agenzia-garau-centotrentuno
cagliari-venezia

Cagliari, Marin vuole la Serie A per togliersi l’etichetta da incompiuto

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

Da oggetto misterioso a sorpresa di fine anno, da uomo assist a una parabola discendente culminata con la retrocessione. Arrivato a Cagliari sotto l’ala di Eusebio Di Francesco, con cui condivide l’agente Pietro Chiodi, Razvan Marin dovrebbe essere uno dei tanti addii nell’estate del calciomercato rossoblù.

Una storia sbagliata

Incompiuto sembra l’aggettivo che più si sposa con il centrocampista di Bucarest. Partendo dalla posizione in campo, passando per un atteggiamento spesso troppo timido e infine arrivando a un salto di qualità atteso e mai compiuto davvero. Qualità tecniche indiscutibili, ma un’esperienza in maglia rossoblù altalenante, pur con l’alibi di un utilizzo non consono alle sue caratteristiche. Fin dalle prime gare con Di Francesco in panchina e quel ruolo da regista che è da subito apparso limitante. Le chiavi del gioco in mano, Marin ha avuto difficoltà di adattamento amplificate da quelle in campo nel prendere e trascinare la squadra in costruzione. Un altro aspetto di un giocatore che non ha mostrato le doti del leader carismatico, ma che se circondato da compagni più attrezzati – dal punto di vista sia tecnico che soprattutto mentale – ha fatto vedere di poter dire la propria. L’illusione quando al posto del tecnico abruzzese che lo ha portato in Sardegna è arrivato Leonardo Semplici. Con l’allenatore toscano Marin ha iniziato a risalire la china, non più oggetto misterioso ma pedina fondamentale nello scacchiere rossoblù. I gol importanti contro Parma e Roma conditi da due assist, il pallone per Lykogiannis a Benevento, l’inizio del 2021-22 con tre assist nelle prime quattro giornate. Fondamentale nella sua rinascita anche l’arrivo di Radja Nainggolan, con il belga che lo ha condotto verso una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e dato quel supporto tecnico, tattico e mentale che gli era mancato nei primi mesi in Sardegna.

Discesa

Marin sembrava pronto al grande salto, le sirene del mercato già cantavano le note di Inter e soprattutto Milan, mentre il Cagliari si sfregava le mani per l’investimento da 8 milioni totali per strapparlo all’Ajax, pronto a diventare un’importante plusvalenza. Con il crollo verticale della squadra, però, anche il centrocampista classe ’96 ha perso in brillantezza, fino a un ruolo da comprimario anche nelle decisive sfide salvezza di Salerno e Venezia. Quando il gioco si è fatto duro Marin è sembrato smettere di giocare, incapace di reggere il peso delle responsabilità sulle proprie spalle. La stagione si è chiusa con zero reti all’attivo e dopo l’inizio promettente anche la casella degli assist ha patito il trend negativo. Un lampo contro il Sassuolo per il gol di Deiola e poco più, fino alla chiusura chiamata retrocessione quasi da attore non protagonista. Nonostante tutto Marin ha portato in dote alcuni dati importanti per il Cagliari, come il sesto posto in tutta la Serie A per numero di passaggi chiave (63, come Lorenzo Pellegrini) o il ventiseiesimo per chilometri percorsi (secondo solo a Grassi tra i rossoblù) a dimostrare un’abnegazione poco appariscente. Quello che è mancato è stato lo scatto alla voce mentalità, la capacità di buttare il cuore oltre l’ostacolo e un ruolo da trascinatore che non gli appartiene. Come all’Ajax così a Cagliari, la mancanza di fiducia dell’allenatore in Olanda e dei risultati in Sardegna hanno trascinato in un vortice negativo le sue prestazioni.

Il futuro sembra segnato, lontano dalla maglia rossoblù e con tante pretendenti a osservare l’evoluzione del mercato. Difficile puntare in alto, la stagione appena trascorsa non è stata uno spot per la sua appetibilità, ma l’Empoli ha pensato al classe ’96 di Bucarest per rimpiazzare il sicuro partente Asllani. Senza escludere la pista estera, anche se la priorità resta la Serie A. Dopo l’uscita dalla porta con il Cagliari potrebbe così rientrare dalla finestra del mercato in massima serie, provando a cancellare l’etichetta di incompiuto e compiere quel salto di qualità al quale si è avvicinato in Sardegna prima del fallimento di squadra e individuale.

Matteo Zizola

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
9 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti