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Serie D | Arzachena e Cos festeggiano, Ilva e Uri rimandano i verdetti

L'esultanza al gol di Lika in Arzachena-Real Monterotondo | Foto Emanuele Perrone-Ufficio Stampa Arzachena Academy Costa Smeralda
Un'esultanza dell'Arzachena | Foto Emanuele Perrone-Ufficio Stampa Arzachena Academy Costa Smeralda
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L’Arzachena conquista i playoff, la Costa Orientale Sarda blinda la salvezza, l’Ilvamaddalena rimanda tutto all’ultimo turno, mentre per l’Atletico Uri i playout sono vicini. Questi i verdetti del penultimo turno del girone G di Serie D, a una giornata dal termine della stagione regolare.

Arzachena

La quinta sinfonia è quella giusta. Il cinque, come quello presente nella sinfonia di Beethoven del 1808, è il numero perfetto in casa Arzachena, quello che, oltre a rappresentare la striscia di vittorie di fila in altrettante giornate di campionato (con annesso primato a quota 15 punti nel parziale davanti a big come Paganese e Sorrento), permette alla squadra di Marco Nappi di accedere ai playoff promozione del girone G della Serie D per il secondo anno consecutivo (complice anche la debacle della Casertana sul campo dell’Aprilia di Marco Mariotti). Ciononostante il match contro il Nola era iniziato non nel migliore dei modi, con una situazione che ha quasi del leopardiano, ovvero la quiete dopo la tempesta. Proprio la tempesta è stata scatenata dopo pochi minuti di partita da Palmiero, che ha fatto scendere improvvisamente il gelo sul mondo smeraldino. L’Arzachena di Nappi, però, si sa, sa fare male anche quando si tratta di mettersi un abito meno di lusso e dedito al bel gioco e più operaio e da battaglia. I gol della rimonta vincente, firmati da un Poli in stato di grazia (per lui terzo gol consecutivo in campionato dopo quelli realizzati contro Aprilia e Palmese) e da un Gibilterra sempre più dentro al progetto smeraldino (a conferma anche dell’ottimo lavoro svolto in fase di mercato e scouting dal direttore sportivo Antonello Zucchi), sono stati l’ennesima dimostrazione di come l’Arzachena sia stata con costanza, nel corso della stagione, una squadra dalle diverse sfaccettature a seconda dell’avversario di turno ma che nel contempo è sempre scesa  in campo con uno scopo ben preciso: vincere e portare a casa punti pesanti. All’inizio della stagione, l’obiettivo era vincere il campionato, come spesso dichiarato in più di una circostanza dallo stesso mister Nappi. Tuttavia, visto il ritmo forsennato imposto da Paganese e Sorrento, gli smeraldini non hanno perso lucidità virando, in secondo step, sui playoff promozione. Una rincorsa difficile, insidiosa e per certi versi tortuosa, a tal punto che a metà cammino l’Arzachena si è ritrovato addirittura fuori dalle zone di vertice per ambire alla promozione. Poi, quando tutto sembrava essere del tutto sparito, ecco arrivare l’improvvisa ma nemmeno poi tanto inaspettata rinascita, figlio di tanto lavoro, di carattere e anche di organizzazione a livello tecnico e societario. Ora i playoff per l’Arzachena sono blindati, ma i ragazzi di Nappi, in vista dell’ultimo match del torneo, ovvero il sentitissimo derby contro un’Ilvamaddalena a caccia della salvezza last minute, vogliono continuare a sognare. Il terzo posto, infatti, occupato attualmente dalla Casertana di Vincenzo Cangelosi a quota 55 punti, è lontano solo un punto. Conquistarlo significherebbe per l’Arzachena non solo andare direttamente in semifinale playoff ma anche avere il fattore campo. Il viaggio degli smeraldini, quindi, prosegue, per guardare sempre più in alto.

