Le parole in sala stampa del tecnico del Cagliari Fabio Pisacane al termine della sfida dei rossoblù alla Unipol Domus contro il Genoa nella dodicesima giornata della Serie A.
Sulla gara
“Dobbiamo concentrarci di più sulle cose negative, non possiamo regalare dei gol in uno scontro diretto come fatto oggi. Sicuramente è colpa mia, dobbiamo lavorare di più sotto questo punto di vista. Una squadra come la nostra non può concedere così tanto e perdere dei duelli negli ultimi 20 metri. Gli aspetti positivi sono la doppietta di Borrelli e il gol di Esposito. Anche la reazione al doppio svantaggio va aggiunta alle cose buone. In certi momenti della partita dobbiamo fare di più”.
Sui gol subiti
“Come si lavora per prendere meno gol? Dobbiamo alzare il livello per subire il meno possibile. A difesa schierata nel primo gol abbiamo preso una rete per un errore del singolo, nel secondo ci siamo fatti trovare scoperti su un lancio. Il Cagliari per salvarsi deve avere un altro atteggiamento. Su un cambio di gioco non puoi prendere gol. Serve lavorare di reparto ma anche focalizzarsi sull’attenzione generale. Poi ci sono anche gli avversari e gli errori dei singoli”.
Sui nuovi investitori e sulla scelta condivisa in panchina
“Quando sono andato per il Tst in America ho incontrato i nuovi investitori e Maurizio Fiori. Sono felice se la società è felice e la piazza è felice. Nel calcio di oggi è normale che devi fare il massimo per tenere solido il club e sono contento che il club si muova in questa direzione. Al netto della mia permanenza voglio vedere il Cagliari il più lontano possibile”.
Sul momento e la classifica
“Abbiamo reagito bene ai gol subiti e io in Serie A ho giocato diversi anni per salvarmi, quando reagisci così significa che la squadra ha al suo interno qualcosa di vivo, di nitido. E questo è un valore. Spero che da qui in avanti venga aggiunta anche l’attenzione per portare a casa i tre punti. Mugugni del pubblico quando stavamo in svantaggio? La gente paga il biglietto e ha il diritto di dire quello che vuole. Io ho detto ai ragazzi che quando giochi in Serie A non devi ascoltare troppo i fischi. Ho chiesto ai ragazzi di tapparsi le orecchie, infatti poi come succede in tutti gli stadi del mondo la riprendi e ti applaudono. Noi però non possiamo ragionare come i tifosi, noi dobbiamo fare i professionisti e dobbiamo accettare i mugugni. Classifica? Fino a quando non siamo nella zona rossa è in linea. Spero resti così fino alla fine”.
Sui cambi
“In casa nostra volevamo dettare ritmo e con il possesso aprire gli spazi al meglio. Poi abbiamo cambiato per coprire meglio il campo e così abbiamo modificato l’assetto. I cambi sono frutto anche dei sacrifici atletici fatti da alcuni”.
Sulle scelte sempre diverse
“Oggi 9 giocatori su 11 che erano in campo a Como sono partiti titolari. Poi abbiamo cambiato qualche situazione perché in casa volevamo fare una prova diversa. Io cambio spesso perché voglio mettere i ragazzi nelle migliori condizioni. Ho messo un attaccante in più rispetto a Como. Manca solidità? Normale che per un progetto come il nostro, con tanti giovani, sia normale pagare tanto questo, per ora è il giusto compromesso. La sfera di cristallo non la ha nessuno. Oggi magari con una squadra d’esperienza non la perdevi, ma non sarebbe coerente con il progetto voluto da inizio anno”.














