Il centrocampista del Cagliari Radja Nainggolan ha concesso una lunga intervista in diretta, tramite Instagram, al canale belga Vier. Il giocatore rossoblĂ¹ ha raccontato della sua quarantena e delle sue giornate condizionate dall’emergenza coronavirus, sulla falsa riga della chiacchierata fatta nei giorni scorsi con Eleonora Boi sul profilo social del Cagliari.
Nainggolan in quarantena
Qualche barbecue in terrazza, PlayStation e giornate in tuta in casa. Con la grande nostalgia per gli scherzi nello spogliatoio e con i compagni. Questo il Nainggolan costretto tra le mura domestiche dal virus. Un ambiente poco congeniale al Ninja rossoblĂ¹. Se potesse per un attimo scegliere di fermare la pandemia e andare a trovare una persona Radja non ha dubbi: “Marouane Fellaini. So che dobbiamo stare tutti a casa ma se potessi vorrei incontrarlo e chiedergli come sta”. Il giocatore belga, attualmente allo Shandong Luneng in Cina, ha dichiarato alcuni giorni fa la sua positivitĂ al Covid-19.
Radja confidentialÂ
Non solo domande seriose ma anche tante battute e scherzi per il Ninja, come nella sua indole: “Con la quarantena la mia vita sessuale è aumentata? No, non direi. PerĂ² gioco di piĂ¹ ai videogiochi”. Radja che ha fatto anche un simpatico giochino decidendo tra vari argomenti: “Ferrari o Lamborghini? Ferrari. Messi o Cristiano Ronaldo? Messi. Mai piĂ¹ in un campo di calcio o mai piĂ¹ a letto con una bella donna? Addio al calcio. Meglio un anno vincendo tutto, campionato, coppe e Pallone d’Oro oppure giocare fino a 50 anni senza vincere nulla? Meglio divertirsi fino a 50 anni con il pallone. I suoi connazionali hanno chiesto a Nainggolan del suo futuro con il Belgio e in Belgio ma Radja è stato netto: “Anche quando smetterĂ² di giocare resterĂ² a vivere qui in Italia. In Belgio ho tanti amici e torno volentieri ma non credo tornerĂ² a vivere. Non credo poi che tornerĂ² a giocare con la nazionale”. Come finirĂ la quarantena Nainggolan ha promesso di fare una festa delle sue, ma dove? “A Ibiza, lì il divertimento è assicurato”.
Roberto Pinna














