna per la Coppa d’Africa – ma anche uno o due trequartisti che rimpolpino una zona del campo povera fin dall’inizio. Come dimenticare le parole che arrivarono per bocca del direttore sportivo Capozucca dopo l’incontro che portò alla conferma di Leonardo Semplici in panchina. “Con l’allenatore abbiamo parlato di un modulo diverso e dobbiamo cercare giocatori adattabili a questo modulo“, questo quanto disse a maggio. E non è un mistero che la direzione sarebbe dovuta essere quella del 3-4-2-1.

Occhio alla B

Dunque le strade da percorrere dovranno giocoforza essere altre. Usato sicuro, magari tra chi ha poco minutaggio altrove, oppure seguire la linea indicata da Capozucca lo scorso maggio. “Stiamo guardando alla B e all’estero“, anche se poi da queste opzioni non sono nati acquisti sostanziali tranne Bellanova o i cavalli di ritorno in Serie A come Strootman, Dalbert e Keita. Aspetto che potrebbe cambiare a gennaio, con il Cagliari che si guarda alla cadetteria per dare a Mazzarri alternative sulla trequarti. La prima, anche se al momento si tratta solo di un passo informativo con il club di appartenenza, è quella che risponde al nome di Giuseppe Sibilli, giocatore offensivo in forza al Pisa che può giocare sia da seconda punta che da trequartista su tutto il fronte d’attacco. Destro naturale, rapido, bravo nell’attaccare la profondità e dotato di un buon tiro, il classe ’96 napoletano al momento è solo un’idea che piace, e non poco, ma che non ha ancora prodotto passi concreti. Con lui torna di moda un giocatore già trattato in estate, quel Abdelhamid Sabiri che ha ripreso a incidere – e segnare – con la maglia dell’Ascoli. Concorrenza ampia, ma i rapporti con il club marchigiano sono favorevoli e la voglia di Sabiri di salire di categoria è rimasta intatta. La differenza rispetto all’ultimo mercato, però, è sostanziale. Il marocchino dovrebbe infatti aver prolungato fino al 2023 il contratto in scadenza il prossimo giugno, aspetto che se da un lato potrebbe aiutare il Cagliari a vincere la concorrenza visti i rapporti con l’Ascoli, dall’altro non favorisce un abbassamento della valutazione oltre i due milioni di euro.

Matteo Zizola

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