Lo strano caso di Antonio Mesina. Chiamato a risollevare le sorti di una stagione partita con il piede sbagliato per la Torres, l’attaccante ex Castiadas e Arezzo (tra le altre) è rimasto curiosamente in panchina nella prima vittoria stagionale dei rossoblù in campionato, 2-1 al Gladiator al Vanni Sanna domenica 10 gennaio.
Tattica – Un’assenza che pare essere data da una scelta tecnica, come confermato dallo stesso allenatore della Torres Archimede Graziani a fine partita: “Mesina in panchina? In questa squadra non esistono titolari o riserve”. Frasi che si dicono, specie in un momento in cui serve unità di gruppo per uscire da un periodo di crisi. L’altra faccia della medaglia però è il profilo di un attaccante importante e con un ingaggio non scontato, ma soprattutto un centravanti che può condizionare il gioco di Graziani. Che al momento con Ponsat play offensivo, più i piccoletti ad agire intorno a lui, sembra aver trovato un certo equilibrio. Che a Sassari visto l’inizio di stagione è già una notizia. Le qualità del giocatore non si discutono tanto che la panchina di domenica ha fatto drizzare le antenne di mercato a diversi club.
Futuro – Mesina, anche se in un momento di astinenza dal gol, fa gola a tanti. Tra le squadre sarde piace più o meno a tutte, anche se con il Latte Dolce ci furono contatti in passato ma poi non si trovò mai l’accordo vero e proprio. Prima dell’arrivo a Sassari di qualche mese fa provarono a convincerlo anche Arzachena e Muravera. Ma alla fine prevalse la piazza e la storia di una società come la Torres. Ora però tutto potrebbe cambiare. Con Mesina che ha ricevuto dei primi timidi sondaggi anche da fuori l’isola: Taranto, Prato, Bra, Sestri, Messina, Cynthialbalonga e Siena. Niente però è ancora scritto perché il mercato sarà condizionato dal campo e da un calendario fitto, e a Mesina basta tornare a essere semplicemente Mesina per convincere Graziani e allontanare ogni possibile dubbio tattico e ogni sussurro di mercato.
Roberto Pinna