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Pavoletti: “Voglio ancora lottare per Cagliari, spero di avere Joao con me”

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Quinto giorno di ritiro per il Cagliari di Fabio Liverani nel centro sportivo di Asseminello. Nella giornata di oggi, 8 luglio, microfoni aperti alla Unipol Domus con Leonardo Pavoletti. Il centravanti livornese che ormai ha sposato il progetto rossoblù e che vuole essere leader e trascinatore dei sardi anche in seguito alla recente retrocessione in Serie B.

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A Cura di Roberto Pinna

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Fine della conferenza stampa

Ritiro a 40 gradi, come è? “Vi dico che caldo a parte mi sta piacendo. Avere la cucina nostra a disposizione, avere i nostri magazzinieri e tutte le nostre strutture a portata di mano. Non so se la vorrei rifare ma per una volta va bene”

Tra tutti i commenti della piazza cosa ti ha dato più fastidio? Cagliari piazza per chiudere la tua carriera? “Quello che mi ha fatto più male in realtà è stato non vincere a Venezia. Sono stato un mese pensandoci continuamente a quell’epilogo drammatico. Poi però devi andare avanti. Io quando mi sento pesante nella testa penso che quello sia un segnale: le cose non stavano andando bene e siamo retrocessi per rinascere e fare le cose nel modo giusto. Nemmeno un regista poteva scrivere un finale drammatico come Venezia, chi pensa che non ce ne sia fregato nulla posso dire che si sbaglia. Ancora oggi è la pagina più triste della mia carriera, non dimenticatevi che siamo ragazzi e quello che passa dal campo si trasmette nella vita di tutti i giorni. Ora però troviamo nuove sensazioni. Chiudere qui? Vediamo, ogni anno succede di tutto ma qui ho messo radici importanti e quindi vedremo che succederà, non fatemi pensare alla fine però che sono concentrato sull’inizio di quella che spero sia una bella stagione”

Come si riparte in Serie B con tanti giocatori in bilico sul futuro? “Premetto che per me è la prima retrocessione quindi non so come si riparte, però credo che l’unico modo sia quello che stiamo facendo. Silenzio, lavoro e voglia di dare tutto per questa formazione. La testa è sul campo, non stiamo pensando ad altre cose. Ora dobbiamo imparare il calcio di Liverani e poi farci trovare pronti dalla Coppa Italia in poi. Voglio giocare alcune partite da uomini e non più da giocatori, spero che sia un campionato intero così. Vedo un’attenzione diversa rispetto a prima. E vedo tanta voglia da parte dello staff. Poi se lavori bene i risultati arrivano. Sui senatori posso dire che mi auguro che questa rosa venga creata il prima possibile. Chi vuole rimanere lo dica subito e chi vuole andare via che vada, poi il mercato è lungo lo so ma spero che la società creai quella che sia La squadra pronta per quest’anno il prima possibile”

Come stai fisicamente? Che sensazioni hai per questa stagione? “Fisicamente sto bene, sto invecchiando ma sono sul pezzo. Ogni anno è più dura ma il ginocchio risponde molto bene, sto lavorando di continuo e l’anno scorso non ero riuscito a farlo. Ho le mie tabelle con lo staff per gestire bene la situazione. Voglio ripetere le mie annate di Serie B con tanti gol ma il mio obiettivo è per la squadra, come accettavo le panchine in Serie A per il bene del gruppo il mio traguardo resta il meglio di questa squadra. Quando diventi esperto sai che se la squadra vince tu la vivi bene, se segni e perdi non riesci a viverla bene. Segnare e guadagnare di più sono ragionamenti che puoi fare da giovane ma ora la mia missione è un’altra e spero in una gratitudine collettiva”

Che impatto con Liverani? “Conoscevo il mister, anche per quando ci abbiamo giocato contro. Sapevo che fosse un mister che prova a imporre il suo gioco, sto vedendo un allenatore esigente e carico che non ti fa passare nulla di sbagliato. Lui è molto meticoloso e questa cosa ci sta aiutando a levare un po’ di scorie dell’anno scorso. Stiamo progettando il futuro e il gioco di questa squadra. Di Pardo e Viola? Hanno tanto voglia, Nicolas lo conoscevo già ed è un calciatore di spessore. Alessandro ha tanta voglia. Ad Asseminello vedo silenzio e voglia di pedalare, è la strada giusta”

