Nella vita non può essere tutto bianco o nero. Sono le sfumature a dare un senso a contorni e dettagli che caratterizzano la nostra esistenza. Scendere a patti e compromessi e a volte tornare sulle proprie decisioni, anche su quelle che sembravano inattaccabili. In poche parole crescere. Sentimenti forti che la Torres di Alfonso Greco si ritrova a vivere a un passo dal cambio di calendario e a pochissimo dal giro di boa del Girone G della Serie D.
Contesto
Secondo posto in classifica, meno otto dalla capolista Giugliano e una gara da recuperare (il 5 gennaio in trasferta con l’Afragolese). In generale 10 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Sono 27 le reti fatte, secondo miglior attacco dietro il solito Giugliano (32), e 7 quelle subite, anche qui seconda miglior difesa sempre dietro i campani (6). I numeri parlano di una prima parte di stagione più che positiva per la Torres, però l’ultimo 0-0, nel recupero della dodicesima giornata al Vanni Sanna contro la Vis Artena, ha aperto alcune crepe sull’umore dei rossoblù. Un pari tra vari rimpianti per i sassaresi, tre legni presi e almeno altre tre nitide occasioni da gol sprecate oltre al fatto di aver giocato per quasi un tempo in superiorità numerica. Ma al di là delle recriminazioni in campo, il pari a reti inviolate contro i laziali forse per la prima volta in stagione ha messo i sassaresi davanti all’ampio divario creato dal Giugliano. La gara da recuperare ora è solo una, e anche vincendo sul complicatissimo campo dell’Afragolese i punti di distacco resterebbero 5, senza dimenticare che i campani gialloblù ora in vetta hanno vinto lo scontro diretto a Sassari alla prima giornata.
Mentalità
Detto questo, disperarsi ora o farsi prendere dalla frenesia sarebbe l’ultima cosa saggia da fare in casa Torres. Anche solo pensare che ormai la rimonta sia impossibile sarebbe sbagliato. Contro la Vis Artena la squadra non è riuscita a segnare, ha sprecato troppo e a volte è parsa molto nervosa alla caccia della rete. Un aspetto che già in altre partite era emerso. La rosa a volte è troppo fumantina, come se sentisse la continua necessità di dimostrare al pubblico le proprie capacità. Però la Torres contro i laziali ha fatto una grande partita: gioco di prima, palla sempre a terra, inserimenti continui degli esterni, movimenti a memoria e anche un ritrovato Piredda a dare nuova fiducia per una crescita ulteriore. Da qui dovrà ripartire la Torres. Essere umorali è una caratteristica di questa squadra, a volte può essere una spinta emotiva a fare di più ma al momento ai rossoblù serve un attimo resettare ansie e rabbia per ritrovare un pizzico di serenità e capire a pieno le proprie forze. Anche perché, inutile girarci troppo, i sassaresi stanno facendo il campionato che erano chiamati a fare, ci sono stati un paio di punti lasciati per strada ma come è nella normalità di una lunga stagione. La vera anomalia del girone fin qui è il Giugliano, capace di perdere una sola volta in 16 turni.
Capri espiatori
Nei minuti finali della gara contro la Vis Artena nel mirino di alcuni sostenitori rossoblù è finito Alfonso Greco. Criticato per le sostituzioni, in particolare quella di Scotto. Il bomber sassarese come spesso gli accade è uscito arrabbiato, lanciando anche la fascia da capitano a terra, ma rientra nell’ottica del calciatore che prova a dare l’anima per la squadra dove gioca. Chi lo segue da anni non ne fa una novità. Contro i laziali Scotto è stato tra i più pericolosi dei suoi (palo compreso), ma nella ripresa era più frenetico e Greco ha deciso di cambiarlo per scelta tattica, come spiegato nel post partita: “Volevamo allargare il gioco e sfruttare le palle inattive con Demartis, qui ho solo ragazzi che meritano di giocare e tutti si devono far trovare pronti e accettare le decisioni”. Detto questo, pare evidente che dare addosso a Greco in questo momento sarebbe fin troppo facile. Come sempre nel calcio il primo a finire sul banco degli imputati è l’allenatore, e poi l’ex Lanusei è l’unico non sassarese o non riconducibile al passato Torres degli uomini con un ruolo di peso in questa formazione. E anche questo, nel chiacchiericcio della piazza, ha una sua importanza. Altro dito puntato sul mercato. Anche in questo caso ci sarebbe poco da fare di diverso rispetto a quello fatto. La Torres cerca un esterno 2003 di spinta. Con Mukaj e Rossi che fin qui comunque bene stanno facendo. Qualcuno si interroga sulla necessità di un vice-Diakite. Ci potrebbe stare, ma un rinforzo in quel ruolo significherebbe dare ancora meno minuti a gente come Sabatini o Demartis e magari creare maggiori malumori in uno spogliatoio che ora ha bisogno solo di coesione. Insomma, il rimpianto dopo lo 0-0 del Vanni Sanna è forte in casa Torres ma farsi prendere ora dalla caccia alle streghe sembra prematuro e ingiusto.
Roberto Pinna