Cambiare tutto per non cambiare niente, sembra questo il motto stagionale della Torres. In un campionato partito male e continuato su dei binari di negatività per la squadra sassarese. L’ultima netta sconfitta per 2-0 contro la Vis Artena, la quarta consecutiva, mette davvero paura ai rossoblù guardando alla classifica e al futuro. Non che ci siano mai stati attimi di serenità in questo girone G della Serie D per i ragazzi di Gardini prima e di Graziani poi, ma in qualche modo il cambio in panchina aveva dato l’impressione di una piccola possibilità di rialzare la testa. Ma anche quella breve scossa sembra essersi già esaurita.
Frenesia
Sul banco degli imputati, come è normale quando le cose non vanno bene per mesi e mesi, ci sono tutti. Dalla società al direttore sportivo Degli Esposti, che solo qualche giorno fa aveva auspicato un lungo futuro a Sassari, e l’allenatore Graziani. In città intanto le voci corrono, chiacchiere da bar rigorosamente da asporto, data la pandemia. La dirigenza ha scelto il silenzio stampa perché l’impressione è che la prossima gara, giovedì 1 aprile, del Vanni Sanna con l’Insieme Formia sia un’ultima spiaggia. Di una stagione intera, e non solo per ds e tecnico. Da qui in poi la Torres avrà in calendario quasi esclusivamente scontri diretti per la salvezza: Afragolese, Nola, Gladiator in trasferta più Giugliano e Nuova Florida in casa. Ma anche il derby contro il Latte Dolce, il Lanusei a Sassari e il Muravera al Comunale. Oltre alle complicate sfide con Savoia e Cassino. Con gli attuali 16 punti la salvezza è un impresa. Possibile solo con una squadra compatta e unita.
Testa
Questa Torres ha la mentalità per salvarsi e un nuovo cambio tecnico servirebbe davvero? Alla prima domanda le risposte positive non sono arrivate dal campo. Nei momenti difficili del passato c’è sempre stato un uomo o un gruppo di uomini in rosa che hanno tirato l’acqua al mulino rossoblù. Da Tore Pinna e Giacomo Demartis. A questa formazione sembra mancare un po’ di legame di cuore con la piazza. Frase che può sembrare di circostanza ma che in D in una situazione del genere fa la differenza. Non può essere un 2002, seppur talentuoso come Mascia, l’uomo di “Sassari” del gruppo. A inizio stagione c’erano i vari Sarritzu e Congiu, ma tutti sono andati via. Chi per scelte personali, chi sbattendo la porta. Forse è anche per questa mancanza che nelle ultime ore in città si parla tanto della possibilità di un duo in panchina per sostituire Graziani, ossia “Francolino” Fiori e Alessandro Frau. Due bandiere dei colori rossoblù. Emozioni che potrebbero influenzare la società? Difficile dirlo, le cose certe sono i punti che la squadra è riuscita a fare con Graziani e anche alcune buone prestazioni. Archimede il sergente di ferro, forse non sarà il più amato, però sembra essere l’uomo giusto per orgoglio e voglia. Anche lui come tutti lotta contro un nemico più forte, il tempo. Altre chiacchiere parlano di un interesse per Seba Pinna e Cosimo Salis, entrambi però “bloccati” dai precedenti impegni stagionali in panchina. Insomma, Sassari è in fermento, perché nei mesi caldi della stagione la piazza, dopo le promesse estive di Lega Pro e le premesse di un grande campionato di Serie D, è stufa di una classifica da brivido. Capire cosa sarà di questa Torres non è semplice. Il Formia potrebbe essere lo spartiacque non solo del campionato ma di una gestione. Una cosa è chiara: questa nuova annata fallimentare avrà un peso importante sugli sviluppi futuri del club.
Roberto Pinna