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Una rivoluzione per confermarsi: la sfida calcolata dell’Olbia di Occhiuzzi

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Nel calcio cambiare non è mai semplice, lo sappiamo. Ma noi lo abbiamo fatto per continuare un processo di crescita. Alzare l’asticella, confermare gli obiettivi ma rinnovando con una missione che resta la stessa: valorizzare i giocatori giovani che possano essere pronti al salto di categoria dopo l’esperienza con noi. Il calcio di oggi va in questa direzione, in Serie C come in Serie A“. Musica e parole del presidente dell’Olbia Alessandro Marino nel primo giorno di raduno a Buddusò dei galluresi, allenati quest’anno da Roberto Occhiuzzi dopo il ciclo firmato da Max Canzi.

Ripartenza

Ripartire dopo un traguardo storico come i playoff di Serie C non sarà semplice per l’Olbia e bissare l’obiettivo inseguito ormai da un paio di stagioni sarà forse ancora più complesso, perché se cambiare non è facile nel calcio ripetersi alle volte è ancora più difficile. I bianchi però partono con il solito spirito di serenità e senza particolari pressioni, che possono agevolare Occhiuzzi soprattutto nei primi mesi per plasmare senza patemi la rosa a sua immagine e somiglianza. Come detto dal tecnico la squadra dovrebbe ripartire con un 3-4-1-2 che è nelle corde di un gruppo che ha sì cambiato tanto ma che ha una spina dorsale solida e con diversi campionati alle spalle. Emerson, La Rosa, Biancu, Ragatzu, solo per citarne quattro di un’ipotetica linea dalla difesa all’attacco.

Difesa

In difesa, davanti all’interessante nuovo arrivato Gelmi tra i pali, il ritorno di Bellodi chiude un trio che con Emerson e Brignani garantisce sicurezza, gioco dal basso e fisicità. Inoltre avendo tutti un’esperienza pregressa con il club gallurese non subiranno l’impatto di ambientarsi con un nuovo spogliatoio. E il colpo Bellodi, dopo aver visto sfumare il ritorno di Boccia dal Cagliari, può essere una scommessa che porta a un salto di qualità. Vero, il ventunenne scuola Milan arriva da stagioni complicate tra l’impatto con la Serie B a Crotone e poi il lungo infortunio con l’Alessandria, ma rappresenta un innesto di classe e prospettiva. Sugli esterni Fabbri, che può giocare anche al centro, ha dimostrato una costante crescita in Serie D nelle ultime annate tra Correggese e Forlì e poi c’è l’usato sicuro Arboleda. Sulla sinistra il confermato Travaglini con il rientrante Secci, che con la Primavera del Cagliari è cresciuto fino a diventare titolare della formazione di Alessandro Agostini. Attenzione poi a destra al nuovo innesto dal Sudtirol Niccolò Gabrieli che arriva dai playoff di D con la Cavese e che può giocare in più ruoli del centrocampo, anche se predilige la corsa a tutta fascia. In uscita invece l’ex Cagliari Pinna, che rappresenta comunque un profilo di esperienza e affidabilità qualora non trovasse l’accordo con un’altra società nel mercato estivo.

Centrocampo

Il reparto ancora con più incognite e dove qualche colpo dovrà arrivare da qui all’inizio della stagione. La Rosa al momento è la certezza e la diga di esperienza, oltre che la quota necessaria alla voce senso di appartenenza per un gruppo molto giovane. Giandonato invece è da ormai un paio di mesi in uscita e proverà a cercare una nuova avventura, mentre la quota freschezza e voglia di emergere sarà affidata alle larghe spalle dell’ex Atletico Uri in Serie D e nazionale cubano Davide Incerti. Poche parole ma tanti polmoni e fisico importante per il calciatore che in giallorosso ha centrato una bella salvezza alla prima storica partecipazione dell’Uri in quarta serie. Sarà tutto da scoprire poi Zanchetta, prodotto del vivaio Juventus e cresciuto nel settore giovanile della Spal, il classe 2002 ha solo due apparizioni tra i pro con la Lucchese. Figlio di Andrea, ex calciatore e ora allenatore nelle giovanili dell’Inter, dovrà convincere da subito Occhiuzzi di poter essere una validissima alternativa per l’Olbia che verrà. In attesa di nuovi acquisti o di qualche prestito dal Cagliari in mezzo potrebbe ballare anche Roberto Biancu, il grande colpo estivo dell’Olbia che lo ha preso a titolo definitivo proprio dai rossoblù. Rende di più da trequartista, le ultime stagioni lo hanno esaltato in quel ruolo, ma le sue geometrie possono tornare molto utili anche con il raggio d’azione abbassato di qualche metro.

