Il rilascio elegante si era visto sin dall’inizio, così come la possibilità di creare dal palleggio. C’è voluto però tempo perché fuori venisse qualcosa in più e la sosta nazionali potrebbe aver rappresentato quel tempo necessario per mettere maggiori sicurezze tra testa e gambe. Per Jamal Jones potrebbe essere arrivato il momento di prendersi quella Dinamo Sassari che ha deciso di puntare forte su di lui.
Nuovo inizio
“Lui è un giocatore dal talento enorme, per lui ora è iniziato un campionato diverso. Questa prestazione ne è la prova”. Così coach Piero Bucchi nella conferenza stampa post partita contro Scafati. Una partita in cui Jones ha confermato la propria crescita, interrotta solo dalla brutta pagina collettiva di Trieste, chiudendo con 19 punti, frutto di un 7/11 dal campo in cui le forzature sono state poche e accompagnato da 6 preziosi rimbalzi. Punti per la maggior parte arrivati nel momento più complesso per Sassari nella partita contro i campani, in quel terzo quarto in cui i fantasmi del recente passato sembravano poter tornare. Qualcosa che già si era intravisto in Champions League, nella gara di Dijon, e che dopo lo stop in terra giuliana, ha avuto una conferma importante. Perché più che dal punto di vista dei punti nelle mani, al giocatore serviva fare un ulteriore step mentale per accettare le maggiori responsabilità che il campo presentava.
Passato e futuro
Doveri e pesi nel passato del giocatore erano stati diversi. In una squadra lunga nelle rotazioni come il Bahcesehir, il ruolo di Jones era importante su ambo i lati ma certi oneri erano divisi maggiormente tra i più interpreti. E determinati dettagli, come i falli spesi, potevano sembrare meno impattanti sul corso di una gara. Proprio su questo aspetto coach Bucchi aveva chiesto maggiore attenzione al giocatore dopo la sfida con la Virtus Bologna, quando dopo un primo quarto positivo lo statunitense era stato limitato – non per la prima volta – dai fischi arbitrali restando poi in campo solo 15 minuti. Da quella gara in poi sono arrivati solo tre falli in altrettante uscite fatte tra Bcl e campionato, con un lavoro prezioso su Logan nella prima parte di gara con Scafati che ha rimesso anche sotto la lente d’ingrandimento le potenzialità difensive del giocatore stesso, oltre che nuovamente quelle a rimbalzo (medie tornate sui livelli del primo anno in Turchia, nel 19-20, con 4.3 palloni raccolti sotto i tabelloni a partita). Ora la sfida più grande per Jones è quella di trovare continuità. Dopo un inizio segnato da un lungo infortunio che l’ha costretto a saltare tutta la preparazione estiva e dopo alcune uscite deludenti che avevano fatto storcere il naso ad alcuni, l’ala uscita da Texas A&M sembra aver trovato anche la condizione fisica ideale per avere costanza. Qualcosa a cui si aggiungono spaziature offensive che con l’arrivo di Stephens potrebbero continuare ad avvantaggiare i tiratori, con Jones che già con Scafati ha preso il maggior numero di tiri dall’arco in stagione, sei, mandandone a segno la metà.
Numeri, segnali e attitudine delle ultime uscite sembrano parlar chiaro. Per Jamal Jones è arrivato il tempo di provare a diventare quel giocatore fondamentale descritto e aspettato da coach Bucchi.
Matteo Cardia














