Certi amori estivi non arrivano ai primi freddi. Una frase vuota e scontata, ma spesso concreta anche nelle logiche del calciomercato. E così capita che alcune scelte di agosto vengano poi rinnegate a gennaio, così come alcune decisioni su giocatori da mandare in prestito poi vengano ritrattate per richiamare profili che possono rivelarsi nuovamente utili. In Serie B in casa Cagliari nella prossima sessione di trattative invernale questa è una condizione che potrebbero vivere due attaccanti come Vincenzo Millico e Jacopo Desogus.
Decisioni
Nel mercato estivo il Cagliari aveva deciso di mandare in prestito a maturare in Serie C, nel girone forse più complesso come quello C, il suo talentino della Primavera Desogus. Dopo un pre-campionato da assoluto protagonista per il fantasista pupillo di David Suazo e cresciuto molto durante la gestione in Under 19 di Alessandro Agostini. Una scelta che non venne accolta in maniera positiva dai tifosi che avevano apprezzato nelle amichevoli il duo giovane, inesperto ma frizzante sulle fasce composto proprio da due ex Primavera come Desogus e Luvumbo. L’arrivo di Millico, un profilo con maggiore esperienza con la categoria, però chiuse di fatto le porte a un alto minutaggio per Desogus che infatti prese la via di Pescara, dove al momento ha collezionato 10 presenze ed è secondo in campionato alle spalle del Catanzaro. Per Millico invece un contratto di un anno ma con opzione a favore del club per un rinnovo fino al 2026. La classica formula per provare a dare fiducia a uno dei talenti più cristallini degli ultimi anni di settore giovanile italiano che però ha faticato una volta approcciato il calcio dei grandi a trovare continuità ed equilibrio.
Nuovo cambio?
In Serie B fin qui Millico non è riuscito a ritagliarsi un ruolo di seconda spalla di peso nelle logiche dell’attacco rossoblù di Fabio Liverani. Per lui in totale appena 112 minuti spalmati in 6 diverse apparizioni. La grande occasione contro la Reggina dove è partito da titolare lo scorso 29 ottobre. Una gara tra luci e ombre, alcuni guizzi ma anche diverse scelte di gioco sbagliate, su tutte il tiro a giro troppo morbido e impreciso che poteva portare al 2-0 rossoblù e che invece non ha chiuso una sfida poi finita per 1-1 alla Unipol Domus. Una costante della carriera di Millico, giocatore dotato di grandissima qualità ma a cui troppo spesso è mancato il classico centesimo per fare la lira. Non è un caso che proprio dopo la prova contro la squadra di Inzaghi Liverani lo abbia lasciato sempre e solo in panchina nelle ultime due recenti sfide contro Sudtirol e Pisa.
Dall’altra parte c’è un Desogus che ancora non ha trovato la via del gol in terza serie ma che è uno dei tasselli importanti del Pescara con 552 minuti disputati fin qui in campionato, pur avendo saltato per infortunio l’ultima sfida alla Turris. Un Desogus che si sta adattando ad agire da collante tra centrocampo e attacco muovendosi da trequartista dietro la punta, in una posizione che ne esalta le qualità da play alto ma che un po’ lo limita nella conclusione partendo dall’esterno. Suo marchio di fabbrica mostrato sia in Primavera che in prima squadra nelle amichevoli estive nel 4-3-3 di Liverani. Guardando al recente passato da Deiola a Luvumbo fino a Gagliano l’anno scorso, il Cagliari è solito nel mercato di gennaio richiamare alcuni prestiti estivi per puntellare la rosa senza investire per forza sul mercato. E in questo caso richiamerebbe un esterno che in Serie B ha anche già giocato in stagione nell’esordio a Como. E d’altronde un’apertura a un rientro di Desogus l’ha fatta anche lo stesso Liverani in una recente intervista a l’Unione Sarda: “Dal 3 luglio ho sempre fatto giocare Jacopo titolare. Un ragazzo eccezionale, tecnicamente e sotto il profilo umano. Abbiamo fatto una scelta in buonafede, la rosa era diventata extralarge e forse avrebbe giocato poco. Oggi potrebbero essere fatte valutazioni diverse“. Insomma valutazioni diverse, e chissà che con il nuovo direttore sportivo Nereo Bonato non si cerchi proprio a gennaio di riportare in Sardegna l’ex Primavera, trovando anche una soluzione alternativa a un Millico che fin qui ha faticato a imporsi come solida opzione per questo Cagliari privo di frizzantezza e imprevedibilità.
Roberto Pinna