Attacco

Qualità e anche una partenza di livello da colmare nel reparto. La presenza di Daniele Ragatzu è un plus per questa squadra, lo dicono i numeri del fantasista quartese in Gallura. Attenzione però a un trio di giovani dalle belle speranze che cercano un posto al sole al Nespoli. Stiamo parlando di Boganini, Nanni e Babbi. Il primo è un trequartista abile anche a giocare da sotto-punta o da seconda punta aggiunta che in Serie D ha messo in mostra dei colpi interessanti, specie a Prato. In Lega Pro sarà tutto da valutare ma l’Olbia ci crede. Nanni invece è il classico motorino d’attacco, una prima punta moderna che oltre a dare densità in mezzo si muove molto per attaccare la profondità e aprire gli spazi. In C ha dimostrato per ora di non avere i numeri del bomber, ma se si avvicinasse alla doppia cifra tra gol e assist i galluresi avrebbero svoltato la stagione. Arriva da 33 presenze, 3 reti e 7 assist tra Coppa Italia e campionato con la Lucchese. Anche Babbi è una punta moderna che nel settore giovanile tra Cesena e Crotone spesso si è avvicinato alla doppia cifra stagionale. Tra i professionisti però solo 2 reti a Piacenza in 20 gare e zero con la Lucchese in 25. L’uscita sul mercato di peso dovrebbe essere quella di King Udoh, che ha diverse pretendenti e che l’Olbia per finanziare parte della nuova stagione e investire per crescere è disposta a sacrificare. Da Cagliari per sostituirlo è in rampa di lancio l’ex Legnago Contini. Due anni fa capocannoniere del Primavera 1 e fresco di ritiro con il gruppo di Liverani con tanto di doppietta nell’ultima uscita contro una rappresentativa di Serie D.

Punto di partenza

Insomma, l’Olbia ha già una sua forma ben precisa a metà luglio. Sicuramente mancano alcuni tasselli importanti ritornati a Cagliari, su tutti Lella che a questa linea mediana sarebbe servito e non poco, più alcuni nuovi arrivi dal mercato che arriveranno come già annunciato dal direttore sportivo Tatti. Ma come ribadito dal presidente Marino la logica del rapporto tra i rossoblù e i bianchi dipende dalle categorie di differenza e la retrocessione dei primi costringe a rivedere piani e strategie. Inoltre la sfida nella sfida di creare una rosa competitiva e di prospettiva senza troppi prestiti dal Capo di Sotto potrebbe essere anche uno stimolo in più per una squadra che in questi anni si è dimostrata ambiziosa (non si punta altrimenti a un playoff dichiarato pubblicamente dopo essere passati dall’inferno dei playout). L’impressione è che ancor prima che dall’esperienza e dalla conoscenza della categoria dei vari nuovi innesti il destino della nuova Olbia passi dal tempo che servirà a Occhiuzzi per imporre la sua legge nel gioco dei bianchi. Anche per Canzi questo step non fu semplicissimo e prima di dare un’identità chiara ai suoi ragazzi dovette sperimentare e adattarsi ad assenze, partenze e imprevisti. E la sfida per l’ex Cosenza sarà anche quella di dare una costanza non solo di gioco ma mentale e di attenzione ai suoi, con l’Olbia che a volte per dare qualcosa in più è mancata negli ultimi anni nella continuità durante un lungo e intenso torneo come quello di Serie C.

Roberto Pinna

 

 

TAG:  Olbia Serie C
 
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