Torres, finalmente un risultato non meritato. Può sembrare una frase senza senso e invece per i sassaresi essere usciti con i tre punti dalla sfida in casa della Carrarese, dopo aver sofferto e dopo essere stati aiutati anche dalla fortuna, può rappresentare un importante step mentale. La Torres dopo tante buone prestazioni condite però dal rammarico finale per i punti lasciati per strada ha fatto il colpo grosso sul campo di una delle formazioni più accreditate del torneo. Un furto con scasso in piena regola che però sa di un segnale lanciato da Antonelli e soci: questo gruppo può essere anche cinico, quadrato e soprattutto concreto.
Boccata d’ossigeno
L’1-0 imposto alla Carrarese a domicilio è frutto di una gara in cui la Torres nel primo tempo ha trasformato in gol, dal dischetto con il solito Scappini, una delle pochissime vere occasioni della prima frazione. I padroni di casa sono andati vicini alla rete nei primi 45′ solo grazie a una frittata a metà fatta da Salvato e Lora in uscita dal basso. Nella ripresa la squadra di Greco è partita anche con un buon piglio e ha trovato alcune buone opportunità, su tutte il tiro deviato dal limite di Liviero. I cambi e la qualità della Carrarese però hanno trasformato il finale in un assedio. Due pali, uno su rigore calciato da Energe, e almeno tre miracoli di Salvato alla fine dei conti hanno permesso alla Torres di tornare a casa con la posta piena e soprattutto con una classifica che prende una boccata d’ossigeno sulla zona playout. Con i rossoblù al momento a +5 dalla zona rossa, e a -5 dai playoff. A Carrara poi è tornata la porta inviolata, che nella prima parte di campionato, quando i ragazzi di Greco fecero otto risultati utili consecutivi, era stato un marchio di fabbrica. Salvato e i suoi non chiudevano una gara nel torneo in corso senza subire reti dallo 0-0 di Alessandria. Era il 19 ottobre. Riuscirci in una sfida al limite e soprattutto senza una colonna della difesa come Dametto, assente per squalifica, vale sicuramente il doppio. E un bravo in questo senso va detto a Riccardo Pinna che con umiltà ha saputo aspettare il suo momento e che ora si sta ritagliando più spazio con delle prestazioni di spessore. Parlando dei singoli buono anche il recupero mentale di Ferrante, subentrato nella ripresa con voglia e attenzione. Dopo l’errore di Ancona, in cui concesse ai padroni di casa il rigore del pareggio in modo ingenuo, l’ex centrale ormai adattato a terzino ha saputo dare una mano ai suoi nel finale caldo di partita.
Futuro
Ora alla Torres per chiudere il girone d’andata mancano due gare: prima il Gubbio al Vanni Sanna e poi la Fermana in trasferta. Due partite importanti per superare la boa di metà stagione e tirare alcune somme, se i rossoblù facessero dai 4 punti in su nelle prossime due sfide il bilancio sarebbe più roseo delle previsioni di inizio campionato. E poi il mercato di gennaio porterà sicuramente qualche piccola rivoluzione, sia in entrata che in uscita. Ci sono alcuni giocatori che non si sono adattati al gioco di Greco mentre alcune pedine che rendono la rosa della Torres ampia è giusto che vadano a giocare in prestito o in cessione definitiva in Serie D. Anche se Greco più che al mercato guarda in casa e la speranza per i rossoblù è di trovare sotto l’albero un Ruocco perfettamente ristabilito. Una delle pedine imprescindibili di questa squadra che il gruppo è riuscito ad arginare, fino a un certo punto, come assenza nel momento forse più complicato della Serie C in corso. Con un Ruocco in più nel motore sicuramente questa squadra può fare un diverso tipo di girone di ritorno, senza però anteporre i sogni alla concreta realtà. Perché la sfida di Carrara è un monito in entrambi i sensi: questo è un campionato infame, dove spesso vince chi sa sporcarsi anche le mani nel fango e sa essere bello quando serve e cinico quando diventa necessità di sopravvivenza. Contro il Gubbio a Sassari capiremo se la Torres ha definitivamente imparato la lezione.
Roberto Pinna