L’assessore alla Pubblica Istruzione con delega allo Sport della Regione Sardegna, Andrea Biancareddu, è intervenuto ai nostri microfoni a margine della conferenza stampa riguardante l’accordo programmatico per il Nuovo Stadio di Cagliari (qui la conferenza stampa integrale). Queste le sue dichiarazioni.
Sullo stadio di Cagliari come apripista ad altri interventi
“Questo è un intervento simbolico. Lo stadio di Cagliari è lo stadio di tutta la Sardegna però apre il via ad una stagione di restyling dell’impiantistica sportiva mai eseguito nella storia della Regione. Oltre ad apprezzare la funzione sociale dello sport, noi desideriamo che i nostri ragazzi, piccoli e grandi, abbiano strutture idonee non solo per il calcio ma anche per gli altri sport minori e meno seguiti. È chiaro che lo stadio del Cagliari era una necessità perché c’è una squadra che è un esempio di disciplina, di stile di vita, un esempio per i nostri ragazzi. Quindi noi desideriamo che tutta la Sardegna possa godere di un intervento di più ampio respiro. Iniziamo a farlo adesso, poi probabilmente gli altri continueranno a mettere in esecuzione quello che noi abbiamo deliberato. Si tratta però di un grande risultato perché se le cifre che ha annunciato il presidente Solinas dovessero trovare copertura o nell’assestamento di bilancio o comunque con fondi europei sarebbe un grande risultato che la Regione Sardegna non ha mai avuto”.
Sullo stanziamento dei fondi per gli altri impianti isolani
“Ci sarà spazio con questi fondi anche per le realtà calcistiche del Nord Sardegna? È chiaro che chi come me e il presidente dovrà ripartire questi fondi dovrà farlo con la diligenza del buon padre di famiglia in base a progetti esecutivi, alle esigenze reali che vanno da La Maddalena a Carloforte. Altre città come la mia (Tempio n.d.r.) verranno prese in considerazione: si tratta tuttavia di soldi pubblici, vanno spesi con oculatezza e soprattutto sulla base di progetti reali, operativi e che si possano realizzare in tempi certi”.
La Redazione














