Prendiamoci una pausa. Una frase che in un rapporto indica sempre scure nubi all’orizzonte e che invece nel mondo del calcio ha una possibile duplice chiave di lettura. Per i club la sosta per le nazionali può essere una manna, perché permette di recuperare giocatori infortunati e ristabilire una certa condizione atletica nel gruppo squadra, ma può anche essere un problema, perché può spremere a livello fisico i calciatori che vanno con le rispettive selezioni e può interrompere un periodo di continuità e certezze. Per Walter Mazzarri e il Cagliari questa di fine marzo è l’ultima grande sosta prima del rush finale verso la salvezza. Ma come ha reagito in questa Serie A la squadra rossoblù dopo un periodo di stop, da quando il tecnico di San Vincenzo ha sostituito Leonardo Semplici sulla panchina isolana?
Precedenti
La prima pausa per le nazionali Mazzarri l’ha vissuta poco dopo il suo arrivo in Sardegna. Quattro partite con Lazio, Empoli, Napoli e Venezia (due punti raccolti frutto dei pareggi contro i biancocelesti e i lagunari) e poi la sosta. Per darvi delle indicazioni temporali: inizio ottobre, dalla quarta alla settima giornata del girone d’andata. Con qualche settimana di allenamenti in più sulle gambe con Mazzarri i rossoblù ripresero in Serie A il 17 ottobre con il primo successo del torneo in corso: il 3-1 alla Sampdoria alla Unipol Domus. Da lì in poi però arrivarono 4 sconfitte e il successo sui blucerchiati si rivelò un fuoco di paglia. Proprio dopo aver preso quattro “bastonate” consecutive (Fiorentina, Roma, Bologna e Atalanta) il Cagliari di Mazzarri si presentò in campionato alla ripresa dalla sosta per le nazionali di novembre con un piglio diverso: Sassuolo, Salernitana, Verona e Torino, quattro pareggi di fila che diedero l’impressione di una squadra che lentamente stava trovando l’amalgama con il tecnico toscano in panchina. Anche lì poi tutto fu vanificato dalle pesanti sconfitte con Inter, Udinese e Juventus. Arriva Natale, il Cagliari “taglia” alcuni giocatori (Godin e Caceres) e riparte a gennaio con due 2-1 consecutivi e 6 punti in tasca contro Sampdoria e Bologna.
Il resto è storia recente. Stage della Nazionale di fine gennaio e altri impegni per i rossoblù sparsi per il mondo. I sardi arrivano a quella pausa con un 2022 vissuto con spirito diverso rispetto al 2021, ma comunque si presentano alla sosta con una sconfitta (1-0 a Roma contro i giallorossi di Mourinho e dal pareggio per 1-1 tra i tanti rimpianti nella gara interna con la Fiorentina). Alla ripresa Mazzarri e i suoi battono subito a domicilio l’Atalanta, poi arrivano i pareggi con Empoli e Napoli e infine ancora un successo in trasferta contro il Torino. Da lì la stanchezza e le tre sconfitte recenti senza troppo gioco mostrato in campo contro Lazio, Spezia e Milan. Ora altri allenamenti ad Asseminello per resettare e ripartire, e la domanda che la piazza rossoblù si fa è una sola: anche stavolta, come negli scorsi precedenti, Mazzarri riuscirà a ribaltare il suo spogliatoio e a ricominciare da un’ottima prestazione e da punti importanti contro l’Udinese?
Roberto Pinna