Si avvicina il calciomercato e le varie squadre sarde, da quelle professionistiche a quelle dilettantistiche, approfitteranno della pausa natalizia per staccare la spina dal campo, ma anche per programmare il futuro. Abbiamo fatto una chiacchierata con l’avvocato Filippo Pirisi che è uno dei più presenti nel panorama calcistico sardo con diversi giocatori assistiti.
Avvocato Pirisi, partiamo dal capitolo Ladinetti: 10 presenze prima dell’infortunio, quasi tutte da titolare, in un Catania che, però, sta soffrendo nell’approccio alla nuova stagione. Prima dello stop per lui, mister Lucarelli ha parlato di richieste anche da categorie superiori…
“Com’è normale che sia, soprattutto in una piazza calda come è Catania, l’ambientamento di un’intera rosa, pressoché integralmente nuova, necessita di tempo e rodaggio, e di un po’ di pazienza in più del solito. E questo sta succedendo anche a Riccardo. Ora, poi, c’è un nuovo allenatore per cui Riccardo stravede e che, già negli anni scorsi, l’ha sempre stimato ed apprezzato e che lo sta facendo sentire importante, quindi penso che a gennaio non ci saranno cambi di rotta. Con la Società il rapporto è ottimo e, sicuramente, ogni decisione verrà presa nell’interesse, e nel rispetto, di tutti. Vero, come lo stesso mister ha detto in conferenza stampa, che le offerte non mancano, neanche da categorie superiori, ma Riccardo ha un contratto, importante, di ancora due anni e mezzo ed è totalmente concentrato sul recupero dell’infortunio e sul fare un grande girone di ritorno, durante il quale vuole continuare a dimostrare le sue capacità e convincere anche quella parte di tifosi che è, ancora, scettica”.
Si sta parlando spesso, in questi ultimi giorni, della situazione che si è venuta a creare a Sassari con Kalifa Kujabi, ne ha parlato anche lo stesso Alfonso Greco dopo la gara con il Pineto (clicca qui per le parole del tecnico). Qual è la vostra posizione a riguardo?
“La questione è particolare, e voglio sfruttare questa chiacchierata per precisare un aspetto fondamentale, per fugare incomprensioni e non alimentare inutili polemiche. Il rapporto fra noi e la Torres è ottimo, lo è stato in passato e lo sarà in futuro; è un rapporto fatto di stima reciproca e rispetto delle prerogative e dei ruoli di ognuno e che, in certi casi, ci pregiamo di considerare anche extracalcistico e non solo di natura professionale. Come sanno anche i muri, Kalifa in estate ha mantenuto una parola d’onore che, insieme a me, aveva dato alla presidenza ed alla proprietà, tornando a Sassari nonostante richieste da società prestigiose e rinunciando anche a proposte economicamente più remunerative. Una scelta che, oltre che per riconoscenza, si è basata su precise garanzie di utilizzo e promesse di centrale considerazione da parte dell’intero staff societario, tecnico in primis. La stessa Frosinone, proprietaria del suo cartellino, ha acconsentito al prestito solo sulla base di queste, molteplici, rassicurazioni. Ad oggi, numeri alla mano, è però evidente che le scelte tecniche siano, legittimamente, mutate. Le scelte del Mister sono sacre, nessuno le ha mai contestate né, mai, lo farà o si sognerà di farlo. Ancor di più quando i risultati stanno dimostrando che sono corrette. Il fatto che siano rispettate, però, non esclude che comportino delusione, per il mancato rispetto delle promesse ricevute, e tristezza, oltre che il riverberare di possibili rischi sulla carriera del calciatore. Kalifa, da professionista serio, si comporterà sempre con rispetto ed il massimo impegno, per l’affetto che prova per la Torres, per Sassari e per i suoi tifosi, e rispetterà, con