Cosa non ha funzionato nell’ultimo anno in A? Nuovo look, nuovo Pavoletti, magari da capitano? “Sinceramente nello spogliatoio sulla retrocessione c’è molto silenzio, tutti noi sappiamo cosa abbiamo sbagliato in quell’anno maledetto. Chi ha parlato poco io lo apprezzo perché significa che ha fatto un esame di coscienza. Venezia è stato il culmine di un campionato maldestro. Io ci metto la faccia non perché sono bravo ma perché so di aver fatto degli errori e ora voglio rimettermi in gioco. Voglio riportare il Cagliari dove merita così come tutti i senatori del gruppo. Posso assicurarvi che anche chi è andato via avrebbe dato un braccio per far salvare il Cagliari. Non dimenticatevi che arrivavamo da due anni complessi ed eravamo prosciugati. Venezia sembrava maledetta, sicuramente non è stata la miglior gara della nostra vita. Però parlare a posteriori è facile, noi avevamo la fiducia di provare a raddrizzarla a Venezia ma non ci siamo riusciti. Sarebbe troppo facile dire che siamo retrocessi a Venezia, la vera retrocessione nasce da diverse gare prima. Capitano? L’ho indossata in Coppa Italia la fascia, sono decisioni che spettano al mister. Il mio obiettivo è un altro ma io sono a disposizione”.

Cosa rappresenta per te Cagliari, ti senti pronto per la Serie B e per il riscatto che serve alla piazza? “Torno in Serie B con un nuovo spirito dopo tanti anni, un tempo l’obiettivo mio era andare in Serie A e mettermi in mostra. Ora il mio focus è di lottare per il Cagliari per tornarci in Serie A se saremo bravi. Ora con l’esperienza di questi anni posso dire che non sarà la Serie B di un tempo ma con la squadra giusta possiamo divertirci. Anche se vincere i campionati non è semplice ma non possiamo nasconderci e dobbiamo avere la voglia di fare bene per la città. Non mi sono mai nascosto, io sento in Cagliari un luogo dove far crescere la mia famiglia e mi hanno sempre dato tanto affetto. Non potevo scappare via nel momento complicato, volevo dare un segnale forte al gruppo, alla piazza e alla squadra. Oltre alle parole volevo dimostrare che Pavoletti c’è anche con i fatti. Questo è il primo passo per la rinascita”.

Cosa stai dicendo a Joao in questi giorni con le tante voci di mercato? “Se ne leggono tante, vedo dei commenti e lui non è quella persona che descrivono certe persone. Lui è un condottiero, tiene a Cagliari e se potrà rimarrà sono sicuro. Cagliari per lui è troppo importante, poi la decisione spetta a lui ma ho letto troppe cose sbagliate sulla sua volontà. Non credo che lui sia così voglioso di andare via, io lo aspetto e spero. Con Joao di fianco è sempre tutto più facile, poi il mercato fa parte del gioco lo so”.

Come è nato questo rinnovo? “Io sono molto contento di aver firmato questo rinnovo, voglio combattere con questa maglia. Tutto nasce dopo la confusione post-retrocessione. Si sono dati giudizi affrettati e invece con la calma abbiamo parlato tutti serenamente e per me, così come per il club, è stato facile continuare insieme. La volontà era questa pur facendo degli sforzi”.

Inizia la conferenza stampa

16.01 – Ancora qualche minuto di attesa prima dell’arrivo di Pavoletti, a seguire saremo ad Asseminello per raccontarvi l’allenamento dal ritiro dei rossoblù.

15.50 – Nel frattempo il club ha annunciato le nuove maglie Eye Sport per la nuova stagione: qui le foto.

15.46 – Pavoletti che in mattinata ha prolungato in maniera ufficiale il suo contratto con il Cagliari fino al 2024. Qui la news.

15.30 – Ben ritrovati dalla Unipol Domus di Cagliari amici di Centotrentuno, tra circa 30 minuti vi racconteremo la conferenza stampa di Leonardo Pavoletti dal ritiro dei rossoblù

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