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Cagliari e il progetto definitivo del nuovo Sant’Elia: cosa aspettarsi?

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Stadio per il Centenario, stadio per il 2021, stadio al 2022. Gennaio, maggio, giugno. Anni e mesi impostati dalla comunicazione del Cagliari Calcio come data limite per iniziare a vedere i primi germogli di quella che dovrebbe essere la nuova casa dei rossoblù. Puntualmente tutte deadline, come le chiama chi di marketing e di impresa ne capisce, non rispettate. E non è un caso che al momento agli occhi del tifoso il tema nuovo Sant’Elia sembri l’ennesima macchia di una stagione cagliaritana culminata con il ritorno dopo sei anni in Serie B, con una retrocessione che ancora brucia per modi e spirito nonostante la nuova annata con Fabio Liverani alla guida sia alle porte.

Scenario 

I rinvii per motivi politici, economici e burocratici del progetto del nuovo stadio del Cagliari si faticano a contare negli ultimi anni. Un continuo spostare le lancette in avanti e le scadenze un po’ più in là che al di là delle conferenze stampa in pompa magna fatte con costruttori e sindaci non ha fatto che innervosire la piazza. Solo per restare agli ultimi mesi il progetto definitivo che il Cagliari avrebbe dovuto presentare una volta approvata dall’attuale amministrazione comunale la nuova variante al piano Sant’Elia, all’interno del quale è inserita anche la costruzione del nuovo impianto, è slittato prima dalla fine del 2021 agli inizi del 2022, poi per parola del presidente Tommaso a maggio a stagione terminata, in seguito alla retrocessione in Serie B un ulteriore passaggio in avanti a giugno. Data che al 1 di luglio è stata ancora una volta non rispettata. 

Futuro

Cosa aspettarsi dunque adesso? Qual è la situazione per la presentazione di questo progetto definitivo? In linea di massima il club punta davvero a presentare l’opera realizzata grazie al consorzio Sportium e ai consigli del general contractor Costim nei prossimi giorni. Anche a livello di immagine l’idea di cominciare la nuova stagione, improntata sulla rifondazione, con una notizia di ricostruzione come può essere quella del nuovo stadio stimola. La possibilità che il Cagliari presenti il progetto definitivo durante il ritiro quindi è concreta anche se al momento mancano dei dettagli che dettagli non sono. Soprattutto legati a risposte di fattibilità costruttiva, di sostenibilità economica e realizzativa. In poche parole, mancano delle risposte positive ad alcuni punti da enti esterni a chi il progetto lo ha prettamente disegnato. Un “ok, andare” che come insegna la storia del nuovo Sant’Elia è tutto tranne che un aspetto trascurabile. Anche se resta la ferma volontà della dirigenza di ripartire dalla B anche e soprattutto dal progetto stadio. Cosa succederà dopo la presentazione? L’elaborato verrà depositato in Municipio, e da qui il Comune avrà 180 giorni di tempo per valutarlo e dare il responso positivo in Consiglio sull’effettiva dichiarazione di pubblica utilità del progetto. A quel punto verrà bandita la gara internazionale per l’assegnazione di costruzione dell’opera che dovrà chiudersi in ulteriori 90 giorni. Da lì i primi veri lavori tra la demolizione e la ricostruzione inizieranno a vedersi, ci si augura, in maniera concreta. 

Roberto Pinna

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