il suo solito sorriso ogni decisione che verrà presa. Ovviamente, però, è inutile negarlo, come è già stato comunicato alla dirigenza, lui ed io ci aspettiamo che – così come correttamente ci siamo comportati noi in estate – altrettanto correttamente si comprenda questo nostro legittimo cambiamento di stato d’animo, e si capisca che, solo a causa del mutamento delle prerogative tecniche, Kalifa necessita di un cambiamento per proseguire la sua carriera nel modo più giusto possibile, perché oltre che un innamorato della Torres è, pur sempre, anche un professionista ed un padre di famiglia che deve pensare anche al suo bene. Il desiderio di Kalifa, lo confermano i fatti, è sempre stato di poterlo fare a Sassari per partecipare attivamente a questa, storica, stagione, ma se ciò non è più possibile, allora è giusto prenderne atto, insieme, con la solita trasparenza di rapporti ed onestà morale, prima ancora che intellettuale e professionale, che ci contraddistingue. Ecco perché, con l’estremo rispetto che ci caratterizza, ci siamo già rimessi alla sensibilità della proprietà affinché assuma la scelta più corretta eticamente e moralmente, oltre che, com’è ovvio che sia, per il bene della squadra, anche verso chi, quest’estate, con correttezza si è comportato verso di lei e che oggi è, purtroppo, stato costretto in questa situazione”.
Alla Torres, oltre a Kujabi, c’è anche Riccardo Pinna tra i suoi assistiti…
“La situazione è concettualmente diversa, Riccardo ha sempre saputo che avrebbe dovuto attendere il suo momento, ma per sensazioni comunque simile. Non bisogna dimenticare che parliamo di un ragazzo che, in estate, seppur il suo contratto ad inizio luglio fosse scaduto ed avesse diverse proposte, con possibilità di firma a zero e, quindi, di guadagni superiori, ha fortemente insistito e scelto – da sassarese e grande tifoso torresino qual è – di non firmare con nessuno e di rinnovare con la Torres. Non c’è dubbio che, davanti a lui, nelle gerarchie, ci siano dei mostri sacri che, peraltro, stanno facendo benissimo; non c’è neanche dubbio, però, che l’avergli concesso, in tutto il campionato, solo sei minuti, sia sintomo di una gestione delle rotazioni che, seppur ovviamente rispettata, non può essere passivamente condivisa e che, oltre a rappresentare un problema per il ragazzo, lo rappresenta anche per l’investimento economico che la società ha fatto su di lui che, in questo modo, viene oggettivamente mortificato. Con la proprietà e la dirigenza siamo infatti già d’accordo che, per il bene di tutti, Riccardo dovrà andare a giocare in prestito per poi rientrare, l’anno prossimo, con un migliore bagaglio d’esperienza, ma è chiaro che, non avendo praticamente visto campo in tutto l’anno, la società deve comprendere le difficoltà della specifica situazione e che ciò comporterà, inevitabilmente, anche la necessità di un suo sacrificio per agevolarne la positiva risoluzione”.
Fra i calciatori recentemente inseriti nella sua Agenzia ci sono anche Fabio Maistro (SPAL) e Christian Rutjens, peraltro proprio un ex Torres sotto la gestione Sechi.
“Sì, sono calciatori importanti, entrati a far parte del gruppo grazie alla partnership con la Eracle Sport, società della F.A. inglese, di Roberto Pingiori. Christian ora è in Romania e si sta lavorando per farlo rientrare, dopo gli anni a Sassari ed a Foggia in cui ha fatto davvero bene. Fabio è un profilo di primissimo piano, con oltre centoventi presenze in serie B; in questo momento con la SPAL c’è un rapporto molto diretto e franco, estremamente rispettoso e trasparente, ed insieme troveremo la soluzione migliore per tutti”.
