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Eusebio Di Francesco | Foto Cagliari Calcio

Rivoluzione Di Francesco: a Cagliari nessuno è incedibile

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Il Cagliari vuole darci un taglio. Dentro Asseminello nessuno sembra imprescindibile. Il progetto targato Eusebio Di Francesco sembra iniziato con la voglia di dare uno strappo pesante con il passato.

Se arriva l’offerta giusta nessun giocatore rossoblù è incedibile. I motivi sono diversi ma su tutti due la fanno da padrone: il Cagliari dopo due anni con il bilancio stagionale in rosso e dopo il mercato importante della scorsa stagione ha bisogno di fare cassa con alcune cessioni eccellenti, e soprattutto la dirigenza non ha ben digerito l’ultimo quattordicesimo posto nell’anno del Centenario. Un monte ingaggi da settimo-ottavo posto, un bilancio spese-entrate sul mercato da sesto posto nel 2019-20. Per poi riuscire a fare meglio solo di una posizione rispetto all’anno prima in Serie A. Dati che lasciano poco spazio all’interpretazione e che hanno convinto la dirigenza a dare un colpo di spugna significativo se il mercato presentasse le giuste opportunità. Una scelta anche basata sul fattore psicologico. Il gruppo non ha dimostrato di essere così unito nell’ultimo campionato. Dopo un inizio da favola con la zona Champions tenuta fino a dicembre, la crisi con Rolando Maran iniziata dalla sconfitta 2-1 con la Lazio ha fatto emergere alcune lacune anche a livello di leadership ed esperienza.

Di Francesco ha iniziato la sua esperienza cagliaritana con lo stesso mood della dirigenza: tagliamo gli esuberi, sperimentiamo ma stando pronti a rinunciare a chiunque. Una strategia che gioco forza dovrà portare anche a degli acquisti perché la rosa al momento non è pronta per un 4-3-3 e non sembra strutturata, ancora, per fare un nuovo campionato da protagonista. Per comprare però bisognerà vendere. Come fa sempre chi vuole evitare di appesantire troppo o bilanci del club. Il Cagliari ha almeno un top player, o un giocatore che è da tanto nell’isola, per reparto che potrebbe vendere. Alla fine, probabilmente, non partiranno tutti ma almeno 2-3 cessioni di peso è lecito aspettarsele.

Partiamo dal portiere. Alessio Cragno piace a tanti ma strapparlo al Cagliari non sarà semplice. I rossoblù difficilmente accetteranno una cifra di troppo inferiore ai 30 milioni per il numero uno, che era nel giro della Nazionale prima dell’infortunio alla spalla patito la scorsa estate. Un aspetto che rende Cragno, al momento, uno dei meno sicuri di partire. Anche se la valigia resta fuori dall’armadio. In difesa partirà, molto probabilmente, il capitano Luca Ceppitelli. Nelle ultime ore su di lui è piombata la Fiorentina. Il giocatore resterebbe a Cagliari dove si sente come a casa ma la società sembra decisa sull’addio. A centrocampo il nome è lo stesso da un anno a questa parte: Nahitan Nandez. Nei giorni scorsi uscendo da Asseminello El Leon si è lasciato andare a una battuta sul mercato: “Il mio futuro? Vediamo, è ancora molto lunga. C’è tempo per decidere”. Anche se il Cagliari non ha tutto il tempo dell’ex Boca. Perché la clausola da 36 milioni di Nandez servirebbe per rifondare la rosa e perché non tutti i mercati internazionali chiuderanno a ottobre come in Italia. In attacco sono addirittura due le pedine importanti che potrebbero salutare Cagliari. Pavoletti sembra quello più vicino ai saluti. Spezia e Benevento lo vogliono e il Cagliari, dopo una stagione sfortunata, lo saluterebbe senza troppi patemi.

Infine c’è Joao Pedro. Un caso particolare. Il brasiliano e il suo entourage, già in passato, non hanno nascosto di puntare a un nuovo adeguamento dell’ingaggio. Dopo il rinnovo dello scorso novembre. Una stagione chiusa con 18 gol è un perfetto bigliettino da visita per attirare potenziali nuovi clienti. Il Cagliari però non fa sconti: per una cifra intorno ai 20 milioni si tratta altrimenti no. Attenzione poi al discorso Adidas. Joao è un giocatore delle famose “tre strisce” dell’azienda tedesca. Un aspetto di marketing che nel calcio di oggi ha il suo peso. Anche se prima di tutto viene l’aspetto umano, e in un 4-3-3 con Di Francesco Joao ha già fatto capire di non amare particolarmente il ruolo da esterno sinistro.

Roberto Pinna

 
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