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Cagliari, Nicola: “Pari che vale come una vittoria, ma possiamo fare di più”

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Le parole in sala stampa del tecnico del Cagliari Davide Nicola dopo l’ottimo pareggio fuori casa, a San Siro, con il Milan del neo allenatore Sergio Conceicao per 1-1. Di seguito le sue parole.

Sulla prestazione

“La prova più gagliarda? Non lo so, penso che i miei possano ancora fare di più. Sapevamo tre cose: la prima che giocavamo a San Siro, che incontravamo una squadra che ha cambiato guida tecnica, con una pressione più accentuata rispetto all’andata. Non ultimo ricordo il fatto che quando incontri una squadra che ha appena vinto un trofeo come la Supercoppa sei costretto a fare una partita gagliarda e organizzata in cui puoi sbagliare poco o nulla. Siamo stati molto precisi in fase difensiva, lasciando al Milan occasioni da fuori e uno contro uno, ma siamo stati bravi. Non abbiamo rinunciato a giocare, abbiamo provato a rallentare il gioco. Siamo riusciti a evitare di concedere qualcosa che ti fa pagare dazio e non ti permette di fare punti. Noi abbiamo bisogno di raccogliere punti oltre che fare prestazioni perché il nostro obiettivo non è lo stesso del Milan”.

Su cosa ha gradito di più della sua squadra

“I progressi sono più nell’attenzione sulla scelta, quando hai palla nella tua metà campo. Spesso concedevamo vantaggi agli avversari, che non ne avevano bisogno. Abbiamo analizzato questo aspetto, con il Monza abbiamo fatto una partita a tutto tondo, sapevamo che la fase di non possesso andava fatta in un certo modo. Ma rinunciare a giocare a San Siro ti porta a perdere prima o poi perché se non si produce con queste squadre si perde. Felici sta dimostrando una crescita importante e può fare ancora di più. Sono contento dell’esordio di Caprile, che ha caratteristiche importanti per il nostro gioco. Ma il gruppo è cementato, dobbiamo fare ancora tantissimi punti: serve essere più continui in prestazione e nei punti”.

Sul doppio centravanti

“Io ho ereditato una squadra che aveva un modo di stare in campo. Nel ritiro abbiamo lavorato su concetti che ci sono serviti poi quando abbiamo cambiato modo di stare in campo. Unendo il lavoro fatto in ritiro ci ha permesso di avere sempre una buona aggressività ed essere efficaci in determinate situazioni, per essere armoniosi. Si cerca di utilizzare i giocatori a disposizione mettendoli nel ruolo specifico. Non voglio perdere le caratteristiche dei giocatori a disposizione, snaturandoli”.

Su Zortea e Palomino

Zortea e Palomino? Anche oggi sono entrati Deiola e Marin, i nostri centrocampisti sono questi e speriamo di dare minuti a Prati. Luperto e Mina sono due giocatori che si integrano bene ma allo stesso tempo abbiamo avuto bisogno di Palomino e Wieteska. Immaginatevi Felici che debutta a San Siro dopo averlo visto solo in televisione, questo ti fa capire che i ragazzi attraverso la fiducia, il lavoro e l’umiltà che hanno stanno crescendo. Vorremmo sempre poter giocare per vincere, ma per come abbiamo giocato oggi credo che stasera per noi questo pareggio valga come una vittoria.

Su Caprile

“Elia lo conosco bene e credo anche i giocatori, si sono incontrati in Bari-Cagliari e sostanzialmente si conoscono. Ciò in cui dovrà essere bravo lui è dimostrare quanto vale. Ha caratteristiche per diventare davvero bravo nel suo ruolo, ma è ambizioso. Per il nostro gioco in costruzione è molto funzionale non solo con i piedi ma anche con le mani, nelle uscite sugli attacchi laterali riesce a prendere posizione e dare una mano. Capite che quando devi tenere il baricentro un po’ più basso, se hai un portiere di qualità e precisione è un grosso aiuto. Sta a lui continuare così”.

dall’inviato a Milano Francesco Aresu

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