Una vittoria e tre sconfitte. Il bilancio dell’ultimo weekend di Serie D fa sorridere solo la Costa Orientale Sarda di Francesco Loi, che con il successo in casa dell’Ostiamare continua la sua striscia positiva. Sconfitte invece per Atletico Uri, Latte Dolce e Budoni.
Atletico Uri
Una sconfitta pesante nel punteggio, così come troppo severa è la punizione per quanto mostrato in campo. Non inganni il 2-5 con cui l’Anzio ha espugnato il Ninetto Martinez: l’Atletico Uri avrebbe meritato ben altro risultato. Specialmente dopo un avvio sprint con almeno 5 occasioni da rete nitide, non concretizzate dai ragazzi di Massimiliano Paba. “Non eravamo fenomeni dopo la vittoria con la Cavese, non siamo brocchi oggi”, ha giustamente detto il tecnico giallorosso nel postpartita ai nostri microfoni, sottolineando la prestazione di Fadda e compagni, puniti al primo affondo dai neroviola di Guida, cinici al massimo davanti a Tirelli. Tra occasioni non sfruttate ed errori individuali, a pesare sul risultato finale è certamente l’ingenuità commessa da Jah, il cui contatto proibito con Busti in area seppur a palla lontana gli è costato il rosso e il rigore dello 0-3, che ha di fatto annullato ogni possibilità di rimonta dei padroni di casa. “Ripartiamo dalla prestazione” ha detto Paba, che può consolarsi con la buona prova di Fangwa, autore del 2-5 e che in precedenza si era guadagnato il rigore poi trasformato da Attili, anche lui autore di una prova sufficiente nonostante il ko. All’Atletico servirà dunque mettere in campo maggiore cinismo: ancora una volta i giallorossi hanno dimostrato di saper produrre un gioco bello e divertente, ma hanno pagato dazio contro un Anzio che ha badato al sodo, castigando ogni minimo errore della difesa urese. Contro il San Marzano, che nell’ultimo turno ha imposto lo 0-0 alla temibile Ischia, servirà una gara simile a quella di Cava de’ Tirreni, per provare a togliere dalla mente ogni brutto pensiero causato dal ko contro l’Anzio. (f.a.)
Costa Orientale Sarda
Trovare le forze per ricostruire un risultato che sembrava scivolare via. Farlo con il contributo di tutti i giocatori scesi in campo, dal primo minuto e a gara in corso. La vittoria della Costa Orientale Sarda in casa dell’Ostiamare per 3-4 è un concentrato di questi elementi. Tre punti arrivati in maniera imprevedibile visto l’andamento della gara, raggiunti nel finale dopo essere stati per due volte in vantaggio e una in svantaggio tra primo e secondo tempo. Tre punti che valgono il momentaneo quarto posto e che permettono ai sarrabesi-ogliastrini di guardare con ottimismo al futuro. Positività che non si dovrà tradurre nel fare il passo più lungo della gamba, ma nell’essere ambiziosi e giocare per provare a dire sempre la propria, così come fatto all’Anco Marzio. Il risultato maturato ha dimostrato l’unità di intenti del gruppo, la possibilità di poter contare su giovani di qualità e su una profondità della rosa che permette, soprattutto da centrocampo in su, di avere dei giocatori in grado di cambiare la gara a partita in corso. Resta da migliorare la fase difensiva, 13 i gol subiti a fronte dei 16 segnati, che sarà da abbinare alla crescita del tasso di lucidità nelle scelte in alcuni frangenti della gara, per evitare così errori che possono favorire l’avversario come accaduto nel gol del momentaneo 2-2. La strada sembra però essere quella giusta per i sarrabesi-ogliastrini, che dopo essersi sbloccati sul fronte vittorie anche in trasferta ora dovranno provare a trovare la continuità davanti ai propri tifosi in un altro match di alto tasso di difficoltà come quello contro la Nocerina. (m.c.)