Costa Orientale Sarda

“Ogni traguardo è un punto di partenza”, diceva Paolo Maldini. Il suo traguardo la Cos di Francesco Loi l’ha raggiunto con novanta minuti di anticipo nel girone G della Serie D, ottenendo la salvezza matematica grazie al successo pirotecnico ottenuto per 4-3 ad Is Arranas contro una diretta concorrente per la salvezza come il Tivoli di Carlo Cotroneo, ex tecnico tra le altre del Castiadas. Per i gialloblù quello di questa stagione, come ha dichiarato mister Loi nel post partita, è stato un percorso intervallato da tante difficoltà in una categoria particolarmente insidiosa e complessa. Le prime 7 gare di campionato hanno fatto precipitare la Cos nell’Inferno dell’ultimo posto solitario in classifica. Una situazione, quella attraversata dai sarrabesi-ogliastrini, che avrebbe messo in difficoltà qualunque squadra e che avrebbe lasciato certamente scetticismo e rassegnazione sulla via della salvezza. Poi all’ottava giornata ecco arrivare la svolta con la prima vittoria casalinga della stagione (6-1 contro l’Aprilia di Marco Mariotti). Un punto di partenza importante e che a lungo andare si è rivelato decisivo, facendo scattare quel quid in più nella testa dei giocatori di mister Loi. Da allora, nonostante qualche pausa di troppo lungo il cammino, la Cos si è ritrovata, ha guadagnato fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. A testimonianza dell’ottimo percorso fatto dai ragazzi della Cos ci sono anche i numeri, che sono addirittura da playoff promozione. Nello specifico, nelle ultime 25 partite ufficiali, ovvero dall’ottava – giorno della prima vittoria casalinga – fino ad oggi, alla trentatreesima – i gialloblù hanno totalizzato 36 punti (al quinto posto in assoluto). Un rendimento importante e dal grande significato, che fa certamente ben sperare per il futuro. A coronamento di questo percorso, per la Cos è arrivato un successo pirotecnico quanto sofferto davanti al proprio pubblico, in un Is Arranas in festa, contro il Tivoli. Una girandola di emozioni a non finire fino all’ultimo secondo. Un match combattuto ma anche ricco di occasioni e anche di belle giocate. Una di queste è stata senza dubbio quella di uno dei leader di qualità della rosa di Francesco Loi, ovvero Andrea Demontis, un passato nelle giovanili del Cagliari ma con il piglio del grande centrocampista di categoria. Il suo controllo di petto sulla palla respinta e il destro al volo sotto al sette della porta di Trovato è stato il miglior modo possibile per stappare una partita così importante. Nella giornata di festa in casa Cos, però, c’è stata anche un secondo regalo non da poco, ovvero il ritorno al gol di Matteo Mancosu. Una rete, l’ottava in campionato, spezza incantesimo per il numero 11, che ha rotto un digiuno che durava addirittura da oltre 2 mesi (l’ultimo sigillo, prima di quello contro il Tivoli, risaliva infatti al 19 febbraio scorso nel successo per 2-1 ad Is Arranas contro l’Angri). Oltre alle prove convincenti di Demontis e Mancosu, c’è anche da sottolineare la prestazione di livello nelle due fasi di gioco di Enrico Zanoni. L’ex canterano dell’Atalanta, oltre ad aver fornito tanta solidità in mezzo alla difesa in tandem con Vesi, ha coronato la sua grande giornata con il suo primo gol in maglia Cos. Dopo il tris, la paura è stata grande, con la squadra di Loi che ha abbassato decisamente l’attenzione e il forcing, che fino a quel momento erano stati pressoché impeccabili. La Cos ha rivisto ancora una volta i fantasmi del passato: perdere punti per strada da situazioni di vantaggio. Il rischio di rimandare tutto all’ultima giornata contro il Real Monterotondo Scalo è stato elevatissimo, con il Tivoli che non ha mollato e che ha addirittura sfiorato una clamorosa rimonta-beffa con un uno-due terrificante firmato da capitan De Marco (tra i più stoici dei granata) e da Vagnoni. Tuttavia, a testimonianza della bontà del progetto Cos e della profondità di una rosa importante, ecco uscire dal mazzo di mister Loi anche i cambi vincenti. La carta giusta, in questo caso, è stata l’ingresso di Nicolò Manca, che ha fatto esplodere tutto il popolo di fede gialloblù, segnando il quarto gol e facendo avviare così i festeggiamenti per una salvezza che la Cos ha ottenuto con fatica e sacrificio, con carattere operaio quando ce n’è stato bisogno e giocando a tratti del buon calcio. Ora il match dell’ultima giornata contro il Real Monterotondo Scalo sarà l’occasione per la meritata passerella per i ragazzi di mister Loi, che ancora una volta saranno protagonisti in D nella prossima stagione. (Fabio Loi)