Ex Torres è anche Antonio Mesina, prossimo finalmente al rientro in campo dopo il bruttissimo infortunio di gennaio scorso…
“Ebbene sì, parliamo di cose positive finalmente lui. Antonio, lo sappiamo, negli ultimi anni ha sempre mantenuto una media realizzativa pressoché fissa di un gol ogni due partite. Chiaramente le offerte ci arrivano quasi quotidianamente ma l’idea, dovendo rispettare un rientro cauto, è di fare una scelta più di prospettiva che per l’immediato; allo stesso tempo, sono certo che potrebbe rappresentare un’arma di non poco conto per le squadre che, in questi ultimi mesi, stanno combattendo per un piazzamento importante. Fra i tanti, un discorso ben avviato già c’è, nello specifico, con una squadra ed una società che stimiamo e con cui ci legano rapporti di amicizia e collaborazione. Staremo a vedere”.
Ex Torres è anche Lorenzo Ferrante, che sta giocando alla Giana Erminio, fra le rivelazioni del girone A.
“Lorenzo sta andando alla grandissima, sono molto felice per lui perché lo merita, soprattutto dopo l’anno scorso, proprio a Sassari, in cui dopo dieci presenze è stato fermato da un brutto infortunio. Il suo contratto scade a giugno, quindi suppongo che a breve ci dovremo sedere a tavolino per verificare la fattibilità di un rinnovo sempre che, ovviamente, non emergano – nell’assoluto rispetto, chiaramente, della sua società – possibilità differenti, magari proprio in Sardegna, perché è innegabile che su di lui vi siano tanti occhi puntati”.
Sempre sul tema, non c’è mai stato modo di parlare di Alessio Salvato dopo la sua partenza da Sassari…
“Questa è una piccola ferita aperta, non ve lo nascondo. Alessio è stato fra gli indiscussi protagonisti della promozione della Torres in Lega Pro e l’anno scorso, nonostante qualche errore, che, però, mi pare, non ha commesso solo lui, è stato determinante per la salvezza. La scelta fatta quest’anno, di puntare su Zaccagno, è ineccepibile, sia chiaro, perché a mio modo di vedere parliamo di un portiere che merita categorie superiori a questa, ma resto dell’idea che, per età e prospettiva, Alessio meritasse comunque di restare; purtroppo, nel calcio di oggi, le dinamiche e le scelte a cui le società devono sottostare non sono solo tecniche ma anche ambientali, e se ci si sorprende di ciò, allora è meglio cambiare lavoro. Per fortuna, però, com’è giusto che sia, ha ugualmente trovato conforto in una importante squadra in Serie C spagnola, con cui sta vivendo un’esperienza stimolante; l’idea, ovviamente, già per gennaio, è di rientrare in Italia, quindi staremo a vedere”.
Guardiamo invece a degli ex Cagliari come Salvatore Boccia adesso a Novara. Ora è cambiato l’asset societario della squadra piemontese: ciò comporterà qualche modifica per lui?
“La notizia del cambio societario a Novara, seppur fosse nell’aria da ormai un mesetto, è stata ufficializzata solo pochi giorni fa, per cui ad ora non abbiamo ancora avuto contatti di alcun tipo. Salvatore ha giocato, tranne una in cui era squalificato, tutte le partite da titolare e, quest’anno, togliendosi anche alcune soddisfazioni con degli assist risultati poi decisivi. Ormai è alla terza stagione in Lega Pro, giocando da protagonista e sempre con regolarità e con ottimo rendimento; penso che per quest’anno non cambierà casacca e poi, avendo ancora un anno di contratto con il Cagliari, a luglio ci si siederà nella speranza che, finalmente, gli venga data la possibilità di giocarsi le sue chance in rossoblù”.
Momento delicato in casa Olbia. In estate è stato al centro di diverse voci ma a gennaio Daniele Ragatzu non si sposta dalla Gallura?
