Il calcio si è fermato per il Coronavirus e l’incertezza su quando potrà riprendere la Serie A regna sovrana.
Il Cagliari, come la quasi totalità delle squadre in giro per il mondo, attende le decisioni sul futuro mentre è sempre più probabile la ripresa del campionato non prima di maggio: l’Uefa ha rinviato gli Europei al 2021, primo passaggio per permettere la conclusione delle varie leghe nazionali, ma resta comunque l’incertezza sui tempi. Nel frattempo il Cagliari si prepara alla futura ripresa degli allenamenti in vista della conclusione ritardata della stagione, con da un lato la voglia di ripartire dopo il passaggio da Maran a Zenga, avvenuto appena prima del blocco del campionato, e dall’altro la consapevolezza che la pausa servirà comunque per riavere a disposizione una serie di elementi che prima dello stop erano confinati ai box.
In primis capitan Ceppitelli, assente ormai dalla gara del 30 ottobre contro il Bologna a causa della fascite plantare che lo ha tormentato negli ultimi 5 mesi e che grazie alla pausa potrebbe diventare soltanto un ricordo. Zenga potrà così avere a disposizione una pedina fondamentale per la difesa rossoblù che, da quando è stata orfana del suo capitano, ha iniziato a subire gol come mai accaduto nella prima parte di stagione.
Assieme a Ceppitelli dovrebbe tornare a disposizione anche Paolo Faragò, mettendo nelle mani del nuovo allenatore rossoblù un elemento che fa della sua duttilità la propria forza: da una parte la possibilità di avere un terzino destro in concorrenza con Cacciatore e Mattiello, dall’altra quella di avere più scelta nelle rotazioni di centrocampo e, perché no, in quelle d’attacco qualora Faragò venisse utilizzato come esterno offensivo nel nuovo schieramento tattico.
Nonostante il posticipo della parte finale di campionato sarà impossibile rivedere Pavoletti in campo, il bomber livornese dovrà comunque attendere la prossima stagione per il suo rientro al calcio giocato, mentre Alessio Cragno, l’altro lungodegente dei primi mesi di questa annata, avrà l’occasione di completare al 100% il suo recupero dall’infortunio alla spalla che tanto ha fatto discutere a inizio 2020: ributtato nella mischia forse troppo velocemente, alla ripresa delle danze potrà sicuramente presentare la miglior versione di sé dopo lo stop forzato, stimolato anche dal rinvio degli Europei che lo rimetterà in prima fila per la corsa a un posto fra i 23 di Mancini.
Lo stop diventa anche un’occasione d’oro per il recupero di quella forma fisica apparsa quantomeno deficitaria nei filotto negativo del Cagliari versione Maran. Salutato De Bellis non senza sorprese, Zenga cercherà con i suoi collaboratori di rimettere in corsa il Cagliari che macinava chilometri su chilometri durante la serie positiva. Anche per quel che riguarda le gerarchie tutto dovrebbe ripartire da zero, i meno utilizzati da Maran, come ad esempio Mattiello, Walukiewicz, Oliva e compagnia, avranno così l’opportunità di scalare posizioni soprattutto considerando il cambio tattico che Zenga probabilmente apporterà alla ripresa e del quale si è avuto un assaggio nella prima e unica partita disputata con il nuovo allenatore, l’amichevole contro l’Olbia alla Sardegna Arena.
Curiosità dunque nel capire se l’ex tecnico di Crotone e Sampdoria tra le altre confermerà la sua idea di un Cagliari con il 4-3-3 nel quale la novità potrebbe essere rappresentata dal falso nove, con Pereiro e Nainggolan provati nella posizione e le punte una volta centrali che diventerebbero esterne e pronte a tagliare verso l’area: ruolo che sembrerebbe calzato a pennello per Simeone, mentre in quello del centravanti occulto attenzione alla carta Joao Pedro, perfetto nella posizione di mezzo attaccante e mezzo trequartista.
Pensare al futuro in campo appare gioco forza una piccola cosa di fronte ai problemi attuali, ma come tutti i lavoratori anche i calciatori devono guardare avanti nella speranza che presto tutto possa tornare nell’ordine naturale delle cose: il Cagliari cercherà di farsi trovare pronto, il tempo per preparare il rush finale non manca di certo.
Matteo Zizola