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Gaston Pereiro esulta dopo il gol segnato al Napoli | Foto Alessandro Sanna

Cagliari, con Pavoletti positivo Mazzarri pensa alla staffetta Pereiro-Keita

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Ci sono un brasiliano, un uruguaiano e un senegalese. Non è il classico inizio di una barzelletta, bensì il trio di attaccanti a disposizione di Walter Mazzarri per la trasferta del suo Cagliari a Udine. Con Pavoletti fermato dal Covid – e al massimo disponibile per la panchina – saranno Joao Pedro, Pereiro e Keita a contendersi le due maglie per l’attacco rossoblù.

Corsa a due

Due poltrone per tre, anche se una è di fatto già assegnata al capitano. Joao Pedro, impegnato nella sfida tra Italia e Turchia con la maglia numero dieci sulle spalle, dovrebbe essere l’unica certezza nel reparto offensivo. Così si apre il ballottaggio per chi sarà il compagno d’attacco del brasiliano. Da una parte Gaston Pereiro, dall’altra Keita Baldé. La sosta per le nazionali ha regalato al momento poche gioie al senegalese, ancora una volta in panchina per tutti i novanta minuti nella sfida d’andata contro l’Egitto, mentre nella serata di oggi 29 marzo è attesa la gara di ritorno valida per un posto in Qatar. Per il Tonga, invece, la pausa ha rappresentato l’occasione per guadagnare nuovamente posizioni nelle gerarchie rossoblù vista la mancata convocazione per gli impegni con l’Uruguay – che ha peraltro staccato il biglietto per i Mondiali – e la permanenza ad Assemini agli ordini di Mazzarri. Un aspetto non da poco che lo mette davanti nella corsa alla maglia da spalla di Joao Pedro, anche grazie alla positività di Pavoletti che gli spiana la strada verso Udine.

Nuova chance

Dopo quella con l’Atalanta, quando le assenze regalarono a Pereiro la maglia da titolare, ecco che per il Tonga si presenterà una nuova occasione al Friuli. Come a Bergamo così a Udine il fantasista uruguaiano proverà a cogliere la palla al balzo e a sfruttare il problema di Pavoletti per rilanciarsi. Un 2022 finora positivo pur se nelle ultime apparizioni Pereiro ha fatto qualche passo indietro non tanto nell’applicazione, quanto nell’efficacia. Sette le gare giocate dal primo minuto nel nuovo anno, condite da tre reti alle quali va aggiunta quella da subentrato contro il Bologna. Un ruolino importante, anche se l’ultima chance nella squadra titolare contro la Lazio non ha dato le stesse risposte delle precedenti partite, così come gli ingressi in corsa contro Spezia e Milan non hanno messo in mostra il miglior Tonga. Con Pereiro in campo dal primo minuto il Cagliari versione 2022 ha raccolto 2 vittorie – Atalanta e Torino, entrambe in trasferta – tre pareggi – in casa contro la Fiorentina e il Napoli più quello di Empoli – e le due sconfitte contro le romane. Guardando ai risultati arrivati con Pavoletti titolare, invece, i rossoblù hanno ottenuto due vittorie contro Sampdoria e Bologna e tre sconfitte contro Roma, Spezia e Milan, con il livornese che ha messo a segno due reti più una terza da subentrato a Empoli.

Keita sullo sfondo

Contro l’Udinese, squadra con difensori rocciosi ma abbastanza statici, l’assenza di Pavoletti costringerà Mazzarri a cambiare il canovaccio tattico delle ultime partite. Non per forza un male, visto che dai lanci lunghi e l’attacco delle seconde palle si dovrebbe passare a una fase d’attacco più tecnica e che dovrà giocoforza sfruttare le caratteristiche di interpreti differenti. Joao Pedro, un gol nelle ultime 14 partite, ha per certi versi difficoltà con entrambi i compagni anche se per motivi differenti. Con Pavoletti il brasiliano è costretto ad agire più da seconda punta se non da regista offensivo, lontano dalla porta e chiave della manovra offensiva. Con Pereiro, invece, il rischio è quello di pestarsi i piedi sulla trequarti o di ritrovarsi da solo a battagliare contro i tre difensori friulani. Chi invece ha dimostrato di poter esaltare le caratteristiche del capitano rossoblù è Keita Baldé. Questo fino alla sterzata della stagione del Cagliari che è coincisa, di fatto, con la sparizione del senegalese dall’undici titolare. L’ultima volta che è stato schierato dal primo minuto, infatti, risale al 12 dicembre nella trasferta contro l’Inter, poi il secondo tempo contro l’Udinese nella gara d’andata e infine tra Coppa d’Africa e cambio nelle gerarchie solo qualche spezzone nella disperazione di finali all’arma bianca. Restano però i dati a supporto di una coppia che bene ha fatto quando a fare male è stata la squadra, almeno in termini di punti. Perché Joao Pedro ha siglato 4 dei suoi 10 gol proprio quando ha giocato con Keita come partner d’attacco, uno in più di quelli fatti con a fianco Pavoletti – ma in più partite – e ben 3 in più di quelli messi a segno quando schierato assieme a Pereiro. La capacità di attaccare la profondità dell’ex Monaco sembrerebbe sposarsi meglio con le qualità di Joao Pedro che è così libero di svariare su tutto il fronte d’attacco scegliendo, all’occorrenza, il ruolo da prima o da seconda punta, da trequartista centrale o esterno.

Il Tonga favorito numero uno, Keita in cerca di rivincita, Pavoletti che prova il recupero nonostante tutto. E Joao Pedro che tra una nazionale amara e il gol che latita deve ritrovare se stesso per trascinare il Cagliari verso la salvezza. Da Udine a Udine, dal fondo toccato alla voglia di ripartire verso l’obiettivo finale. Tra sfide personali e apporto alla squadra, aspetti legati tra loro e che dipendono l’uno dall’altro.

Matteo Zizola

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