“Daniele ormai è il sindaco di Olbia (ride, ndr). Scherzi a parte, la sua volontà, la scorsa primavera, è stata chiara e si è concretizzata in un rinnovo biennale, per il quale ancora oggi dobbiamo ringraziare la correttezza e la disponibilità del presidente Marino e del direttore Tatti perché, inevitabilmente, è stata un’operazione economicamente importante, delicata e non semplice, per quello che è, se non il migliore, uno dei tre migliori giocatori della categoria. Inutile negare che le proposte arrivassero e tutt’ora arrivino, anche molto spesso, e che siano importanti, ma tale è il rispetto che ci lega alla società e l’amore che Daniele prova per Olbia che non vedo alcun cambiamento in vista”.
Tanti sono i ragazzi, invece, che stanno vivendo una grande stagione in D con il Cos, nello stesso girone G del Cynthialbalonga, in cui giocano anche Doratiotto e Sartor.
“Siamo felicissimi e mi riferisco, oltre a me, anche agli altri colleghi che con me condividono, oramai, l’agenzia D1mon1os S.r.l., l’unica in Sardegna ufficialmente iscritta nel Registro FIGC, perché l’intera Società del Cos lo merita, Mister Loi in primis. Aloia, Demontis, Ladu, Bonu, Loi sono ormai dei punti fermi e stanno facendo molto bene; seppur ragazzi che abbiano tantissime proposte, come ci si può immaginare, non ci hanno mai palesato alcuna intenzione, o anche solo idea, di cambiare, perché sono oltremodo concentrati in quello che potrebbe essere un fine stagione da sogno, e noi non possiamo che condividere questa scelta. Anche i ragazzi del Cynthialbalonga stanno facendo bene, ma non avevamo dubbi, perché rientrano fra quei casi in cui, la serie D, gli sta davvero stretta”.
Chiudiamo, avvocato Pirisi, chiedendole una panoramica di mercato in vista di gennaio.
“Rientrerà sicuramente a Cagliari Alessandro Serra, classe 2005, che dovrebbe poi proseguire la sua esperienza in prestito in serie D – dove sta facendo benissimo -, per restare probabilmente qui in Sardegna, in modo da essere pronto per la Primavera dell’anno prossimo. Non penso che si sposteranno, invece, nonostante le richieste pervenute, né Cannas (Uri) né Murgia e Garau (Licata). Insieme a Francesco Deplano poi stiamo seguendo l’ex Cagliari Gianmarco Schirru, 2003 che l’anno scorso stava a Gibilterra e a gennaio andrà al Sestri Levante. Parlando di ragazzi che non sono miei assistiti, scontato sarebbe parlare di Tirelli, il portierino 2006 dell’Uri che sta facendo bene e che, secondo me, per evitare il marasma estivo, dovrebbe sfruttare questa finestra di mercato per accasarsi fra i Pro, pur rimanendo dov’è, ma solo in prestito, per concludere questa stagione come giusto step di crescita. Mi sta piacendo molto Marcello Piras (2004, Cos), ma del Cos terrei d’occhio anche Tommaso Cabiddu (2005) e soprattutto Simone Loi (2007). Mi piacciono molto anche Nicola Muscas (2005, Latte Dolce) e Marco Mudadu (2006, Torres). Per stare, invece, sul Cagliari, rischio di essere ripetitivo: io stravedo per Michele Carboni (2004), che penso sia uno spreco non vedere già in un campionato “di adulti”. Sono molto felice della definitiva maturazione di Alessandro Vinciguerra (2005), segnalato a suo tempo dal bravissimo Gennaro Ciotola, ma menzione speciale va per Nicola Grandu (2006) che, a mio avviso, se sarà fortunato e continuerà ad ottenere le attenzioni che merita e sta meritando, per il gran bel lavoro che sta facendo su di lui il settore giovanile del Cagliari potrebbe dire la sua senza il rischio di incappare negli errori che molti suoi giovani colleghi hanno fatto negli ultimi anni passati”.
Roberto Pinna