La delusione post Udinese, la rabbia di Capozucca nella pancia della Unipol Domus e le epurazioni di Godin e Caceres. Sembrano lontane cartoline di un 2021 da dimenticare per il Cagliari e invece sono istantanee del recente passato da tenere bene a mente per provare a ripartire in questo 2022 e inseguire l’ennesima e insperata salvezza in Serie A.
Altri tagli?
Con il mercato aperto la dirigenza rossoblù dovrà essere abile chirurgo tra i limiti imposti alle spese dall’indicatore di liquidità, tra la necessità di acquistare giocatori subito pronti per la causa portata avanti con Mazzarri, ma anche nel saper gestire in modo vantaggioso le cessioni. La domanda da farsi dunque è: dopo Godin e Caceres il Cagliari taglierà e lascerà partire a cuor leggero, e senza fare ricavi, altri giocatori a gennaio? L’impressione è che al momento, dopo la rabbia della prima ora post poker servito a domicilio dall’Udinese, lo staff dei rossoblù stia ragionando più su cessioni e acquisti che su nuovi giocatori da mettere o meno fuori dai convocabili dell’allenatore. Questo non significa che alcuni calciatori non vengano considerati ormai fuori dal progetto del Cagliari per il futuro. Tra questi per esempio Oliva, al momento bloccato in Uruguay per dei problemi personali. Se arrivasse una chiamata difficilmente Capozucca farebbe resistenza per il mediano. Altare non si è dimostrato ancora pronto per la Serie A e andrà verosimilmente a fare esperienza in Serie B. A Brescia si parla tanto di lui nelle ultime ore ma il centrale ex Olbia ha più di un estimatore in cadetteria. Pereiro è legato a doppio nodo in Sardegna da un contratto economico irripetibile da altre parti, e per far sì che le strade del Tonga e quelle rossoblù vadano in due direzioni diverse serviranno tutta una serie di incastri molto complessi. Ceter è a un passo dal rinnovo e da un nuovo prestito in Serie B, tra Pisa ma anche Ternana, ma il nuovo infortunio al ginocchio (menisco), con le visite di controllo di oggi 4 gennaio a Roma, che potrebbero cambiare ogni scenario, visto uno stop minimo di un mese almeno previsto prima degli accertamenti, e di eventuali aggiornamenti in negativo, per il colombiano. Salvo sorprese (sempre possibili visto il momento di imprevedibilità in casa rossoblù) invece sembra indirizzata verso la fine l’avventura di Lykogiannis in Sardegna. Il greco dopo la sua stagione migliore in Italia, l’anno scorso, sperava prima in un rinnovo e poi ha accarezzato l’idea di un trasferimento. Nessuna delle due realtà ha preso forma e ora può accordarsi per andare via a zero a giugno.
Dalbert e Keita
Tra i nomi più discussi delle scorse settimane, specie dopo l’epurazione di Godin e Caceres ci sono stati anche quelli di Dalbert e Keita. Sia il brasiliano che il senegalese hanno reso meno rispetto alle aspettative estive, e soprattutto l’attaccante aveva in qualche modo fatto capire un certo malumore nei confronti di un ambientamento non semplice con il Cagliari. Tanto che per entrambi si era ipotizzata un’eventuale partenza già a gennaio, per Dalbert con la conclusione anticipata del prestito dall’Inter e per Keita con magari l’inizio di una nuova avventura al termine della Coppa d’Africa che sta disputando con il suo Senegal. Scenari però molto complessi da realizzare perché in questo mercato di gennaio non sarà semplice muovere le pedine a proprio piacimento, così come era già successo nei precedenti mesi di trattative da quando la pandemia ha iniziato a influenzare anche il mondo del pallone. Per spostare Dalbert e Keita dalla Sardegna servirà dunque la classica offerta irrinunciabile. Il Cagliari si sta accorgendo che arrivare a Calafiori, dopo l’iniziale apertura al prestito della Roma resta complesso, sia per valutazioni legate al Covid (i giallorossi hanno alcuni positivi) sia per i ragionamenti di campo con Mourinho che per liberarsi del giovanissimo esterno dell’Under 21 vorrebbe prima avere certezze dal mercato. Ed ecco che Dalbert dunque risulta pedina duttile e utile senza ulteriori innesti almeno per le prossime sfide. Difficile invece in avanti fare a meno di Keita, dove l’infortunio di Ceter nonostante il richiamo dal prestito ad Avellino del 2000 Gagliano, complica e non poco le scelte di Mazzarri che senza il senegalese può contare solo sull’esperienza di Joao Pedro e Pavoletti. Insomma, sono bastate alcune settimane che gerarchie e piani hanno subito una nuova modifica in casa Cagliari. Sarà la strada definitiva? La risposta la darà come sempre il campo, con Mazzarri che ha subito una serie di delicate sfide salvezza che condizioneranno le scelte sue e quelle del club per il futuro.
Roberto Pinna