Conferenza stampa di presentazione per Claudio Ranieri. Il tecnico romano torna dopo più di 30 anni sulla panchina del Cagliari e prende il posto dell’esonerato Fabio Liverani. Per sir Claudio un contratto fino al 2025 in rossoblù e il sogno, suo, del club e della piazza, di riportare la piazza cagliaritana il prima possibile tra i protagonisti della Serie B per sperare in un immediato ritorno in Serie A.
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A cura di Roberto Pinna
Termina la conferenza stampa
Quante partite del Cagliari ha visto ultimamente? E come fa a parlare di guerrieri? “Mi dia tempo, mi faccia andare ad allenare e glielo dico… (ride ndr)”
Come si definisce Ranieri? “Quando arrivai mi sono definito un apprendista allenatore e ora sono un allenatore apprendista. Ma non si finisce mai di imparare e mi aggiorno continuamente”
Emozioni dopo la prima chiamata? “Ho detto subito… e adesso? Ricordo il galoppatoio al Poetto e rinforzava la preparazione. Ma non ripeterò una cosa così, i tempi sono cambiati e anche le strutture. La preparazione ormai è cambiata”.
Domanda al direttore Bonato, che mercato sarà, anche in uscita viste le voci su Nandez? “Vogliamo costruire un gruppo che dia un percorso duraturo. Non teniamo nessuno per forza, serve senso di appartenenza e passione. Nello specifico credo che noi come società in merito a Nandez non abbiamo ricevuto nessuna richiesta e per noi lui è un giocatore importante. Un eventuale uscita deve corrispondere a un’offerta importante ma al momento parliamo di nulla perché di concreto non c’è nulla”
Questa è la sfida più grande della sua carriera? Partirà dall’aspetto psicologico? “Io voglio il massimo, poi si mette la tecnica. Ma intanto dammi il cento per cento. Sfida più grande? Credo sarà la più particolare, la sento mia e mi ribolle dentro. Altrimenti non sarei tornato”.
Ha mai affrontato un’esperienza come questa, con una squadra che da anni vive in perenne crisi? E come si curano queste situazioni? “A memoria, sono andato a Parma da ultimo a febbraio e ci salvammo. Idem alla Sampdoria. Qui dobbiamo salire, non voglio promettere che ce la faremo ma che faremo di tutto per provarci questo sì. Sarà difficile ma io sono sempre fiducioso. Credo nella società e nei giocatori, loro sono il motore. Io sarò il cuore. Voglio inculcare l’amore per questa società a loro. Così anche se perdi nessuna critica ti potrà ferire”
Si potranno seguire gli allenamenti del suo Cagliari? Lei ha allenato grandi squadre cosa porterà qui a Cagliari? “Porto tutte le conoscenze e darò tutto me stesso. Per quanto riguarda gli allenamenti ci sto pensando, e credo che sarà possibile. Penso anche a far entrare alcune volte i tifosi. Vorrei portare in giro la squadra per fare delle amichevoli qui vicino a Cagliari per andare a casa dei tifosi in settimana. Se sarà possibile lo faremo”
Entusiasmo dei tifosi, può essere anche una paura vista la situazione del momento? In questi 30 anni ha mai pensato che non sarebbe più tornato? “L’entusiasmo è sempre positivo, nelle difficoltà io mi ci butto. Pensate al Leicester. Spesso sono andato per costruire e qui vengo con lo stesso spirito. Ripeto, la gente deve starci vicino senza chiederci la luna, ci penserò io negli spogliatoi. Dentro di me ho sempre sentito che sarei tornato, però più passava il tempo e più pensavo all’egoismo di non rovinare i ricordi. Poi però ho levato l’egoismo e sono qui e spero di diventare altruista in positivo”
I giovani in crescita di questo Cagliari, quanto e come li utilizzerà? E anche il mercato sarà incentrato sui giovani? “Io faccio sempre un mix. Il calcio non è uno sport individuale, gioca spesso chi lega con i compagni più di chi è forte o in forma. Chi si integra meglio gioca, non guardo né stipendio né età”.