Ilvamaddalena

Se non si può vincere allora meglio non perdere. La filosofia di Claudio Ranieri si applica bene alla situazione di un’Ilvamaddalena che ha rimandato il verdetto sul proprio destino all’ultima giornata. Lo 0-0 con la Vis Artena però lascia un retrogusto amaro nel palato isolano. Perché malgrado una partita spezzettata e cattiva, contro una delle difese migliori del campionato per numero di reti subite la squadra ha creato più di qualche occasione. Su tutte quella capitata tra i piedi di Altolaguirre dopo un gran lavoro di Cacheiro a inizio ripresa, con l’argentino poco freddo davanti alla porta. Ancora una volta i maddalenini sono stati così in parte condannati dalla mancata dose necessaria di freddezza davanti alla porta. Una mancanza che in classifica si è fatta sentire, malgrado gli ultimi risultati positivi che hanno rilanciato la corsa alla salvezza diretta della squadra. Che ora si trova a un solo punto di distanza dall’Angri, squadra che al momento occupa il dodicesimo posto e che nell’ultimo turno affronterà il Sorrento ancora in corsa per la promozione diretta in Serie C. La squadra di Gardini non può però guardare agli altri, soprattutto perché a essere giudice della propria stagione sarà il derby contro l’Arzachena. Una partita non come le altre per il pubblico di fede maddalenina in cui gli uomini di Gardini dovranno provare a portare a casa un risultato pesante, in cui a far la differenza potrebbe essere la capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ed evitare così che a decidere la propria sorte siano solo i risultati altrui.

Atletico Uri

Un pomeriggio storto, difficile da leggere, in cui gli episodi e la spregiudicatezza degli avversari hanno fatto la differenza. L’Atletico Uri torna da Palma di Campania con cinque gol subiti e una sola rete fatta, ma soprattutto con una sconfitta che dà il primo verdetto della propria stagione. Perché i playout ormai sono cosa praticamente certa: i tre punti di distanza dall’Angri, con gli scontri diretti a favore dei campani che hanno anche una miglior differenza reti che appare incolmabile, portano al momento la squadra di Paba a dover guardare nuovamente ai playout come unico mezzo per mantenere la categoria. La partita contro Di Gennaro e compagni resta comunque fondamentale per cercare il miglior posto possibile nella griglia playout ed evitare ulteriori sorpassi a proprio discapito. Ma soprattutto la sfida servirà a ridare fiducia a una squadra che ha vissuto di alti e bassi durante la stagione, ma che nonostante tutto ha dimostrato di sapersi compattare nei momenti più complessi. La gara persa contro la Palmese dovrà per questo essere presa come un monito dai giallorossi: servirà infatti trasformare la tensione in decisione e cattiveria agonistica da far correre sui binari giusti. Per andare oltre gli errori individuali ed essere cinici nel momento in cui davanti a sé si trovano le occasioni giuste per rimettere in piedi una gara. Ed essere così più equilibrati nel corso dei 90’. Variabili che diventeranno fattori già dall’ultimo turno di campionato e che l’Atletico Uri dovrà saper fare nuovamente suoi per centrare nuovamente la salvezza.

La Redazione

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