Budoni
Per la seconda partita consecutiva il Budoni si trova a fare i conti con un episodio, un punto di svolta della gara che ha condizionato le sconfitte contro Ischia e Nocerina: se un’uscita molle dal cooling break contro l’ Ischia ha dato il via al poker gialloblù due turni fa, nell’ ultima giornata la squadra di Cerbone è incappata in un’ espulsione dopo 22′ che ha decisamente condizionato la partita del San Francesco. Contro una Nocerina ricca di invidualita, ma con qualche problemino di identità e gioco, la squadra di Cerbone si è ritrovata, come ammesso dallo stesso tecnico in sala stampa a fine partita. Non era facile dopo lo schiaffo subìto dall’ Ischia, ma il Budoni ha giocato una gara solida, soffrendo il giusto anche dopo il rosso di Amougou che ha inevitabilmente complicato i piani dell’ allenatore campano. Poche le occasioni concesse alla Nocerina durante la gara, frutto di una ritrovata collaborazione tra i reparti e di una difesa attenta guidata da Demoleon e Farris, con un Budoni che ha avuto comunque alcune opportunità per fare male in avanti: Gueye punto di riferimento, non solo sul piano tattico per i compagni, e un Lancioni guizzante hanno creato qualche problema ai molossi, con almeno due opportunità limpide per il numero 10 nella ripresa che hanno spaventato il caldo pubblico di casa. Tifosi che hanno mugugnato e riservato qualche fischio alla loro squadra, che è però riuscita a sbloccare la partita con uno squillo del neo entrato Liurni a metà della ripresa. Da lì si è giocato veramente poco, con qualche perdita di tempo di troppo e un Budoni che ha ovviamente finito un po’ la benzina per aver speso tante energie in dieci uomini. A Nocera è comunque arrivata una bella risposta per Cerbone che troverà sulla sua strada un’ altra campana: nel settimo turno al Pasquale Pinna arriva il Gladiator e l’obiettivo sarà quello di tornare a fare punti dopo le due ultime battute di arresto. (m.p.)
Latte Dolce
Una sconfitta che pesa quella rimediata dal Latte Dolce nell’ultimo turno di campionato contro il Cassino. Pesante non tanto in termini di classifica o di risultato, quanto sotto l’aspetto dell’atteggiamento dimostrato in campo. Una squadra che in questa prima parte di stagione ha fatto della cattiveria e della praticità uno dei punti forti, su cui ha gettato le fondamenta per affrontare un girone G della Serie D impegnativo e ostico, nel match contro la formazione laziale è apparsa in alcune occasioni troppo leggera e poco concentrata. Giusta la rabbia e il disappunto che il direttore sportivo dei biancocelesti Vittorio Tossi ha raccontato ai nostri microfoni: “Ora serve un bagno di umiltà, con i “tacchettini” non si vincono le partite in un campionato come la Serie D“. Per fortuna dei ragazzi di Mauro Giorico la possibilità di dimostrare che ciò che si è visto al Vanni Sanna (ieri 15 ottobre) non è il vero Latte Dolce è alle porte. Infatti mercoledì 18 ottobre, in casa del Trastevere, Cabeccia e compagni avranno la possibilità di riscattarsi durante il match di Coppa Italia. Una pronta risposta che dovrà avvenire anche da parte di chi in queste prime battute di campionato ha giocato meno o è subentrato nel secondo tempo della sfida contro la squadra di Carcione. Infatti, nella ripresa del match contro i laziali, non sono serviti neanche i cambi adottati da mister Giorico per far cambiare atteggiamento ai biancocelesti e reindirizzare la gara. Sia Marras, che Nurra o il più esperto Olivera, sono entrati in campo con la stessa leggerezza e mentalità vista dai compagni nella prima frazione. Però, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, questo è un passaggio fondamentale che, una squadra con così tanti giovani come il Latte Dolce, è chiamata a fare per calarsi totalmente nella categoria. “Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento, così come fatto nelle cinque precedenti sfide di campionato“, parole e musica del diesse Tossi che al termine della sfida ha voluto lanciare un messaggio alla sua squadra, indicando la via da perseguire e ricordando ai suoi ragazzi che per salvarsi non bisogna essere belli, ma è più importante essere pratici. (a.o.)
La Redazione