Se avesse la macchina del tempo, quale giocatore dei suoi degli anno d’oro porterebbe a Cagliari? E cosa dirà alla squadra? “Matteoli. Non so fingere e non preparo i discorsi, dirò quello che mi verrà. Il gesto della campanella da quando l’ho usato a Leicester non l’ho più utilizzato”.
Gerarchie del campionato? “La classifica non mente, in qualsiasi categoria. Logico che ci sono due lepri in testa, ed è logico che io voglio prendere le due lepri. Sono lontane ma io mi do quell’obiettivo, non guardiamoci dietro. Poi magari non lo centreremo ma se non hai ambizione non centri nessun obiettivo. Dai miei voglio il massimo anche in allenamento, io credo che come ti alleni poi giochi. Voglio il massimo da me stesso e da chi sta con me, solo così si ottiene qualcosa”
Modulo di riferimento? “Io non ho moduli. li ho usati tutti. Abbiamo due grandi attaccanti e li voglio tenere, vediamo come. Saranno i giocatori a farmi capire e si adatteranno in base alle due punte, se vanno d’accordo. Trovatemi le squadre in B che hanno Pavoletti e Lapadula. Io al momento voglio mettere in condizione loro ma non ho uno schema pre-ordinato. Quando arrivai la prima volta avevo tre centrali di difesa e abbiamo costruito la rosa cambiando spesso modulo ma con l’identità dei calciatori. Spesso bisogna cambiare al volo per sorprendere l’avversario. Poi a volte sbagli però questo è il calcio”
Che Cagliari ha visto da fuori? “Mi sembrava quella squadra che ancora non si è ambientata nella categoria. Quando scendi di categoria diventi la squadra da battere, tutti ti cercano. Voglio capire se questi ragazzi hanno capito se stanno in Serie B. Io quando sono arrivato a Cagliari c’era questa necessità. Mi ricordo di quando affrontai il Cagliari da avversario in C, loro non avevano capito di stare in C. E forse anche questa rosa ancora non lo ha capito che è retrocessa. Dobbiamo lottare ogni singolo centimetro, questo mi aspetto dai calciatori”
Puntare subito a vincere e ai playoff? “Io per carattere voglio sempre tutto e subito. Ma partendo ad handicap io prometto solo lavoro e voglia. Non vedrete mai un Cagliari che si arrende a una sconfitta. Ho un contratto lungo perché voglio trovare il futuro del Cagliari attraverso i calciatori. Voglio tracciare una linea, ma per me il futuro è subito non tra 2 anni”.
Cosa manca a questa rosa: “Ogni giocatore rende in maniera diversa a seconda dell’allenatore. Io voglio prima conoscere bene la squadra che ho a disposizione e poi sceglierò per il mercato. Io voglio giocatori che vogliono stare qua, altrimenti lo accompagno fuori. Io voglio dei guerrieri e cercherò dei guerrieri. Parleremo poi con il direttore Bonato ma ancora è prematuro e non vogliamo sbagliare gli acquisti, per me è il più importante. Nainggolan? Lui ci tiene, l’agente spinge ma noi ancora non ne abbiamo parlato e non ne sappiamo niente”.
