Le parole, ai microfoni di DAZN, del tecnico del Cagliari Davide Nicola al termine della sfida vinta con il Lecce per 4-1.
Sulla partita
“Non stavamo trovando la fluidità per merito del Lecce. Ho visto una squadra ordinata, che usciva in pressione con i tempi giusti, non liberava corridoi facili. Nel primo tempo abbiamo creato almeno quattro, cinque situazioni per andare in vantaggio. Invece, dopo il gol annullato, abbiamo perso attenzione e intensità, il Lecce è stato bravo a colpire in quell’occasione. Nel secondo tempo è stata completata la rimonta quando eravamo in parità numerica, non ci siamo persi poi in fronzoli ma abbiamo sempre cercato il terzo gol, poi siamo stati bravi a trovare anche il quarto. Per questo siamo felici”.
Sull’impatto di Gaetano
Gianluca è considerato importante da tutti noi dal primo giorno. Ovviamente qualcuno lo conosceva già, sapevo benissimo che tipo di giocatore è e che qualità ha. Non è che non mi piace parlare dei singoli. Come visto oggi, siamo una squadra con diciotto, venti giocatori, che dimostrano di essere tutti titolari. Perché c’è il momento in cui Adopo e Makoumbou fanno partite di grande intensità, e altre in cui entrano Marin, Gaetano e Deiola entrano e cambiano l’inerzia della partita. Noi siamo una squadra che non può prescindere da diciotto, venti giocatori, questa è la rosa del Cagliari.
Sulla maturità
“Abbiamo fatto un’analisi dove in alcune partite abbiamo concesso dei vantaggi per demerito nostro, più che per quello che l’avversario costruiva. Avversari che già sono bravi e che quindi producono il loro gioco. Ciò non deve accadere quando noi regaliamo qualcosa che invece possiamo evitare. Abbiamo fatto un’analisi su questo per evitare certe decisioni, poi abbiamo continuato a fare quello che stiamo facendo. Quando vengono i risultati sembra che tutto sia cambiato o nettamente migliorato. Prima, in realtà, abbiamo incontrato grandi squadre a cui non siamo riusciti a portare via i punti nonostante le buone partite. Ora ne abbiamo ventuno, se immaginate quanti punti servono per mantenere la categoria capirete benissimo che non possiamo né deprimerci, né esaltarci”.
La Redazione