Il presidente del comitato Sardegna della FIGC Gianni Cadoni è stato ospite nella puntata odierna di Buongiorno 131: vi riportiamo alcune dichiarazioni del numero uno del calcio regionale.
Il bilancio
“Il calcio sardo si sta ripopolando di pubblico e questo ci fa piacere. Abbiamo un saldo attivo per quanto riguarda le iscrizioni e sfondiamo quest’anno le 500 società. Sono campionati combattuti. Il nostro campionato di Eccellenza è stato classificato come terzo in Italia dall’AIA, come comportamento e disciplina”.
Sulla Serie D e l’Eccellenza
“Essere rappresentati al massimo nel campionato interregionale per noi è un obiettivo. Ci confrontiamo con sodalizi che hanno potenzialità economiche importanti. L’anno scorso abbiamo faticato tanto, per lunghi periodi abbiamo avuto quattro squadre sarde negli ultimi posti, poi tre sono retrocesse. Abbiamo avuto la fortuna della promozione del Monastir, che penso sia l’unica società che abbia una squadra iscritta in tutte le varie discipline, dal calcio femminile al calcio a cinque maschile e femminile. La grande sorpresa è stato il ripescaggio della Costa Orientale Sarda, sorpresa perché è difficile sperare nei ripescaggi, ma la società è stata premiata per il suo lavoro, non solo con la prima squadra ma anche con quella del settore giovanile e femminile. L’Eccellenza ha quindi ora un organico giusto, a sedici squadre, abbiamo apportato delle modifiche con dei ripescaggi di Sant’Elena e Tortolì in un campionato che rappresenta tutta la Sardegna.
Sul livello del calcio sardo
“Le nostre formazioni non sfigurano contro quelle del “continente”, anche ai tornei delle regioni. Probabilmente la scelta è limitata, ma ci confrontiamo sempre alla pari, non ci sono divari importanti come accadeva un tempo. Penso assolutamente che il calcio sardo sia di grande livello. Così come lo sono i nostri arbitri, una classe giovane e che conta tantissime donne, il 17% la percentuale più alta in Italia. Numericamente stiamo crescendo anche qua, un altro vanto per noi”.
Regole
“Per quanto riguarda i giovani molte regioni non hanno imposto le regole dei fuoriquota, noi stessi in Eccellenza l’anno scorso. Abbiamo fatto retromarcia noi e tanti comitati. Quest’anno abbiamo imposto la regola di due giovani che implica che ci siano quattro-cinque under in rosa, mentre altri comitati come il Lazio ne hanno imposto quattro. Non si può pensare il calcio dilettantistico senza giovani, ma questo non vuol dire che odi i giocatori più anziani. Le società devono essere stimolate a pensare ai ragazzi. Per quanto riguarda gli stranieri non mi aspettavo un’invasione di questa portata, forse dovuta allo spopolamento, ma negli ultimi in tutte le regioni si punta tanto su di loro. Giusto possano dare il loro contributo ed essere inseriti, ma mi piacerebbe stimolare le società più sull’inserimento dei giovani”
Sui costi
“Siamo penalizzati dal fatto di essere un’isola, devo ringraziare la Regione Sardegna che ha fatto tanto in questi anni per i contributi alle società. Questo significa garantire sostenibilità e vita alle squadre, per dare un’opportunità di vivere lo sport e l’associazionismo. a volte si è tentati di fare il passo più lungo della gamba e mettere a repentaglio la solidità della società stessa. Si riesce a sostenere questa situazione dei trasporti, è difficoltoso ma si riesce”.
Sui problemi dell’Olbia
“Spero che l’Olbia possa superare i problemi attuali. Era una società professionistica che ha cambiato proprietà e ha avuto difficoltà con il cambio: il calcio è un’attività in cui serve la solidità economica ma anche l’esperienza, se inciampi rischi di farlo in maniera pericolosa. Spero possano trovare una via di uscita presto. Vivevo e seguivo a Roma tutte le traversie dell’Olbia, sono riusciti a iscriversi all’ultimo momento risolvendo degli impegni obbligatori, come stipendi arretrati e altre situazioni. Quindi dal punto di vista federale l’Olbia è a posto. Hanno fatto una grande opera d’amore verso la società con una sorta di colletta tra imprenditori locali e tifosi. Sono fiducioso perché so che chi ha a cuore oggi l’Olbia Calcio ha messo il cuore in questa società. Bisogna capire quali e quanti sono i problemi da risolvere, bisogna fare squadra. Dopo due pareggi in campionato auspico si possano trovare delle soluzioni, magari trovare ulteriori benefattori”.
Sul calcio femminile
“Non so se riusciremo a tornare ai livelli della Torres, un’icona del calcio femminile in Italia, quello è un calcio femminile passato. La Nazionale ci ha fatto divertire agli Europei, spero di ospitare quella formazione in Sardegna, sto interloquendo con la federazione per provarci”.
Sul beach soccer
“Il Beach Soccer è sicuramente in crescita, in Sardegna abbiamo portato eventi importanti come gli Europei. Abbiamo istituito anche i campionati regionali e speriamo di aumentare i numeri. Si tratta di una disciplina che richiede tanto impegno e che può far divertire anche il grande pubblico”.
La Redazione














