“Ultimamente non stiamo facendo delle prestazioni all’altezza, inutile girarci troppo intorno. Dobbiamo essere bravi a reagire senza usare le assenze e gli episodi contro come giustificazione. Voglio una squadra che riesca a centrare il proprio obiettivo con un pizzico di sana ignoranza e cattiveria, senza guardare a questa o a quella scusa”. L’analisi più lucida del momento in casa Torres, dopo la nuova sconfitta contro il Pontedera (0-1 al Vanni Sanna) e la zona playout che si è avvicinata ulteriormente e dista ora solo due punti, è stata fatta dall’attaccante e capitano rossoblù Gigi Scotto.
Zero scuse
Scotto, che in stagione, a causa del lungo infortunio allo scafoide ha messo insieme appena tre presenze (tutte da una manciata di minuti), al termine della sconfitta contro il Pontedera ha parlato da leader vero, da giocatore di carisma che sente la maglia e sprona il gruppo ad andare oltre al momento no in campionato. Zero scuse, guardare i propri errori per crescere e soprattutto rimettere in campo grinta e cattiveria. Questo il mantra fatto passare dalla punta alla stampa e soprattutto al suo spogliatoio. Può sembrare banale e quasi piena di retorica la scelta mediatica di Scotto nel momento di massima difficoltà da parte della società rossoblù in questa Serie C, eppure è la prima volta da mesi che uno dei protagonisti del club sassarese parla in questo modo. Per la prima volta da tempo in casa Torres sono stati messi da parte gli infortuni, gli episodi sfavorevoli, la sfortuna, gli errori dei singoli e i numeri che a parole giustificano le prestazioni ma non i risultati. Scotto ha messo tutti davanti al baratro: o si cambia registro o questa non è la mentalità giusta per salvarsi.
Testa
E al di là di occasioni create, di quelle concesse, di errori nella gestione dei cartellini o di scelte tattiche infruttuose (Peli prima di infilare il cross per il colpo di testa vincente di Catanese ha avuto altre quattro occasioni in 30′ per servire tutto solo i compagni in area con la Torres che ha guardato senza prendere delle contromisure), questa formazione sembra soprattutto tremendamente fragile mentalmente. Il successo contro l’Alessandria aveva illuso il gruppo di Sottili di poter riuscire a vincere anche soffrendo, portando dalla propria parte gli episodi. Ma in realtà se si esclude quell’1-0 in apnea al Vanni Sanna la squadra rossoblù ha quasi sempre faticato a presentarsi in campo con l’attenzione giusta nell’ultimo periodo. Delle squadre che al momento devono salvarsi negli ultimi cinque turni solo Vis Pesaro, Imolese e Montevarchi hanno un rendimento peggiore della Torres (5 punti contro 3). Psicologicamente, l’impressione, è che questa rosa non sia ancora pronta per giocarsi la vita o la morte in sfide da dentro o fuori in ottica playout. Ma Sottili ha il tempo per provare a dare una sterzata ai suoi e riportare la nave in salvo senza passare dal purgatorio degli scontri diretti per la permanenza nella categoria a campionato finito.
Futuro
Il Vanni Sanna, con sempre meno presenze, che è diviso tra applausi e fischi è un fattore di pressione in più per una rosa che al momento dovrà essere brava a riportare entusiasmo a una piazza che, pur capendo gli errori e le difficoltà del primo anno tra i professionisti, resta critica e ambiziosa. L’idea, visto da fuori, è che questo sia non solo il momento chiave per la stagione della Torres in classifica, ma anche il periodo più formativo per la proprietà Abinsula. Il percorso di maturazione tra i pro avviene anche con l’analisi e la reazione ai veri momenti di difficoltà e in base alle contromisure e alla razionalità che mostrerà il club in queste settimane si capirà tanto del futuro della realtà sassarese per questa annata, ma in maniera particolare per le prossime stagioni. Intanto però il calendario mette subito un obiettivo a breve termine che non si può sbagliare: la trasferta in casa del Montevarchi di sabato 11 marzo. Una partita da dentro o fuori, senza usare troppa poesia. Da lì in poi la Torres sfiderà in ordine: Rimini (al Vanni Sanna), Reggiana (fuori), Ancona (in casa), Fiorenzuola (trasferta), Carrarese (all’Acquedotto), Gubbio (lontano da Sassari) e Fermana (in Sardegna). Avete notato qualcosa? Sì, tutte formazioni al momento sopra i rossoblù nella generale. Un percorso in salita verso la salvezza. Anche per questo contro il Montevarchi non potranno esserci assenze, sfortune o belle parole di circostanza che tengano. Alla Torres serve solo una cosa: guardare i propri sbagli e reagire per prendersi la salvezza.
Roberto Pinna