Ranieri: “Sono entusiasta di sedere ancora una volta sulla panchina del Cagliari. Dentro di me ho provato un maremoto tra i ricordi del passato. A un certo punto ho levato la parte egoistica, perché egoisticamente sapevo che Cagliari mi ha fatto diventare grande. Immaginate di arrivare in Serie C con mille dubbi a meno di 40 anni e poi fare una cavalcata inimmaginabile. Dentro di me sentivo quei 3 anni come un ricordo da portare in ogni squadra dove sono andato, specie nei momenti difficili. La forza di quell’esperienza mi ha spinto. Vi ricordate il girone d’andata in Serie A? Poi però ci siamo salvati in anticipo. Mi metteva paura il poter sporcare questi ricordi, perché nessuno sa come andrà a finire. Ma poi ho deciso di non essere egoista e di pensare solo al Cagliari. Mi ha scritto il figlio di Riva, la gente mi ha fatto capire quanto mi volevano. E granello dopo granello è crollato quel muro di paure di sporcare il ricordo. Anche Riva è rientrato in società e nessuno si è dimenticato di lui, mi ha detto il figlio. E tutte queste cose mi hanno fatto dire si sì. Sono grato al presidente e ai tifosi. L’entusiasmo voglio tramutarlo in punti. Ma io sono nato per questo. Sono andato in squadre in difficoltà e ho sempre usato il lavoro come arma. Ho voglia e conoscenza per trovare il meglio in ogni situazione anche in un calcio molto evoluto. Quando io cambiavo sistemi continuamente a inizio anno Novanta proprio qui a Cagliari ero uno dei pochi, ora lo fanno tutti. Sono contento di iniziare e non vedo l’ora di risentire la spinta del pubblico alle partite. L’entusiasmo ce lo devono dare i calciatori in primis e poi i tifosi. A loro voglio dire: possiamo giocare male ma stateci dietro. Fischiate e contestate a fine partita ma durante la gara soffiateci dietro. Io lo so per esperienza che affrontare il Cagliari è uno stimolo per tanti, e tutti vogliono batterci. Stateci vicini e noi giocheremo con serietà per vincere. Voglio una rosa che senta l’appartenenza dell’isola. C’è l’Atletico Bilbao che ha solo giocatori baschi, io voglio un Cagliari con giocatori che sentano questa maglia”.
Parla e presenta Bonato: “Buon anno a tutti. All’indomani della sconfitta di Palermo come società abbiamo anticipato di una settimana le previsioni e abbiamo fatto le valutazioni sul progetto sportivo. Viste le difficoltà nelle prestazioni e nella classifica e abbiamo fatto una profonda analisi per riprogettare. Siamo convinti che la rivalutazione del progetto dovesse passare dall’unità di gruppo e dall’entusiasmo. Cercando comunque un gruppo che desse continuità di lavoro e solidità nel futuro. L’allenatore che incarnasse questi valori e nessuno ha avuto dubbi sul nome di Claudio Ranieri. Abbiamo parlato con lui per capire i requisiti tecnici ed economici di questa scelta. Dopo pochi secondi abbiamo capito che il mister aveva voglia, amore e entusiasmo per questa piazza. Lui viene qui per aiutare a rilanciare il Cagliari. Poi abbiamo risolto i discorsi economici e tecnici, e un ringraziamento va fatto agli sforzi di Giulini e dello stesso Ranieri per dare il via a questa nuova avvenutra. Sono strafelice di dare il benvenuto al mister”.
Inizia la conferenza stampa
11.32 – Tanti i giornalisti presenti e anche qualche addetto ai lavori, come il procuratore Chiodi (assistito tra gli altri dell’ex rossoblù Marin)
11.23 – Tanti i calciatori che stanno tornando in queste ore a Cagliari dopo le vacanze, nello stesso volo di Ranieri per esempio c’era anche l’attaccante Zito Luvumbo
11.17 – Ad accompagnare Claudio Ranieri in sala stampa ci sarà il direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato
11.11 – Nel primo pomeriggio Ranieri guiderà la prima seduta di ripresa della squadra dopo le vacanze di Capodanno. Il Cagliari tornerà in campo il 14 gennaio contro il Como alla Unipol Domus, in uno stadio che si annuncia già da tutto esaurito.
11.07 – In mattinata sulle colonne de La Gazzetta dello Sport è intervenuto anche il centrocampista Radja Nainggolan per parlare del suo futuro: clicca qui per leggere le parole del Ninja.
11.04 – In attesa dell’arrivo di Sir Claudio in conferenza riviviamo le emozioni dell’arrivo a Elmas del tecnico romano: clicca qui per l’articolo.
11.00 – Ben ritrovati dalla pancia della Unipol Domus amiche e amici di Centotrentuno, tra circa 30 minuti dalla sala stampa dello stadio del Cagliari vi racconteremo la prima conferenza stampa di Claudio Ranieri dopo il suo ritorno in rossoblù.