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Torres, dal passaggio di proprietà al sogno Serie C: 12 mesi di emozioni

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Un anno fa la rincorsa, i colloqui e il lavoro sui fianchi per ottenere la società dalla presidenza Salvatore Sechi. Quest’estate una nuova rincorsa, progettazione, invio di documenti e continui lavori di ammodernamento allo stadio Vanni Sanna per poter ambire al ripescaggio in Serie C. Passato in poche settimane da sogno difficile da conquistare a concreta possibilità per il futuro.

Altalena di emozioni

A volerla fare molto semplice questi sono stati i primi 12 mesi del gruppo Abinsula con la Torres e del presidente Stefano Udassi in sella alla poltrona rossoblù. In mezzo una finale di Coppa Italia e una finale playoff del Girone G vinta. Una continua altalena di emozioni che ha ridato entusiasmo e ambizioni a una piazza affamata di calcio ma scottata dagli scarsi risultati recenti. Inutile girarci intorno: a Sassari sarà una nuova ennesima estate calda. Questa volta però fatta di attese, anche se il primo step è andato a favore del club rossoblù. Dopo la bocciatura della Covisoc per Teramo e Campobasso anche il Consiglio Federale della Lega Pro ha deciso di respingere l’iscrizione dei due club. Verdetto un po’ scontato perché l’organo di controllo della terza serie non poteva di fatto smentire se stesso e il proprio lavoro. Il traguardo con il cartellone Serie C però per la Torres è sì all’orizzonte ma ancora tutto da conquistare. Sia Teramo che Campobasso infatti hanno intenzione di rivolgersi al Collegio di Garanzia del Coni per ricevere una luce verde ed essere riammesse alla Lega Pro. La situazione più complessa, per documenti mancanti relativi all’indicatore di liquidità, è quella del Teramo mentre il Campobasso ha creato nella sua ultima gestione un “buco” di 60mila euro, in parte già saldato a quanto trapela nelle ultime ore. In questo caso però il punto su cui ha battuto la Covisoc e che potrebbe rappresentare un ostacolo per il Campobasso sono le varie scadenze non rispettate. Chiudere un occhio su queste mancanze potrebbe creare un precedente, anche se guardando al passato non sarebbe il primo caso.

Attesa e programmazione 

La Torres nel frattempo prepara le carte e i denari, dettaglio non da poco quest’ultimo perché per la domanda di ripescaggio (termine ultimo il 19 luglio) servirà quasi un milione di euro, a cui si aggiungono tutti gli interventi per mettere a norma l’impianto di gioco. Soldi che andranno ad intaccare gioco-forza il budget per la creazione della squadra in caso di ritorno d’ufficio tra i professionisti. Però il club sassarese c’è e continua a programmare, anche se la data del 19 luglio potrebbe non essere quella definitiva. Il Collegio di Garanzia infatti dovrebbe esprimersi prima, come fa sapere il Corriere dello Sport nell’edizione odierna (9 luglio), ma Teramo e Campobasso in caso di responso negativo potrebbero ancora giocare la carta del Tar. Con i tempi che potrebbero allungarsi anche fino ad agosto. Nel frattempo la Torres da fine luglio partirà per il ritiro di Arona, in provincia di Novara, per preparare la nuova stagione in Serie C o in Serie D. Curiosità riportata da La Nuova Sardegna, in caso di ripescaggio della Torres in C tra le società sarde, secondo il quotidiano, avrebbe presentato la domanda per essere riammessa in quarta serie solo il Latte Dolce. Anche se, sempre leggendo il Corriere, si intuisce come la Lnd stia riflettendo sulla possibilità di aprire o meno ai ripescaggi per la prossima stagione di D. Con la Covisod che nelle ultime ore sta valutando i profili delle squadre che hanno presentato le varie domande di iscrizione e di ripescaggio.

Roberto Pinna

TAG:  Serie D Torres
 
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