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Max Canzi | Foto Sandro Giordano

Olbia, lenta e disunita: riuscirà Canzi a cambiare marcia?

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Eppur si muove. La classifica e il calendario dell’Olbia di Max Canzi continuano, lentamente, la corsa in avanti. Non lo diresti a vedere la squadra in campo: lenta, con pochi movimenti e poco incisiva. La vittoria di Pistoia non è bastata per sbloccare mentalmente il gruppo. Il percorso dei bianchi per diventare una squadra con una forte identità è ancora lungo.

Movimento – Il pareggio senza gol, ormai diventato problema principe dell’Olbia ma anche parafulmine per le altre difficoltà del gruppo di Canzi, contro il fanalino di coda Lucchese ha lanciato un nuovo allarme alla voce prestazione. Una cosa che sorprende dei galluresi, avendo visto per anni le squadre Primavera di Max Canzi, è la staticità delle azioni offensive dei bianchi. Il Cagliari del tecnico milanese si contraddistingueva per armoniosità ma anche per una rapidità letale e un pressing asfissiante. Caratteristiche ancora non pervenute a Olbia. Quando un giocatore dei bianchi è in possesso di palla sorprende l’atteggiamento dei compagni: quasi tutti fermi sulla propria posizione. E infatti per costruire occasioni da gol l’Olbia ha bisogno di episodi o di una giocata di un singolo. Con Giandonato e Ragatzu che al momento sembrano gli unici a poter accendere con costanza la scintilla.

Mentalità – Non solo gioco da ritrovare, o meglio da trovare, per i ragazzi di Canzi. A mancare sembra ancora una forte anima all’interno del gruppo. Le parole di rabbia di Giandonato al momento della sostituzione e qualche “complimento” non troppo delicato tra compagni durante la gara fanno riflettere in questo senso. Per carità, non siamo qui a fare l’analisi della perpetua, ed è normale e a volte anche giusto che un giocatore si lasci un attimo andare al nervosismo quando le cose non girano esattamente per il verso giusto. Chi ha giocato a calcio, anche nell’ultimo dei campi polverosi di quest’isola, lo sa. Però sicuramente ancora dentro lo spogliatoio dell’Olbia non si è creata quella alchimia che potrebbe far andare oltre, anche a livello di orgoglio (o di umiltà che manca, per usare le parole del presidente Marino), a un gioca che per ora non arriva.

Assenze – Ieri contro la Lucchese a fine primo tempo Pisano e Cocco chiacchieravano allegramente con Zola in tribuna al Nespoli. Senza scomodare Magic Box, pare evidente che le assenze stiano limitando il percorso di crescita di questa nuova Olbia targata Canzi. Un attacco con Giandonato dietro a Ragatzu e Cocco potrebbe essere un’arma in più. Cosa manca? I giovani in arrivo della Primavera. Mai come quest’anno l’Olbia voleva fare affidamento sulla loro voglia di mangiare il mondo. Specie dopo gli esordi in Serie A. E invece mai come quest’anno la squadra gallurese sembra dipendere dai grandi “vecchi” della rosa. Aspettando un’inversione di tendenza che però a questo punto ha sempre meno tempo per arrivare.

Roberto Pinna

TAG:  Serie C
 
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