Conferenza stampa della vigilia ad Asseminello per Davide Nicola che ha parlato in vista della partita contro l‘Inter che chiuderà il 2024 del Cagliari.
a cura di Francesco Aresu
12.57 – Termina la conferenza stampa.
Sull’Inter: “Credo che sia una squadra tatticamente interessante, con un consolidamento che dura da tempo. È una squadra abilissima a giocare corto con il portiere, quasi ti invoglia ad andarli a prendere quasi come il gatto e il topo. Dovremo essere bravi a capire come gestire i momenti. Sa costruire in diversi modi, trasforma la sua struttura con una facilità disarmante e accetta senza problemi la parità numerica. È in grado di attaccarti e gestire la costruzione, i giocatori si conoscono a memoria. È una partita che deve accendere energia ed essere gratificante, sapendo di dover fare quello che hai sempre fatto ma in modo migliore. Io son convinto che i ragazzi daranno e faranno di tutto, dovremo essere qualitativi e quantitativi, ma soprattutto serve capire il momento in cui essere determinanti”.
Due punte dall’inizio? “L’abbiamo già fatto, gli adattamenti valgono per come vengono interpretate le posizioni. I ragazzi ormai sanno a menadito come devono sviluppare il gioco a seconda dell’avversario. Noi dobbiamo sempre mantenere alto il livello di energia e di entusiasmo, ma quando vuoi crescere ti concentri su cosa sai fare bene e cerchi di potenziarlo, dedicando poi tempo a ciò che devi migliorare. Questo è quello che stiamo facendo. Dobbiamo sentire dentro l’esigenza di arrivare a produrre risultato: fin qui ci siamo concentrati su come produrre buone prestazioni, ora però dobbiamo capire che serve fare di più”.
Problema Gaetano e trequarti: “Accordare fiducia nei giocatori significa anche rispettare le loro caratteristiche. Marin da trequartista ci va per dinamica durante la partita, ma serve convivere con gli equilibri giusti e quello non è il suo ruolo naturale. Aspettative? Verso i miei giocatori ho sempre delle aspettative, e in loro ripongo fiducia. L’importante è che la pressione e l’aspettativa non diventi negativa. Piccoli, Gaetano, Luvumbo: si stanno costruendo ora i propri numeri, alcuni stanno avvicinando ora il momento di prendersi responsabilità per la prima volta in carriera. Idem vale per Felici, bisogna avere pazienza e accordare fiducia. Facendo poi notare costruttivamente le critiche”.
Mancano i finalizzatori o manca qualità nell’ultimo passaggio? “Manca a volte la scelta, ma se guardi le occasioni di Venezia… Per 6 volte abbiamo avuto il portiere avversario come MVP, ma come si può parlare di parata sul colpo di testa di Mina? Quando parlo di fame parlo di qualcosa che ti rosica dentro perché non riesci a ottenere quello che desideri. Non manca certo impegno o determinazione ai ragazzi”.
Pavoletti titolare? “Credo che anche da questo punto di vista, tolto Jankto che non ho impiegato solo perché preferisco calciatori con qualità diverse, gli altri stanno giocando tutti. Chi gioca merita di giocare, i giovani devono anche darci la giusta energia e qualità insieme ai giocatori di più esperienza. Su Pavoletti posso spendere solo belle parole, sia per quello che fa per i compagni che per la qualità di determinare in certe situazioni. C’è la possibilità di vederlo, è una grande risorsa per questa squadra a prescindere che sia titolare o subentrante”.
Sull’attacco che non segna: “Se guardiamo i numeri la classifica non rispecchia quel che abbiamo prodotto. Ballano 3 o 4 punti, ma ora il Cagliari sta dimostrando un gioco per essere in una posizione gratificante. Stiamo producendo molto, ma non siamo ancora all’altezza a livello qualitativo di essere determinanti. Quando è il momento devi far male, bisogna andare oltre sia in fase di possesso che di non possesso. Al Venezia abbiamo concesso poco, abbiamo però subito il gol proprio nel momento in cui dovevi essere più attento e determinato. Non abbiamo però giocatori pronti del tutto, credo che nessuno si possa lamentare dell’impegno dei ragazzi ma serve più fiducia. C’è da fare ancora uno step in più”.
Sul passo indietro di Venezia: “A Venezia siamo andati con l’atteggiamento di chi voleva prendere la posta in palio, non ho visto un primo tempo così dominato come quello. Va considerato che non basta fare le cose bene, devi essere più pratico e affamato per portare l’episodio dalla tua parte. Nel primo tempo abbiamo subito un’unica situazione in cui non siamo stati abbastanza cattivi e non l’abbiamo considerata pericolosa. Dobbiamo pretendere di più da noi sul piano nervoso, perché l’episodio conta: non è una somma di cose fatte bene che ti dà il risultato. Sul secondo gol subito da un punto di vista tecnico-tattico potevamo e dovevamo fare meglio. Su questo aspetto dobbiamo obiettivamente migliorare, così come abbiamo fatto non può bastare. Ma perdere la partita come a Venezia ci deve far innervosire: però dopo, non durante”.
Sull’importanza della partita: “Vogliamo fare punti con tutti, è un esame che ti costringe a fare qualcosa che per forza va oltre. Affrontiamo quella che per me è la miglior squadra del campionato, per vari motivi. Abbiamo bisogno di fare una partita gagliarda da ogni punto di vista, con aggressività e aggressione, senza smettere di provare a giocare capendo i momenti in cui serve essere più pratici”.
Infermeria? “Manca solo Zito, gli altri sono tutti abili e arruolati”.
12.34 – Inizia la conferenza stampa.
12.10 – Qualche minuto di ritardo sull’inizio della conferenza, per via del prolungarsi dell’allenamento mattutino dei rossoblù.
11.50 – Buongiorno amiche e amici di Centotrentuno dalla sala stampa del Centro Sportivo di Asseminello. A breve vi riporteremo le dichiarazioni in conferenza stampa di Davide Nicola alla vigilia dell’incontro con l’Inter di domani.